Sign In

Blog

Latest News
La sfida di Antonella Palmisano«Dopo Tokyo vado nelle scuoleInsegno a marciare ai ragazzi»

La sfida di Antonella Palmisano«Dopo Tokyo vado nelle scuoleInsegno a marciare ai ragazzi»

[ad_1]

Mezzogiorno, 14 ottobre 2021 – 09:55

L’oro olimpico: «Non mi fermo qui, ho altri obiettivi da raggiungere»

di Pasquale Caputi



Campionessa olimpica, una delle tre made in Puglia. Antonella Palmisano, marciatrice originaria di Mottola, non si è fermata però al trionfo di questa fantastica estate 2021. Quei 20 km dorati sono stati lo spunto per un progetto formativo e ambizioso. Si chiama «In marcia con Antonella».
Palmisano, come nasce questo progetto?
«Nasce dall’esigenza di dare un senso alla medaglia conquistata a Tokyo. Non voglio solo tenerla nel cassetto. Mi sono arrivati tanti messaggi di ragazzini e genitori che mi chiedevano consigli su come approcciarsi alla marcia. Non era mai successo prima. Allora mi sono detta: perché non partire dalle scuole?».
Il luogo primo di formazione e crescita.
«Io ho iniziato a marciare grazie ai Giochi della gioventù, che ora non esistono più. Credo sia necessario entrare nelle scuole, meglio se elementari o medie. È a quell’età che i ragazzini apprendono di più ed è a loro che posso trasmettere qualcosa».
Quali sono state le prime tappe di questo percorso?
«La prima, subito dopo Tokyo, a Vigo Rendena, al raduno delle Fiamme Gialle, con circa una cinquantina di ragazzi. Poi ho preso parte a una serie di eventi su Zoom con le scuole e con le maestre. Uno di questi anche a Mottola, con le scuole elementari. Di recente avrei dovuto farne una in presenza all’Acqua Acetosa, ma per il maltempo ci siamo visti solo su Zoom».
Come rispondono i bambini?
«Molto bene. A Mottola, per esempio, un bambino mi ha detto di aver visto la mia gara e che l’avevo entusiasmato, al punto che avrebbe voluto essere come me da grande. Una grande soddisfazione».
C’è qualche suo collega che la sta supportando in questo progetto?
«Stano, per esempio (di Palo del Colle, anche lui campione olimpico, ndr). Entrambi abbiamo iniziato nelle scuole, e per entrambi questo è un progetto sano, con dei principi e valori».
A distanza di due mesi ha preso contezza di essere entrata nell’olimpo dello sport?
«Me n’ero resa conto già dopo tre giorni, in realtà, quando avevo rivisto la gara. Lì ho capito di aver fatto veramente qualcosa di grande. È stato il giusto risultato dopo un anno in cui ci abbiamo creduto, senza gettare mai la spugna. Non ci siamo abbattuti, nonostante problematiche più grandi di noi».
Ambizioni future?
«Intanto sono motivatissima per questo progetto. E sebbene dopo cinque anni di obiettivi e dopo una medaglia di tale importanza ci possa essere una fase down, non voglio assolutamente tornare giù. Voglio ottenere ancora risultati di un certo tipo».
Rivedendosi, cosa l’ha stupita di più della sua gara?
«Il fatto di aver affrontato la gara dopo una nottata in cui non ero riuscita a dormire. Ho messo da parte tutto, anche un infortunio, e ho gareggiato come avrei voluto».
Perché la Puglia è terra di marciatori?
«Perché siamo sfortunati ad avere carenza di strutture, e questa è diventata paradossalmente una fortuna. Magari non abbiamo avuto la possibilità di provare altre discipline ed è stato più facile correre o marciare. E poi abbiamo tanto verde. Anche questo fa la differenza».

14 ottobre 2021 | 09:55

© RIPRODUZIONE RISERVATA




[ad_2]

corrieredelmezzogiorno.corriere.it

Source link
, 2021-10-14 09:55:46 ,

Related Posts

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *