Colpo di Stato in Guinea, l’esercito depone il presidente Alpha Condé
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C’è stato un tempo, era il 2010, in cui Alpha Condè aveva incarnato i sogni, la speranza di un Paese intero. Era appena diventato il primo presidente democraticamente eletto nella storia della Guinea, che avrebbe dovuto condurre per mano fuori dalla miseria in cui versava lo Stato africano. Undici anni, tre rielezioni e un’epidemia di ebola dopo, la sua stella si è eclissata. Le accuse di corruzione e di nepotismo hanno fatto breccia prima tra la popolazione, ora anche tra i militari. Il 5 settembre 2021 il presidente è stato deposto, l’esercito ha preso il potere. «Liberté!», il grido che riecheggia sulle strade insabbiate della capitale Conakry, mentre i carri armati sfilano ad annunciare il nuovo corso. Il leader delle forze speciali golpiste è il colonnello Mamady Doumboya, ex legionario francese di etnia malinkè. A mezzogiorno si presenta davanti alle telecamere della tv di Stato Rtg, uniforme mimetica indosso. E parla alla nazione da leader in pectore: «Le istituzioni sono dissolte. Il personalismo della vita politica è finito, ora affideremo il potere al popolo. La malversazione della situazione socio-economica del Paese ha portato l’esercito repubblicano ad assumersi la responsabilità nei confronti del popolo guineano». La Costituzione è sciolta, le frontiere chiuse. L’ex presidente «sta bene, non gli abbiamo torto un capello», continuano gli insorti.
🚨🇬🇳 ALERTE INFO | Coup d’État en cours en #Guinée : une vidéo montre le président Alpha #Condé avec des #putschistes.
(Le Parisien) #CoupdEtatpic.twitter.com/pSK4YxdB6k— Conflits France (@ConflitsFrance) September 5, 2021
Svanisce così il sogno dell’ex presidente Condè di stabilire il primato di longevità al potere: dopo avere modificato la Costituzione avrebbe potuto rimanere al vertice delle istituzioni fino al 2032, quando avrebbe compiuto 94 anni. Un’età che neanche Robert Mugabe è riuscito a raggiungere: l’ex padre-padrone dello Zimbabwe venne spodestato nel 2017, quando di anni ne aveva «solo» 93, smentendo le sue previsioni in base al quale «solo Dio avrebbe potuto destituirlo». Proprio con l’ex dittatore zimbabwese Condè condivide gran parte della biografia: la lotta politica, la detenzione, la salita al potere che ha coinciso con la speranza di una nazione. Speranze malriposte. Come molti dei dinosauri passati sui troni africani, Condè non ha fatto nulla per migliorare le condizioni di vita della popolazione, tenendo per sé le risorse provenienti dalle esportazioni di bauxite, di cui la Guinea è il principale fornitore della Cina assieme all’ Australia.
Lo Stato africano è al centosettantottesimo posto nell’indice di sviluppo umano, e più della metà della popolazione vive con meno di un dollaro al giorno. Uno scenario che ha indotto i militari a prendere in mano la situazione: era già successo nel 1984, quando il generale Lansana Conté si issò al vertice delle istituzioni dopo la morte del primo presidente, Sekou Touré, colui che disse al generale Charles de Gaulle che la Guinea sarebbe diventata indipendente. Contè governò per 26 anni, prima della «rivoluzione democratica» di Condè. Ora l’esercito. Di nuovo.
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ALESSIO DI SAURO , 2021-09-06 08:21:47 ,