cronaca
Mezzogiorno, 3 maggio 2022 – 10:08
L’inchiesta della Dda di Napoli: I provvedimenti cautelari eseguiti a Napoli, Caserta, Roma, Bari e Lecco. Un avvocato e un bancario avevano rivelato al clan l’esitenza delle indagini
di Marco Santoro
L’inchiesta sulle infiltrazioni del clan dei casalesi negli appalti per i servizi della rete ferroviaria e di pavimentazione stradale sfociata stamane in 35 misure cautelari eseguite nelle province di Napoli, Caserta, Roma, Bari e Lecco. I provvedimenti sono stati eseguiti da ufficiali e agenti di polizia giudiziaria della Direzione investigativa Antimafia di Napoli e dai carabinieri del comando provinciale di Caserta e del nucleo investigativo del Dap. Sono 17 le persone finite in carcere, altrettante agli arresti domiciliari, mentre un altro soggetto destinatario dell’obbligo di presentazione alla polizia giudiziaria. I provvedimenti sono stati emessi dal Gip del tribunale di Napoli su richiesta della Dda della procura di Napoli.
Il sequestro
Gli indagati sono ritenuti attigui al clan dei Casalesi, fazione capeggiata da Francesco Schiavone detto Sandokan, accusati di estorsione, intestazione fittizia di beni, turbativa d’asta, corruzione e riciclaggio, con l’aggravante della agevolazione mafiosa. Eseguiti anche decreti di sequestro preventivo di beni mobili e immobili per un valore complessivo stimato in circa 50 milioni di euro. Contestualmente stata eseguita dai carabinieri di Caserta un’altra misura cautelare, emessa in un separato procedimento, nei confronti di un avvocato e del responsabile di un’agenzia bancaria, accusati di aver rivelato a uno degli indagati l’esistenza delle indagini.
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3 maggio 2022 | 10:08
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