Product Description
Price: [price_with_discount]
(as of [price_update_date] – Details)
[ad_1]
Forse le storie non andrebbero mai raccontate, si trova a pensare Sara, psicoterapeuta trentenne, seduta nello studio di un giovane avvocato. Raccontarle significa farle esistere, e una volta che esistono le storie esigono: un seguito, una conseguenza, una redenzione. Eppure Sara è qui, coi capelli raccolti e la gonna elegante, proprio per raccontare all’avvocato una storia, quella della sua paziente Nadia. Nadia aveva quattordici anni quando la sua storia si è inceppata. Nascondeva le forme sotto felpe da basket, era brava a scuola e cantava nel coro della chiesa. Un giorno un quarantenne sposato, amico del padre, ha cominciato a corteggiarla. È stato un avvicinamento lento, fatto di movimenti minuscoli, sguardi. Lei all’inizio non ha percepito il pericolo, era curiosa, provocare turbamento in un uomo l’ha fatta sentire bella, ‘vista’. “Vorrei poter dire che mi ha colta di sorpresa, mi ha sopraffatta con la forza, mi ha picchiata” scrive. Invece sulla sua macchina la prima volta ci è salita da sola. Quando ha capito, era troppo tardi. Ci sono voluti mesi, poi, prima che trovasse la forza di sottrarsi. E ci è voluto molto più tempo prima che fosse davvero pronta per denunciare. Ecco perché la sua psicoterapeuta oggi è qui, in uno studio prestigioso nel centro di Milano: vuole un parere legale. È troppo tardi per cercare giustizia? Forse, pensa mentre il colloquio con l’avvocato fa affiorare un’altra verità, raccontare questa storia è già una forma di riparazione. “La gioia avvenire” è un esordio fulminante – duro, scomposto, a tratti impudico – che tiene insieme la densità e il suono della scrittura poetica e la finezza analitica della prosa. È una riflessione coraggiosa sul consenso, sulla fallibilità della giustizia umana e sulla persistenza delle ferite, ma, come ha scritto la giuria del Premio Calvino, è soprattutto “un romanzo di grande intensità emotiva, reso particolarmente efficace dalla lingua scabra e spigolosa con cui è costruito”.
Editore : Mondadori (10 gennaio 2023)
Lingua : Italiano
Copertina rigida : 120 pagine
ISBN-10 : 8804751231
ISBN-13 : 978-8804751236
Peso articolo : 310 g
Dimensioni : 14.7 x 1.8 x 22.4 cm
[ad_2]
Lo stupro non è un gioco da ragazze
Sicuramente, nella mia valutazione pesa anche il fatto che conosco di persona l’autrice. Ma nessuno può negare che questo romanzo sia tutt’altro che banale. Leggerlo vuol dire venire catapultati nel flusso di coscienza della protagonista, nell’andirivieni dei suoi ricordi. Cosa c’è nei suoi ricordi? Un ambiente “perbene” in cui non sembrerebbe esserci posto per “certe depravazioni”. Invece, c’è un padre assente, amante di una donna sposata. C’è il marito di lei, creduto da tutti un uomo “a modo”… mentre invece abusa sessualmente della protagonista, quando lei ha solo 14 anni. Una vendetta, uno “scambio tribale”? E c’è una ragazza intelligente, apparentemente invincibile, ma che finisce comunque per essere vittima. Un romanzo impietoso sull’Italia “perbene”, sulla sua “giustizia” e sui suoi pregiudizi. Ma, soprattutto, sulle complessità dell’abuso.
La gioia avvenire
Semplicemente da leggere. La scrittura di Stella è potente ed intensa, allâincontro fra poesia e prosa
Un bellissimo esordio
Un esordio incantevole