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Due russi salpano per l’Alaska in cerca di asilo negli Stati Uniti: sono scappati dalla mobilitazione voluta da Putin per l’Ucraina

Due russi salpano per l’Alaska in cerca di asilo negli Stati Uniti: sono scappati dalla mobilitazione voluta da Putin per l’Ucraina

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Hanno preso una barca e si sono buttati in mare. Non c’era più tempo da perdere. Sono arrivati fino a un isolotto dell’Alaska che è più vicino a loro Paese natale, la Russia, che all’Alaska stessa. E lì hanno chiesto asilo agli Stati Uniti, nella speranza di riuscire a sfuggire così alla mobilitazione parziale voluta dal presidente Vladimir Putin. 

Sono migliaia e migliaia i russi fuggiti all’estero dal 21 settembre scorso, il giorno in cui il capo del Cremlino ha annunciato la mobilitazione parziale per far fronte alla guerra in Ucraina. Mosca ha smentito, ma secondo un rapporto di Forbes Russia la cifra si aggirerebbe intorno alle 700mila persone, scappate via terra verso i vicini Kazakistan, Georgia e Finlandia, così come in altri paesi europei, e ora arrivate fino in ​​Alaska, in barca, per la prima volta.

I due cittadini russi sono sbarcati sull’isola di St Lawrence fra l’incredulità degli abitanti di Gambell, un villaggio con meno di 500 residenti, a cui hanno raccontato la loro avventura: sono scappati dalla città di Egvekinot, nel nord est della Russia, e hanno viaggiato fino a raggiungere l’Alaska, circa 300 miglia via mare. «Sono approdati martedì a bordo di una piccola imbarcazione», ha riferito il Dipartimento della Sicurezza Nazionale, allertato immediatamente per il loro arrivo. Dopo l’approdo a Gambell i due sono stati trasferiti ad Anchorage, la città più grande dell’Alaska, per i necessari controlli. Le loro richieste di asilo sono al momento sotto esame, hanno riferito le autorità americane.

È la prima volta, da inizio guerra, che l’Alaska si trova ad affrontare un problema simile: Gambell si trova sul promontorio nord-occidentale dell’isola di St Lawrence, a circa 36 miglia (56 km) dalla penisola russa di Chukchi, il che significa che è più vicina alla Russia che alla terraferma dell’Alaska. Secondo i media locali, i residenti di Gambell possono vedere il territorio russo della Siberia attraverso il mare. 


«Il loro arrivo ci ha colto di sorpresa», ha ammesso il governatore dell’Alaska Mike Dunleavy. «Non ci attendiamo però un flusso continuo. Non ci sono indicazioni in questo senso, questa potrebbe essere una ‘una tantum’», ha aggiunto. Il senatore Dan Sullivan non esclude invece nuovi arrivi: le autorità federali «dovrebbero avere un piano pronto nel caso in cui altri russi decidessero di attraversare lo stretto di Bering e arrivare in Alaska». L’incidente «mostra chiaramente due cose: la prima è che i russi non vogliono combattere la guerra di Putin contro l’Ucraina. La seconda è che, vista la prossimità alla Russia, l’Alaska gioca un ruolo fondamentale nella sicurezza nazionale degli Stati Uniti», ha concluso Sullivan. Gli ha fatto eco la senatrice Lisa Murkowski, secondo la quale l’incidente mette in evidenza il «bisogno di sicurezza maggiore nell’artico americano».

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, 2022-10-06 22:33:06 ,
www.lastampa.it

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