Prosegue l’ascesa della curva epidemica, oggi con 56.166 casi contro i 53.905 di ieri, ma soprattutto con un incremento di 20mila contagi rispetto a quelli di una settimana fa. Il tasso di positività sale ancora dello 0,8 e si porta al 22,6% mentre i decessi sono 75 contro i 50 di ieri, stabili le terapie intensive, 117 i ricoveri in più nei reparti di medicina.
In Lombardia i casi calano da 9.301 a 8.507mentre in Piemonte salgono da 2.436 a 3.316.
Continua a crescere la curva dei contagi da Covid-19 in Veneto, dove nelle ultime 24 ore si registrano 6.154 nuovi casi contro i 5.663 di ieri. Il bollettino regionale segnala anche 8 decessi. Numeri in aumento per gli attuali positivi, che sono 50.314, +4.031 rispetto alle 24 ore precedenti. Cresce anche il dato ospedaliero: sono 513 i ricoveri (+11) in area medica, mentre i numeri sono quasi stabili in terapia intensiva, 21 (-1).
Si mantengono sopra quota 3mila i nuovi casi giornalieri di Coronavirus in Toscana. I contagi oggi sono 3.316, età media 46 anni, nella regione, dove si registra un decesso. I contagi eri erano leggermente meno: 3.043. I ricoverati sono 296 (stabili rispetto a ieri), di cui 9 in terapia intensiva (stabili).
Oggi in Puglia si registrano altri 3.817 casi di contagio da Coronavirus su 15.428 test analizzati nelle ultime 24 ore per una incidenza del 24,7%. Ieri i contagi erano 3.365. I decessi sono stati 11. Delle 29.350 persone attualmente positive 226 sono ricoverate in area non critica (ieri 235) e 10 in terapia intensiva (ieri 11).
Impennata dei contagi da Covid-19, con un aumento del +58,9% in una settimana. Aumentano anche i ricoveri ordinari (+14,4%) e le terapie intensive (+12,6%). Lo evidenzia il monitoraggio della Fondazione Gimbe per la settimana 15-21 giugno. Si rileva un aumento dei nuovi contagi (255.442) in tutte le regioni italiane. In 105 province si registra un incremento percentuale dei nuovi casi e l’incidenza superiore ai 500 casi per 100.000 abitanti in 16 province. In salita, dunque, gli indicatori ospedalieri con l’area medica che segna un incremento di oltre 700 posti letto Covid in 10 giorni. Calano invece i decessi, che segnano un -19%.
Nella settimana 15-21 giugno l’incremento percentuale dei nuovi casi di Covid-19 si registra in tutte le Regioni: dal +31,3% della Valle D’Aosta al +91,5% del Friuli-Venezia Giulia. Rispetto alla settimana precedente, solo in 2 Province si registra una riduzione percentuale dei nuovi casi: Caltanissetta -10,2% e Vibo Valentia -10,2%, mentre salgono da 99 a 105 le Province in cui si rileva un aumento (dal +5,6% di Crotone al +131,7% di Reggio Calabria).
«Sul fronte degli ospedali – afferma Marco Mosti, Direttore Operativo della Fondazione Gimbe – l’incremento dei nuovi casi ha determinato un’inversione di tendenza nei ricoveri sia in area medica (+14,4%) che in terapia intensiva (+12,6%)». In particolare, in area critica dal minimo di 183 del 12 giugno i posti letto occupati sono saliti a 206 il 21 giugno; in area medica, invece, dopo aver toccato il minimo di 4.076 l’11 giugno, sono risaliti a quota 4.803 il 21 giugno. Al 21 giugno il tasso nazionale di occupazione da parte di pazienti Covid è del 7,5% in area medica (dal 3,6% del Piemonte al 17,2% di Umbria e Sicilia) e del 2,2% in area critica.
Tornano a scendere i decessi: 337 negli ultimi 7 giorni (di cui 52 riferiti a periodi precedenti), con una media di 48 al giorno rispetto ai 59 della settimana precedente.
La campagna vaccinale è in stallo: al 22 giugno sono 6,85 milioni le persone di età superiore a 5 anni che non hanno ricevuto nemmeno una dose di vaccino, di cui4,03 milioni attualmente vaccinabili e 2,82 milioni temporaneamente protette in quanto guarite da Covid-19 da meno di 180 giorni. Diminuiscono inoltre i nuovi vaccinati, che sono 2.981 rispetto ai 3.253 della settimana precedente (-8,4%). In particolare, 5,51 milioni di italiani sono senza terza dose e 4,05 milioni di fragili sono senza quarta dose. Lo rileva il monitoraggio della Fondazione Gimbe relativo alla settimana 15-21 giugno. La Fondazione invita dunque alla
prudenza, sottolineando come abolire l’isolamento dei positivi sia «antiscientifico e rischioso per la salute pubblica».
«La progressiva diffusione delle varianti BA.4 e BA.5 – afferma il presidente Gimbe Nino Cartabellotta – ha contribuito ad una netta ripresa della circolazione virale in tutto il Paese con effetti già evidenti anche sugli ospedali: in particolare, in area medica dove in 10 giorni si registra un incremento di oltre 700 posti letto occupati da pazienti Covid.
Negli anziani residenti nelle case di riposo, la somministrazione della quarta dose di vaccino contro Covid-19 può ridurre il rischio di ricovero e morte q1 ridurre il rischio di morte di oltre il 70%. È quanto emerge da uno studio coordinato dalla Tel Aviv University, in Israele, pubblicato su Jama Internal Medicine. La ricerca ha preso in considerazione 43.775 ospiti di strutture per anziani, circa la metà dei quali aveva ricevuto la quarta dose di vaccino, mentre gli altri si erano fermati a tre sole dosi. Nel corso dei circa 80 giorni di durata dello studio, i ricercatori hanno rilevato che gli anziani vaccinati con la quarta dose avevano una riduzione del rischio di infezione del 34% rispetto a chi aveva solo tre dosi di vaccino; il calo de rischio contro un ricovero per una forma non troppo grave diCovid era del 64%; quello del ricovero per Covid grave del 67% mentre il calo di rischio di morire per Covid del 72%.
paolo russo , 2022-06-23 15:56:53 ,
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