La svolta green dell’Ue non è dei piemontesi: nessun comune nella lista per l’impegno ambientale
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BRUXELLES. Su 24 Paesi un totale di 215 tra Regioni ed enti locali, 13 dei quali italiani e nessuno piemontese. La mappa dell’impegno per clima, ambiente e sostenibilità si distingue ancora per i tanti assenti. E’ vero che la battaglia per la trasformazione dei modelli produttivi, economici e sociali in chiave «green» la conducono innanzitutto i governi centrali e che i territori hanno comunque politiche volte alla tutela e la protezione dei propri patrimoni, ma la lista dei super-volenterosi della Commissione europea è ancora tutta da scrivere, e il Piemonte ne è una conferma.
Al fine di meglio impegnarsi per soddisfare gli obiettivi del Green Deal europeo e della Strategia dell’UE per l’adattamento al clima, Bruxelles ha dato vita ad una speciale alleanza sotto il nome di Carta della Missione dell’Ue per l’adattamento ai cambiamenti climatici. La sottoscrizione è volontaria, non c’è alcun obbligo. Ma è anche un’opportunità, perché la missione intende sostenere almeno regioni e comunità nell’accelerare la loro trasformazione verso la resilienza climatica entro il 2030. Si tratta di un sostegno tutto europeo per velocizzare quelle riforme necessarie per realtà più eco-sostenibili e più innovative. Considerando che il programma quadro per la ricerca dell’Ue, Horizon, per il solo triennio 2021-2023 ha messo a disposizione 370 milioni di euro, la mancata partecipazione vuol dire rinunciare alla possibilità di intercettare risorse che potrebbero fare comodo.
Invece i più determinati d’Italia sono Provincia autonoma di Trento, Regioni Friuli Venezia Giulia, Veneto, Emilia-Romagna, Molise, Campania, Puglia, Sicilia e Sardegna. A loro si aggiungono i comuni di Potenza, l’Aquila, Cesano Maderno (Monza-Brianza), Comunità montana della Valchiavenna (Sondrio), più, in veste di «amici», Parco nazionale dell’Appennino tosco-emiliano e Gal Tirreno-Eolie. Insomma, fin qui, sulla busta della lista fresca di aggiornamento, neanche un piccolo comune piemontese nella lista che la Commissione comunque saluta con favore. Anche se, il responsabile per il Green Deal, non cessa di esortare altri ad unirsi alla causa.
«Ogni città, città e regione d’Europa è colpita dalla crisi climatica», ricorda Frans Timmermans. «E ognuno di loro sta lanciando soluzioni o è alla ricerca di nuove idee». Per questo «vogliamo riunire queste comunità in modo che possano testare e attuare le migliori soluzioni possibili per diventare più capaci a rispondere ai cambiamenti climatici». E’ un inizio, certo, Ma a Bruxelles si avverte un senso di urgenza che in non proprio tutti i territorio invece si registra. L’auspicio è che il gruppo dei firmatari «aprirà la strada a un futuro verde, pulito e sano». Una strada che possa essere seguita anche dal Piemonte e dai piemontesi.
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Emanuele Bonini , 2022-09-30 20:33:15 ,
www.lastampa.it