Inflazione, balzo all’8%: come inciderà sulle tasche degli italiani
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L’Istat conferma la stima preliminare sull’inflazione di giugno, accelerata a +8,0%, tasso che non si registrava da gennaio 1986 (quando fu pari a +8,2%). L’Istat segnala che l’accelerazione dei prezzi degli alimentari lavorati (da +6,6% a +8,1%) sia non lavorati (da +7,9% a +9,6%), spingono ancora più in alto la crescita dei prezzi del cosiddetto “carrello della spesa” (+8,2%, mai così alta da gennaio 1986, quando fu +8,6%).
Come incide l’inflazione sulle famiglie meno abbienti
L’accelerazione nel secondo trimestre del 2022 è determinata in buona parte dai beni energetici ma coinvolge anche beni come gli alimenti e, in misura più contenuta, i servizi. Poiché i beni incidono in misura maggiore sulle spese delle famiglie meno abbienti, e i servizi pesano invece di più su quelle più agiate, la crescita dell’inflazione segna valori più elevati per le famiglie con minore capacità di spesa. Per loro passa dal +8,3% del primo trimestre al +9,8% del secondo trimestre, mentre per quelle più abbienti accelera dal +4,9% al +6,1%. Pertanto, il differenziale di classe si amplia a 3,7 punti percentuali.
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Come inciderà sui prezzi e sul portafoglio delle famiglie
«L’inflazione a +8% significa in media per una famiglia un rialzo annuo di 2.082 euro, 963 per l’abitazione, 396 per i trasporti, 508 euro per mangiare e bere. Ma il record spetta alle famiglie numerose con più di tre figli, con un aggravio pari a 2.978 euro, 827 solo per il cibo». Lo sottolinea in una nota il presidente dell’Unione nazionale consumatori, Massimiliano Dona. «Per una coppia con due figli – prosegue Dona – significa una batosta in termini di aumento del costo della vita pari a 2.658 euro all’anno, 1.061 per abitazione, acqua ed elettricità, 600 euro per i trasporti, 692 per prodotti alimentari e bevande, 714 per il carrello della spesa. Mentre per una coppia con un figlio l’aggravio è pari a 2.469 euro, 999 per l’abitazione, 562 per i trasporti, 625 euro per cibo e bevande». Per l’Unc l’inflazione di maggio all’8% è «un’emergenza nazionale che senza un governo in carica non può che aggravarsi ulteriormente». Se non si prolunga il taglio delle accise dei carburanti «tra meno di 20 giorni – sottolinea l’Unc – la benzina arriverà, per il self service, al record storico di 2 euro e 33 cent, il gasolio a 2 euro e 29 cent, mentre il servito raggiungerà il primato di 2 euro e 46 cent per la benzina e 2 euro e 42 cent per il diesel». Sul fronte energia l’incremento «equivale per una famiglia media a un rincaro annuo pari a 553 euro» spiega Dona.
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I timori sulla stagione estiva
Stessa posizione anche da parte del Codacons che, anzi, stima una spesa ancora maggiore per le famiglie italiane. «L’inflazione all’8%, considerata la totalità dei consumi di una famiglia, si traduce in una stangata da +2.457 euro annui per la famiglia “tipo”, e addirittura +3.192 euro annui per un nucleo con due figli». E’ quanto afferma il Codacons in una nota. «Rincari che determinano inoltre una vera e propria stangata sulle vacanze estive degli italiani, senza dubbio le più costose degli ultimi 50 anni – spiega il presidente Carlo Rienzi – con le tariffe delle strutture ricettive che, in base ai dati Istat, crescono in media del 18% rispetto allo scorso anno, i prezzi dei biglietti aerei si impennano del 90,4% su base annua, aumentando in un solo mese del 23,8%». Il Codacons sottolinea inoltre come l’inflazione non sia «omogenea sul territorio e penalizza, in particolare, alcune aree del Paese. Basti pensare al picco del Trentino Alto Adige, che a giugno registra un tasso del +9,3%, con una maggiore spesa che su base annua raggiunge quota +3.339 euro a nucleo residente». «Siamo in presenza – avverte Rienzi – di una vera e propria emergenza nazionale che avrà effetti pesanti sull’economia e sulle condizioni economiche delle famiglie».
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, 2022-07-15 11:09:03 , www.lastampa.it