Nel libro più celebre dell’autore triestino, la scomparsa del padre diventa una faticosa contrattazione della verità, fra negazione e reinterpretazione capziosa. Ma il punto di svolta del rapporto genitore-autore arriva con Karl Ove Knausgård, dove l’autobiografia diventa tragedia
Lo abbiamo studiato alle superiori ma può esserci sfuggito il dettaglio: ne La coscienza di Zeno, un attimo prima di morire, il padre del narratore tira un ceffone al figlio, poi scivola sul pavimento. Zeno lo crede ancora vivo, lo risolleva e gli spiega che a costringerlo a letto non era stato lui ma il dottore; subito dopo però aggiunge: “Era una bugia”.
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