Il regime iraniano soffoca le proteste nelle celle e frugando nelle vite online dei manifestanti
[ad_1]

La durata, la resistenza, la determinazione di queste manifestazioni sono straordinarie. Non esibire la ferocia è una strategia precisa che scommette sulla nostra distrazione
Pensi che uscirai viva di qui? Ti uccideremo, la tua sentenza è scritta: pena di morte, abbiamo le prove, sappiamo tutto. Nagin (nome di fantasia) ha detto alla Cnn che quando è stata arrestata dal regime iraniano subito, a settembre, all’inizio delle proteste (novantasette giorni fa: la durata, la resistenza, la determinazione di queste manifestazioni sono straordinarie), è stata messa in isolamento, gli occhi sempre bendati, e un giorno, durante gli interrogatori improvvisi e continui, le sono stati letti i suoi messaggi Telegram, le è stato chiesto di identificare con nome, cognome, indirizzo e account sui social tutti i suoi interlocutori: è accusata di aver creato una rete contro il regime – non uscirai viva di qui.
Abbonati per continuare a leggere
Sei già abbonato? Accedi Resta informato ovunque ti trovi grazie alla nostra offerta digitale
Le inchieste, gli editoriali, le newsletter. I grandi temi di attualità sui dispositivi che preferisci, approfondimenti quotidiani dall’Italia e dal Mondo
Il foglio web a € 8,00 per un mese Scopri tutte le soluzioni
OPPURE
[ad_2]
LEGGI TUTTO
Il Foglio , 2022-12-21 06:00:00 ,
www.ilfoglio.it