Product Description
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Novembre 1982: in diecimila marciano dietro al Vescovo di Acerra, mons. Riboldi. Manifestano con lui, con coraggio, contro la Camorra e contro il suo potere. Molti, oggi, lo ricordano come il loro “25 aprile”. Tra questi, l’autore. A cento anni dalla nascita di questo grande uomo di Chiesa, il libro ripercorre le tappe essenziali del suo impegno per la legalità e per la dignità umana. La sua fu una voce che si fece sentire in Parlamento, in dialogo (e in polemica) con i politici, faccia a faccia con i criminali che volevano imporre la propria autorità su ogni aspetto della vita sociale. La lotta di mons. Riboldi fu un successo? Non del tutto. Essa avviò una presa di coscienza che fu indispensabile per i successi giudiziari contro la Camorra, ma restò anche, in parte inascoltata, perché egli voleva una riforma del vivere civile di Acerra, di Napoli, di tutta la Campania. E questa non è ancora venuta. Un libro per conoscere un eroe del passato, ma anche per scoprire quanto resta da fare. Prefazione di Mons. Antonio Di Donna.
Editore : San Paolo Edizioni (10 novembre 2022)
Lingua : Italiano
Copertina flessibile : 224 pagine
ISBN-10 : 8892240315
ISBN-13 : 978-8892240315
Peso articolo : 300 g
Dimensioni : 2.2 x 14.6 x 21.1 cm
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Un pezzo di storia raccontato ottimamente
Per i giovani che non sanno e per chi câera in quel 1982 e ha purtroppo dimenticato un pezzo di storia dâItalia. Dopo âIl Camorristaâ di Tornatore che ha raccontato le vicende di Cutolo tutte dal punto di vista del criminale, ecco una testimonianza di cosa era la provincia di Napoli per chi la viveva dallâaltra parte. Il libro è scritto da uno dei âragazzi di Don Riboldiâ, da chi in prima linea per la prima volta nella storia ha sfidato la camorra sul proprio territorio con un gesto di civile ribellione: la prima marcia anticamorra di quarantâanni fa davanti casa di Raffaele Cutolo a Ottaviano. Una testimonianza preziosa di un pezzo di storia purtroppo dimenticato e troppo poco rivendicato: in 100 mila che sfilano davanti casa del più celebre camorrista dellâepoca grazie al coraggio innescato da un vescovo anche lui troppo in fretta dimenticato. Oltre che un racconto, il libro con il talento giornalistico dellâautore è ricco di documenti e retroscena inediti, avvincente il capitolo su Enrico Berlinguer o gli scambi epistolari tra il vescovo e il boss.Da leggere tutto dâun fiato.
Vale la pena leggerlo !
Bello e scorrevole, racconta di Don Riboldi ma non è assolutamente una biografia, piuttosto una saggio romanzato sulla politica e lâimpegno civile. Avevo acquistato il libro un poâ prevenuta pensando che si trattasse di uno Scritto religioso e invece lâautore ci racconta di questo grande uomo di chiesa in modo molto laico analizzando nel contempo le trasformazioni e i tradimenti della politica anche di quella che marciò fianco a fianco con il vescovo nella storica marcia di Ottaviano quando la camorra era un pezzo di Stato. E ora? Il libro arriva infatti ad oggi. Consigliato agli adulti ma soprattutto ai giovani che ignorano queste vicende e a scuola non le insegnano. Lo farò infatti leggere si miei studenti
Bel libro
Libro davvero bello da leggere, arrivato in tempo..
Pietro perone un grande
 Ottimo libro scritto con coscienza da mio amico fratello Pietro perone chi conosce la storia legge la verità del passato scritto con conoscenza della realtà belposto mio piccolino paese acerra dove realtà no si nasconde ma si dichiara anche sotto forma narrativa reale very good Pietro sei anche casa mia roma
Un libro di un grande Brianzolo che amava il Sud
Un libro che consiglio di leggere a tutti , risveglia le coscienze addormentate
Ottimo, buon rapporto qualità e prezzo, per cui lo consiglio
Ottimo, buon rapporto qualità e prezzo, per cui lo consiglio
Un saggio che diventa un romanzo
C’è tutto don Riboldi ed è vero quello che avevo letto nelle tante recensioni: non è una biografia, l’autore lo racconta all’interno dell’evolversi delle vicende di cui spesso è protagonista o fa in modo che esse possano originarsi, come nel caso della lotta alla camorra da parte degli studenti che il vescovo riuscì a mobilitare. C’è un po’ tutto e anche quello che non ti aspetti sul piano dell’analisi rispetto ai giorni nostri. Ho apprezzato inoltre lo stile, scorrevole che in molte pagine diventa simile a quello di un romanzo, in particolare quando si racconta della sfida a Cutolo e dell’attentato della camorra che don Riboldi ha rischia di subire. Ho finito di leggere il libro nel giorno in cui si commemorano i cinque anni dalla morte di don Antonio che ho avuto la fortuna di conoscere anche se per pochissimo tempo. Mi è sembrato il modo giusto per ricordarlo.
Semplice e profondo: il coraggio di ricordare.
Rileggere, attraverso la penna di Pietro Perone, la storia di don Riboldi, significa riscoprire il piacere del racconto semplice e profondo. Pieno di cronaca e denso di riflessioni, il romanzo ha una scrittura pulita che riavvicina all’oggetto libro: quella del parroco brianzolo è una parabola da riscoprire oggi più che mai. Viviamo in tempi in cui la lotta alla camorra e alle mafie si è fatta troppo spesso propaganda; don Riboldi invece ci ricorda il senso originale di questa battaglia e, di conseguenza, il motivo per il quale non bisogna deporre le armi.