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La Corte Costituzionale ha ribadito la legittimità e quindi la costituzionalità dell’obbligo vaccinale imposto dal governo di Mario Draghi durante il picco della pandemia da coronavirus. Era una sentenza molto attesa, soprattutto negli ambienti no vax e contrari al green pass. I quindici giudici della Corte hanno seguito le precedenti decisioni della stessa Consulta, non accogliendo nessuno dei ricorsi che erano stati presentati e confermando sostanzialmente l’obbligo vaccinale.
Le questioni poste alla Corte riguardavano tutte professionisti nel campo sanitario o dell’istruzione sospesi dal servizio perché non vaccinati contro il coronavirus. I decreti legge 01/04/2021 n. 44 e 24/03/2022 n. 24 del governo di Mario Draghi imponevano l’obbligo vaccinale, pena la sospensione dal lavoro e dalla retribuzione, inizialmente fino al 31 dicembre 2022: termine anticipato dall’attuale governo di Giorgia Meloni al primo novembre scorso.
Nel comunicato in cui riferisce la decisione, la Corte ha scritto che le scelte adottate dal governo sui immunizzazioni contro il coronavirus sono state ritenute «non irragionevoli, né sproporzionate», confermando anche la legittimità di sospendere lo stipendio a chi era stato sospeso dal lavoro perché non vaccinato. Le motivazioni della Corte saranno pubblicate con ogni probabilità nelle prossime settimane.
Obbligo vaccinale a tutela della salute.https://t.co/kTGwmEWC7B pic.twitter.com/aWTnpKwvez
— Corte Costituzionale (@CorteCost) December 1, 2022
La sentenza della Corte ha sostanzialmente confermato la linea del governo di Mario Draghi, nonostante le grandi attese degli attivisti contrari al vaccino, che anche nella giornata di giovedì si erano radunati di fronte alla sede della Consulta in attesa della sentenza. Una decisione contraria non avrebbe avuto effetti immediati, dal momento che l’obbligo vaccinale non è più in corso, ma avrebbe aperto le porte a molti nuovi possibili ricorsi e richieste di indennizzo.
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, 2022-12-01 20:29:07 ,