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Addio a Gorbaciov, von der Leyen: “Ha aperto la strada a un’Europa libera”

Addio a Gorbaciov, von der Leyen: “Ha aperto la strada a un’Europa libera”

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Mikhail Gorbaciov è deceduto al Central Clinical Hospital dopo «una grave e lunga malattia», come ha fatto sapere la stessa clinica. A quanto riferisce la Tass citando una fonte vicina al politico, le sue condizioni si erano aggravate negli ultimi mesi e dal 20 giugno Gorbaciov era sotto la costante supervisione dei medici. L’ex presidente è stato ricoverato in ospedale nel 2020, «all’inizio della pandemia di coronavirus», su richiesta dei medici.

Il presidente russo Vladimir Putin ha espresso le sue più sentite condoglianze e manderà un telegramma a parenti e amici, fa sapere il Cremlino citato dalla Tass. La presidente della Commissione Ue Ursula von der Leyen saluta Gorbaciov come «un leader degno di fiducia che ha aperto la strada a un’Europa libera». Prosegue: «Ha svolto un ruolo decisivo per porre fine alla Guerra Fredda e far cadere la cortina di ferro. Questa eredità è quella che non dimenticheremo».

«Mikhail Gorbaciov è stato uno statista unico nel suo genere che ha cambiato il corso della storia», ha scritto su Twitter il segretario generale delle Nazioni Unite, Antonio Guterres. «Il mondo ha perso un imponente leader globale, un multilateralista impegnato e un instancabile sostenitore della pace – ha aggiunto -. Sono profondamente addolorato per la sua scomparsa».

Boris Johnson rende omaggio all’ultimo leader sovietico mettendone in contrasto la figura con quella dell’attuale presidente russo Vladimir Putin sullo sfondo della guerra in Ucraina. «Sono rattristato – ha scritto il premier Tory uscente britannico via Twitter – di apprendere della morte di Gorbaciov. Ho sempre ammirato il coraggio e l’integrità con cui egli portò la Guerra Fredda a una conclusione pacifica. In un tempo segnato dall’aggressione di Putin all’Ucraina, il suo impegno senza risparmio per aprire la società sovietica resta un esempio per tutti noi».

Le reazioni in Italia
Fa discutere il tweet di Marco Rizzo, il segretario generale del Partito Comunistache posta un’immagine di una bottiglia di spumante ricordando la data della dissoluzione dell’Unione sovietica, appunto il 26 dicembre 1991, quando il Soviet delle Repubbliche del Soviet Supremo ratificò le decisioni di Gorbaciov che si era dimesso da presidente il giorno prima, e dissolse formalmente l’Urss. «Era dal 26 dicembre 1991 che avevo aspettato di stappare la migliore bottiglia che avevo…».

«Tutti gli uomini liberi stasera sono in lutto – scrive il leader di Forza Italia, Silvio Berlusconi, su Facebook -, se n’è andato un campione della democrazia. Gorbaciov è un uomo che ha cambiato la storia del 20° secolo . Pur essendo cresciuto all’interno dell’apparato comunista ed avendone raggiunto i vertici, ha avuto la lucidità, l’onestà intellettuale e il coraggio politico di porre fine al sistema totalitario sovietico e di scegliere la strada della democrazia e del rispetto della sovranità dei popoli».Prosegue: «Si è illuso che il sistema comunista fosse riformabile dall’interno, ma ha saputo accettare la volontà dei popoli che ha portato al crollo all’Unione Sovietica. Grazie a lui e a Ronald Reagan si è conclusa la divisione dei mondo in blocchi, e si è avviato un processo di avvicinamento della Russia non più comunista all’Occidente. Anche dopo aver lasciato il potere, Gorbaciov è rimasto un osservatore lucido e autorevole della politica mondiale».

Le dimissioni di Gorbaciov: “Metto fine alla mia opera di presidente dell’Urss”



«Ci lascia un uomo che ha lasciato un segno importante nel secolo scorso, buon viaggio #Gorbaciov», scrive il leader leghista Matteo Salvini su Twitter.

Per Stefania Craxi, senatrice di Forza Italia (FI) e presidente della Commissione esteri a Palazzo Madama «è stata una delle personalità più significative del secondo Novecento, l’uomo che, con il suo tentativo riformatore, ha portato a maturazione il processo dissolutivo dell’universo sovietico». «Probabilmente – prosegue – avrebbe immaginato una Russia saldamente integrata nelle dinamiche del contesto globale, in rapporto positivo e costruttivo con l’Occidente e con l’Europa, e in chiave diversa dall’approccio regressivo che segna questo tempo storico. Per tanta parte della sinistra nostrana, Gorbaciov ha incarnato la speranza che il sistema sovietico fosse riformabile e destinato ad uno sbocco democratico, speranza che la Storia si sarebbe presto incaricata di rendere del tutto illusoria».

«Gorbaciov – dichiara il deputato di Fratelli d’Italia, Federico Mollicone – fu il principale riformatore dell’Unione Sovietica che capì gli errori alla base del comunismo e della dittatura sovietica. La sua “perestrojka” e la “glasnost” furono gli acceleratori della caduta del regime».

«Mikhail Gorbaciov è ora nella storia della libertà dei popoli – dice il capo politico di Noi Moderati, Maurizio Lupi. – La sua politica di Glasnost e Perestrojka, trasparenza e cambiamento, ha liberato dal giogo comunista centinaia di milioni di persone. Pur cresciuto nel solco dell’ideologia comunista è stato un uomo libero e coraggioso, capace di smantellare, con il suo amico Ronald Reagan, la «cortina di ferro», che entra di diritto nella storia contemporanea. Il mondo libero gli deve molto, anche l’Italia. Il suo riformismo, che subì attacchi feroci e dovette cedere alle pulsioni populiste più estreme, resta un esempio per tutti».

«Se ne va un grande protagonista del ‘900, un leader illuminato e coraggioso che ha saputo dialogare con l’Occidente, mettendo al centro la pace e contribuendo alla fine della guerra fredda. Un uomo che ha saputo coltivare la speranza», è il ricordo su Twitter del sindaco di Roma, Roberto Gualtieri.

«Ha fatto la storia, e per la mia generazione incarnò la speranza di un mondo nuovo e migliore», ha scritto Ivan Scalfatotto, sottosegretario al ministero dell’Interno, su Twitter.

* Aggiornato all’1,00

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, 2022-08-30 23:31:47 ,
www.lastampa.it

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