L’occupazione dei reparti di terapia intensiva è in crescita in 4 Regioni, cioè Calabria (4%), Marche (2%), Puglia (3%) e Sicilia (4%) mentre è in diminuzione in altre 5, cioè Campania (4%), Friuli-Venezia Giulia (4%), Provincia Autonoma di Bolzano (1%), Sardegna (3%) e Veneto (2%).

Terapia intensiva, Covid
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La pandemia di Covid morde ancora: il tasso di occupazione dei reparti di area medica è salito al 10%, facendo registrare in 24 ore un aumento di un punto percentuale. È quanto emerge dai dati diffusi dall’Agenzia Nazionale per i Servizi Sanitari Regionali (Agenas) del 29 giugno 2022, pubblicati ieri prima del bollettino. Il dato più alto riguarda l’Umbria, con il 24%, mentre resta ferma al 3% l’occupazione dei posti in terapia intensiva, percentuale al momento ampiamente sotto il livello di guardia. Entrambi i parametri, sempre a livello nazionale, erano al 3% esattamente un anno fa.
L’occupazione dei posti letto in area medica
Entrando nel dettaglio del monitoraggio giornaliero di Agenas, è emerso come la percentuale di posti letto occupati in reparto da pazienti Covid, risulti in calo nelle Marche (8%) e in Molise (6%), mentre sia in aumento in 9 Regioni italiane. Si tratta di Emilia-Romagna (11%), Liguria (13%), Provincia Autonoma di Bolzano (12%), Toscana (8%), Provincia Autonoma di Trento (10%), Puglia (11%), Umbria (24%), Valle d’Aosta (16%) e Veneto (7%). Lo stesso dato è rimasto stabile in altre 10, ovvero Abruzzo (al 9%), Basilicata (14%), Calabria (18%), Campania (11%), Friuli-Venezia Giulia (12%), Lazio (9%), Lombardia (8%), Piemonte (4%), Sardegna (8%) e Sicilia (21%).
La situazione nelle terapie intensive
Per quanto riguarda, invece, l’occupazione dei posti nelle terapie intensive da parte di pazienti con Covid-19, il dato è risultato in crescita in 4 Regioni, cioè Calabria (4%), Marche (2%), Puglia (3%) e Sicilia (4%) mentre è in diminuzione in altre 5, cioè Campania (4%), Friuli-Venezia Giulia (4%), Provincia Autonoma di Bolzano (1%), Sardegna (3%) e Veneto (2%). Lo stesso dato, poi, è apparso stabile in 10 Regioni o Province Autonome. Si tratta di Abruzzo (al 3%), Basilicata (1%), Emilia-Romagna (3%), Lazio (5%), Liguria (1%), Lombardia (1%), Molise (3%), Piemonte (2%), Toscana (2%), Umbria (1%). Nella Pa di Trento (0%) e in Valle d’Aosta (0%) la variazione, invece, non risulta disponibile.
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Davide Falcioni , 2022-07-01 07:43:28 ,