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Governo, Meloni su Salvini: “Leggo sms, anche di Matteo”. Le news di oggi in diretta

Governo, Meloni su Salvini: “Leggo sms, anche di Matteo”. Le news di oggi in diretta

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Al centro della giornata politica ci sono le trattative sui ministri. La leader di FdI e premier in pectore Giorgia Meloni lavora su più tavoli. Ieri ha visto il ministro della Transizione ecologica Roberto Cingolani ma soprattutto deve contrastare le richieste della Lega e di Matteo Salvini che punta al Viminale. Meloni chiede maggiore sobrietà, mentre oggi è previsto l’esecutivo nazionale di Fratelli d’Italia. Ieri, invece, c’è stato il consiglio federale della Lega che si è stretto attorno al leader Salvini dandogli mandato pieno. I punti posti sul tavolo sono sempre gli stessi, dalla flat tax al superamento della legge Fornero. Ieri il premier uscente Mario Draghi ha ricordato che «il Pnrr va attuato e che quei fondi sono di tutti». Sul fronte del centrosinistra, Walter Veltroni e Giuseppe Provenzano analizzano la situazione del Pd in crisi di identità. Carlo Calenda attacca Salvini: «Al Viminale non c’è mai stato: andava in giro a baciare prosciutti». 

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12.17 – Sbarra: apprezziamo apertura Meloni, fare presto
«E’ importante che la leader di Fratelli d’Italia abbia riconosciuto il valore del dialogo sociale e il rapporto con i copri intermedi. Il paese ha bisogno di concordia, di unità, dobbiamo affrontare questa tempesta che si sta avvicinando, che significa da un lato governare l’emergenza, legata all’escalation dei prezzi energetici e all’aumento dei beni alimentari, e dall’altro bisogna costruire una visione di lungo periodo, che faccia leva sulla crescita, sul rilancio degli investimenti, sulla qualità, la stabilità del lavoro, sostenendo il cammino delle riforme». Lo afferma il segretario generale della Cisl, Luigi Sbarra, parlando al Tgcom. Quelle della Meloni, «sono aperture e disponibilità che noi apprezziamo. Diciamo alle forze politiche di fare presto, il paese ha necessità di un governo che assicuri autorevolezza, stabilita, vera governabilità, disponibilità al dialogo con i corpi intermedi per risollevare il paese dalle emergenza sanitaria, dalla crisi energetica e per sopportare questi pesanti effetti della guerra in Ucraina».

11.55 – Martusciello nuovo capodelegazione Forza Italia all’ Eurocamera
Dopo l’elezione di Antonio Tajani a Montecitorio la delegazione di Forza Italia ha scelto l’ex coordinatore regionale della Campania ed eurodeputato eletto in circoscrizione Sud, Fulvio Martusciello, come capodelegazione degli azzurri all’Eurocamera. A comunicarlo è stato Tajani stesso in un punto stampa a Strasburgo. Forza Italia punta anche a mantenere la presidenza della commissione Affari Costituzionali del Parlamento europeo, occupata sino ad oggi da Tajani, ed ha formalizzato al Ppe la candidatura dell’eurodeputato forzista, Salvatore de Meo, alla presidenza della commissione, che si riunirà la settimana prossima a Bruxelles per deliberare sulla scelta.

11.38 – Al via esecutivo nazionale con Meloni
È cominciata la riunione dell’esecutivo nazionale di Fratelli d’Italia, nella sede del partito in via della Scrofa a Roma. Oltre alla presidente Giorgia Meloni arrivata in macchina, sono entrati a piedi tra gli altri Andrea Delmastro, Ignazio La Russa, Fabio Rampelli, Raffaele Fitto, Marcello Gemmato, Tommaso Foti e i capigruppo parlamentari Luca Ciriani e Francesco Lollobrigida.

11.05 – Salvini: bloccare cartelle esattoriali e pignoramenti
«In un momento di difficoltà economica e lavorativa per milioni di italiani, bloccare le cartelle esattoriali e i pignoramenti sarebbe un atto di giustizia sociale e di buonsenso. Pace fiscale!». Così su Facebook il leader della Lega Matteo Salvini.

10.57 – Rampelli: non mi risulta un veto su Salvini a Interni
«Non mi risulta» che ci sia un veto sull’approdo di Matteo Salvini al Viminale, «comunque adesso stiamo andando a questa riunione per capire il quadro. Poi sarà Giorgia Meloni, quando riterrà, a informarvi». Lo ha detto il deputato di FdI Fabio Rampelli, rispondendo ai giornalisti prima di entrare nella sede del partito per la riunione dell’esecutivo nazionale. «Polemiche? Non so deve siano queste polemiche sinceramente, ci sono tre partiti che devono comporre un governo, è normale che discutano anzi mi pare che le cose stiano andando benissimo, perché non c’è proprio alcuna polemica», ha aggiunto Rampelli, e a chi gli domandava della lista della spesa” della Lega sui ministeri ha replicato: «Tutti hanno una lista della spesa, non credo che questo possa essere rappresentato come un problema. Hanno dato delle indicazioni su cui si discuterà. Nervosismo non c’è – ha aggiunto -, l’attenzione legittima del circuito mediatico crea molto più nervosismo di quanto ce ne sia nella realtà».

10.53 – Consiglio dei ministri convocato alle 16.30
Il Consiglio dei ministri è stato convocato nel pomeriggio, alle 16.30 a Palazzo Chigi.

10.35 – Meloni arrivata in via della Scrofa per esecutivo partito
La leader di FdI, Giorgia Meloni, è arrivata nella sede di via della Scrofa dove a breve si riunirà l’esecutivo del partito. Sta leggendo la lista dei ministri?, «No, gli sms». È la battuta con cui Meloni risponde ai giornalisti, arrivando nella sede di FdI. “Anche quelli di Salvini?”, «Si», ha risposto.

10.30 – D’Alema: Pd non intercetta voto popolare, ha bisogno del M5S
«I dirigenti del Pd hanno pensato che la fine di Draghi provocasse un’ondata popolare nel Paese, travolgesse Conte e portasse il Pd, la forza più leale a Draghi, a essere il primo partito. Io non so che rapporti abbiano i dirigenti del Pd con la società italiana. Mi domando persino dove prendano il caffè la mattina, perché il risultato ha detto esattamente l’opposto». Così, in un’intervista al Fatto Quotidiano, l’ex premier, Massimo D’Alema sulle elezioni e sul Pd. «La destra ha preso 12 milioni di voti, gli stessi del 2018, con una forte concentrazione in FdI. È un risultato sconvolgente, perché la maggioranza parlamentare poggia su un consenso espresso dal 28% dell’elettorato, in termini assoluti – sottolinea – Neanche uno su tre. Oggi la destra avrà il controllo delle istituzioni con 12 milioni di voti: sono elezioni che mostrano una profonda crisi del sistema democratico». E parlando dei rapporti con i M5s aggiunge: «Vorrei ricordare che i 5S già all’inizio della legislatura avevano scelto il Pd come partner naturale, ma ci fu il diniego dell’allora leader del Pd (Renzi, ndr). Conte ha rifondato e ricollocato i 5S e il Pd ha bisogno di lui perché non intercetta più il voto popolare», secondo D’Alema.

10.12 – Bonelli-Fratoianni: col campo largo la destra avrebbe perso: “Noi lavoriamo per unire e non dividere”
«La ricetta politica di Calenda consegnerebbe alla destra il governo del Paese e delle regioni per lunghi anni come già accaduto alle elezioni del 25 settembre». Così in una lettera inviata a La Repubblica, Angelo Bonelli, co-portavoce Europa Verde e il segretario di Sinistra Italiana, Nicola Fratoianni, rispondono al leader di Azione che, sempre dalla pagine di Repubblica aveva spronato i dem a decidere da che parte stare sottolineando che «il campo largo non esiste». «Per noi l’obiettivo è quello di unire forze sociali e politiche per vincere la sfida dell’innovazione – sottolineano nella lettera – per dare una risposta alla crisi climatica, emergenza scomparsa dal vocabolario del leader di Azione, e al caro energia la cui soluzione si trova puntando sulle energie rinnovabili». E aggiungono: «Una battaglia comune avrebbe dovuto essere quella del prelievo integrale dei 50 miliardi di euro di extraprofitti ottenuti dalle società energetiche grazie alla speculazione sul gas – evidenziano – , da restituire alle imprese, mettere un tetto al prezzo del gas come hanno fatto spagnoli e portoghesi che oggi pagano l’energia tre volte meno di molti altri Paesi europei». Bomnelli e Fratoianni ricordano: «L’Europa sta andando verso la transizione ecologica e spiace che Azione in Europa abbia votato contro il piano “Fit for 55” insieme ai partiti di Meloni e di Salvini». Infine tornando a parlare del campo largo precisano: «Il risultato elettorale del 25 settembre dimostra che un’alleanza larga non avrebbe consegnato l’Italia alla destra: si vuole continuare in questa strada che è stata irresponsabile? Noi non siamo d’accordo e lavoriamo per unire e non per dividere».

10.09 – Calenda, “Totoministri? Non me ne frega nulla Salvini non meriterebbe di tornare al Viminale:: andava in giro a baciare prosicutti”
«Del totoministri non può fregarmene di meno. Ora tocca al centrodestra trovare le persone che quel lavoro lo sanno fare. Noi faremo una opposizione costruttiva». Lo afferma Carlo Calenda di Azione a Radio Capital. “Salvini è già stato nominato al Viminale ma non c’è mai andato: andava in giro invece a baciare prosciutti. Nella vita normale non meriterebbe di tornarci, ma merito e politica non hanno nulla a che fare tra loro”, conclude. 

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, 2022-10-05 10:21:49 ,

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