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Elisabetta Rasy racconta Etty Hillesum

Elisabetta Rasy racconta Etty Hillesum

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Mezzogiorno, 4 febbraio 2023 – 18:28

Nel suo nuovo libro un confronto serrato con la scrittrice morta ad Auschwitz

di Mirella Armiero

L’onda di piena dell’autofiction sta sommergendo tutti i territori della letteratura contemporanea. In alcuni casi pu risultare una moda stucchevole, altre volte prende forme ragguardevoli (basti pensare alle Due vite di Trevi). Di sicuro appartiene a questa seconda categoria il nuovo sorprendente, ispirato lavoro di Elisabetta Rasy, Dio ci vuole felici. Etty Hillesum o della giovinezza (HarperCollins). Discostandosi dalla forma romanzo tradizionale, la scrittrice di origini napoletane intreccia un fitto dialogo con la ragazza Etty, nata molti anni prima di me e morta in modo atroce prima che io nascessi in un mondo infinitamente pi accogliente del suo. Con la scrittrice olandese, scomparsa a soli 29 anni ad Auschwitz, Rasy avverte una profonda sintonia: Mi sembrata l’amica perfetta, la maestra di giovinezza che avrei voluto avere vicino in quegli anni in cui bene o male si decide la forma che prender la vita. Il discorso dunque si articola in un continuo andirivieni tra passato e presente, dal racconto pi intimo della propria adolescenza al commosso ricordo della ragazza ebrea che non volle salvarsi, ma scelse di condividere la sorte del suo popolo. Eppure Etty non era un’eroina. Piuttosto, come altre scrittrici prima di lei, per esempio Katherine Mansfield, fu una donna del Novecento, in cerca di un diverso modo di stare al mondo. Per lei l’amore rappresent una discesa agli inferi per ritrovare non le anime dei trapassati ma la propria, seppellita dagli atavici obblighi di una buona creanza femminile. Etty visse una complicata relazione con Julius Spier, psicologo e chiromante che oggi viene ricordato soprattutto per il suo rapporto con lei. Per delineare la fisionomia di Etty, il suo desiderio di emancipazione, la sua assunzione di responsabilit in un mondo che cadeva a pezzi, infine la sua fede, Elisabetta Rasy utilizza riferimenti ad altri personaggi, reali o inventati che siano (come la Micol bassaniana), in un discorso rapsodico e colto, di grande suggestione. Quel che appare chiaro che per entrambe, al centro dell’attivit intellettuale, resta un incessante interrogatorio sull’esistenza, su come affrontarla, su come essere. A questo proposito, la voce di Etty ci parla ancora.

4 febbraio 2023 | 18:28

© RIPRODUZIONE RISERVATA




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, 2023-02-04 18:30:22 ,
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