Cosa vuole ottenere lo stato francese dal controllo di Edf
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Parigi. Diciassette anni dopo il suo ingresso in Borsa, Électricité de France (Edf), il colosso dell’energia francese presente in Italia con il controllo di Edison, torna alle origini. Ieri, attraverso un comunicato del ministero dell’Economia, lo stato francese ha annunciato un’offerta pubblica di acquisto per nazionalizzare Edf: 9,7 miliardi di euro, pari a 12 euro per azione. Il prezzo dell’Opa per il controllo totale della società rappresenta un premio del 53 % rispetto alle quotazioni registrate lo scorso 5 luglio, il giorno prima che il primo ministro Élisabeth Borne confermasse l’intenzione di nazionalizzarla, e del 34 cento rispetto al prezzo dei dodici mesi precedenti. “Questa operazione fa seguito al discorso di politica generale pronunciato al Parlamento dal primo ministro”, ha commentato Bruno Le Maire, ministro dell’Economia francese, prima di aggiungere: “Rafforza l’indipendenza energetica della Francia, dà a Edf i mezzi necessari per accelerare l’attuazione del nuovo programma nucleare voluto dal presidente della Repubblica e lo sviluppo delle energie rinnovabili in Francia. Edf può contare sul pieno sostegno dello stato per questo progetto industriale senza precedenti da 40 anni a questa parte”. Più volte rinviata durante il precedente quinquennio, la nazionalizzazione di Edf, attualmente controllata all’84 % dallo stato francese, è diventata una necessità impellente dopo lo scoppio della guerra in Ucraina.
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Mauro Zanon , 2022-07-20 06:00:00 ,
www.ilfoglio.it