Delinquenza al ribasso – CorrieredelMezzogiorno.it
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diario malinconico
Mezzogiorno, 24 dicembre 2022 – 08:57
Uno che rischia la galera per rapinare famiglie con bambini durante la messa e portare quattro soldi a dimora non solo si scelto un lavoro indegno ma non sa neanche farlo
di Diego De Silva
Prima che ne commettessero una, qualche giorno fa a Orta di Atella (provincia di Caserta), qualcuno aveva mai sentito parlare di rapine in chiesa? Chiss, magari negli archivi delle cronache criminali ci saranno dei precedenti del genere, ma certo che leggere di un’azione delinquenziale cos pacchiana nella sua gravit suscita svariati livelli di riprovazione. Intanto, solo a figurarsi la scena di una banda che irrompe in una chiesa durante una funzione religiosa, minacciando a mano armata persone inermi, terrorizzando famiglie con bambini e derubandole di borse e portafogli, viene da domandarsi come si possa essere (o essere diventati) cos svergognatamente privi di quel minimo di decenza morale che da solo impedirebbe di concepire una simile bassezza. Scenario della rapina: un luogo di culto. Non si dev’essere dei ferventi devoti per avere quel minimo di senso del sacro che dovrebbe farti inorridire al pensiero di commettere un affronto cos ignobile, sprezzante di tutto ci in cui crede chi si raccoglie in una chiesa, e l’ultima cosa che si aspetterebbe di trovarci una pistola puntata in faccia.
Certo, la rapina, in quanto sottrazione sotto minaccia, sempre dissacrante (perch ferisce nella dignit, oltre che nel patrimonio), ma ci sono scenografie da cui anche il pi dilettante dei delinquenti rifuggirebbe per principio o almeno per superstizione, nel timore di tirarsi addosso una maledizione legata all’atto sacrilego. Ecco un dato criminologicamente inquietante: c’ una delinquenza al ribasso (che peraltro si accontenta di magri bottini) per cui la categoria del simbolico non conta assolutamente nulla. Ogni luogo violabile; ogni persona, anche la pi indifesa e nelle condizioni pi inermi, pu essere depredata. Non c’ nulla di sacro. Nessun autolimite. Se autolimite ci fosse, del resto, un rapinatore, per quanto senza Dio, si porrebbe il problema del rapporto fra il rischio che corre e l’entit del bottino che rimedia. Perch chiaro che la valutazione di convenienza di un reato si misura in riferimento all’utile che dal reato il criminale si aspetta.
Un rapinatore di banche sa che se lo beccano lo sbatteranno in galera per un po’ di anni, e accetta la prospettiva del peggio in vista di un consistente vantaggio che la riuscita del colpo dovrebbe procurargli. Ma uno che rischia la galera per rapinare delle famiglie con bambini durante una messa e portarsi quattro soldi a dimora, un rapinatore che non sa neanche misurare la gravit delle sue azioni in rapporto al lucro a cui aspira: un rapinatore che non solo s’ scelto un lavoro indegno, ma non sa neanche farlo. Privo di senso del simbolico (figurarsi del sacro), incapace di valutare la convenienza dei suoi stessi atti, il rapinatore da chiesa rappresenta un nuovo profilo di criminale che si arrangia a delinquere, e forse proprio per questo ancora pi pericoloso.
24 dicembre 2022 | 08:57
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