i piani di Elliott- Corriere.it
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L’obiettivo di Elliott, se la squadra si qualificher sempre in Champions, azzerare le perdite in tre anni. Nuovo incontro con il sindaco per San Siro: accordo sulle volumetrie molto vicino
Il Milan ha chiuso il bilancio 2020/2021 con una perdita di 98,2 milioni di euro, la met rispetto al rosso precedente (-194,6 milioni). Un percorso di risanamento avviato da Elliott che si propone l’obiettivo — sempre che i risultati sportivi lo consentano: leggi, che si vada in Champions con regolarit — di azzerare le perdite tra tre anni.
Il bilancio
Come si arrivati a questo risultato? Nella nota del Milan si spiega che la positiva performance sportiva, con l’ottimo posizionamento in campionato nonch con la partecipazione alla Europa League, si tradotta in maggiori proventi dai diritti audiovisivi, per un totale di circa 75 milioni, a cui si aggiungono maggiori ricavi conseguiti dall’attivit commerciale di vendita di sponsorizzazioni e accordi promo-pubblicitari per circa 17 milioni, insieme a una attenta ottimizzazione delle spese e dei costi organizzativi, in calo di circa 31 milioni.
Nuovo San Siro
Il vero salto in avanti — l’opinione della dirigenza rossonera — ci sar per solo quando il club potr contare sui ricavi portati dal nuovo stadio di propriet. L’ultimo incontro con il sindaco Sala andato molto bene, un altro si terr tra oggi e domani, il clima di grande ottimismo, e si pensa di trovare in fretta un accordo sulle volumetrie per la costruzione dell’area attorno allo stadio. Trovato questo, sullo stadio si potr andare relativamente veloci, perch il progetto gi deciso. In questo senso vanno lette le parole del presidente del Milan Paolo Scaroni: Il dialogo prosegue in modo serrato. Dobbiamo costruire un nuovo stadio di fianco al Meazza, questo certo. Tutto il progetto Real Estate ci richiede, sia a noi che all’amministrazione comunale, invece, una revisione. Le esigenze, anche a seguito del Covid, dopo due anni sono cambiate. Potrebbero, per esempio, servire meno uffici di quanti messi inizialmente nel progetto; il Comune naturalmente spinge per ampliare le aree verdi, i club non possono rinunciare a un certo numero di costruzioni per mantenere l’economicit del progetto (qualcuno dice per incassare, ma dal Milan si preferisce dire per mantenere tutto il progetto sostenibile, in linea con lo spirito della legge sugli stadi), ma insomma all’interno delle volumetrie stabilite saranno particolari . In ogni caso lo stadio di propriet indispensabile per non essere pi costretti a vendere i gioielli di famiglia, come Lukaku e Donnarumma, la sintesi di Scaroni.
Donnarumma e i rinnovi
Perch il percorso di risanamento non stato senza sacrifici, il pi grande dei quali si chiama appunto Gigio Donnarumma. La risposta sul tema l’ha fornita l’ad Ivan Gazidis, rientrato da New York dopo le cure mediche a cui si sottoposto. I rinnovi di contratto dei giocatori? I club, anche per via del Covid, stanno operando con pi attenzione dal punto di vista economico, ma calciatori e agenti agiscono come se il Covid non ci fosse mai stato. Le negoziazioni sono pi difficili, per arrivare alle cifre che vogliono devono andare a parametro zero — ha proseguito l’a.d. rossonero —. Noi continueremo a prendere decisioni all’insegna della sostenibilit . Possiamo aver fatto degli errori, ma ogni decisione stata presa per il bene del club.
Financial fair play
Anche perch — anche se guardando il comportamento di certi club europei non sembrerebbe — il fairplay finanziario vivo e vegeto anche se dovrebbe subire una profonda riforma. L’incontro che avevamo con l’Uefa per fissare il settlement agreement stato posticipato all’inizio dell’anno prossimo. C’ una discussione in corso con i club, poi verranno introdotte delle nuove regole, ma ci sar un periodo di transizione, non potr essere implementato di colpo il nuovo sistema, ha spiegato Gazidis. Che ha riservato una solenne bocciatura anche al Mondiale ogni due anni voluto dalla Fifa: I club pagano i giocatori che vanno a partecipare ai tornei di Uefa e Fifa, i quali hanno zero costi e grandi benefici. Sono sia regolatori che entit commerciali. naturale che vogliano pi partite e pi tornei, per credo che almeno i club dovrebbero avere una voce, visto che pagano e che sono gli unici ad avere il rischio d’impresa. Cos non stato quando si deciso di lanciare la Nations League, per esempio. Detto questo, non ho studiato a fondo la proposta ma penso che sarebbe un errore, aumenterebbero i costi senza una crescita cos grande.
Superlega, si va alla Corte Europea
E il tema del doppio ruolo di Uefa e Fifa, regolatori e entit commerciali, proprio quello che al centro del procedimento che verr giudicato dalla Corte di giustizia europea in Lussemburgo per il caso Superlega. Come si sa, i tre club fondatori del progetto (Juventus, Real Madrid e Barcellona) sostengono che ci sia una posizione dominante della Uefa che viola le norme della libera concorrenza, il governo italiano si invece unito agli altri governi europei per appoggiare l’Uefa in giudizio. Ogni progetto di Superlega, quindi, lungi dall’essere deceduto, appare in realt in stand by. Cos come era stato concepito non esiste pi — dice sul punto Scaroni —, ma i problemi che hanno portato alla sua ideazione sono ancora tutti l, in ogni caso adesso si attende il pronunciamento della Corte di giustizia europea, quindi per ora stato tutto accantonato. In ogni caso noi ci auguriamo di trovare un accordo per nuove soluzioni con l’Uefa. Con una sentenza favorevole in tasca, la discussione partirebbe da basi migliori.
26 ottobre 2021 (modifica il 27 ottobre 2021 | 00:14)
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Arianna Ravelli , 2021-10-26 23:03:32 ,