l’iniziativa
Mezzogiorno, 5 maggio 2022 – 07:44
Il progetto, presentato dall’assessore Traanese, prevede un percorso di protezione e sostegno dei minori attraverso l’affido temporaneo presso un nucleo di accoglienza
di Claudio Mazzone
«I figli sono di tutta la comunità, non solo dei genitori». Le parole di Luca Trapanese (foto), assessore alle Politiche Sociali del Comune di Napoli, esprimono il senso del progetto di affido extra familiare presentato ieri mattina nella sala giunta di Palazzo San Giacomo. Il progetto prevede un percorso di protezione e sostegno dei minori attraverso l’affido temporaneo presso un nucleo di accoglienza. Chi accoglie il minore si occupa, affiancato dai servizi sociali e da una rete di associazioni, della cura e dell’educazione del bambino, mentre la famiglia d’origine viene aiutata ad uscire dalle condizioni di marginalità e di disagio. Il Comune di Napoli ha messo in piedi una rete che possa seguire il minore, la famiglia affidataria e quella d’origine, durante l’intero percorso di affido attraverso un supporto costante. Gli aspiranti affidatari devono dichiarare la propria disponibilità ad accogliere presso il Servizio Sociale Territoriale che poi li inserisce in un percorso di orientamento e di formazione.
Il progetto
A dimostrare che quello dell’affido extra familiare è un progetto di comunità, alla presentazione sono intervenuti, oltre alla dirigente servizio Politiche Infanzia e Adolescenza del Comune di Napoli, Barbara Trupiano, e alla responsabile Affido Familiare Francesca Galli, anche i referenti della cooperativa La Locomotiva Danilo Tuccillo e Fulvio Gombos, che si occupa della formazione delle famiglie affidatarie e del supporto psicologico durante tutto il percorso di affido. Ciro Spatarella e Rosaria Fuso, una coppia affidataria, hanno raccontato la loro esperienza con Massimiliano, un bambino che, dopo 7 anni con loro, oggi è pronto a rientrare nella famiglia d’origine. «Quello che abbiamo fatto è una goccia nel mare – ha detto Rosaria – ora siamo felici che Massimiliano torni a vivere con la famiglia ma dimora nostra sarà sempre anche sua».L’assessore Trapanese ha chiuso la presentazione sottolineando il valore dell’affido che «non significa né togliere i bambini alle famiglie d’origine, né darli a chi ne avverte una mancanza. È un percorso di comunità che porta benefici a tutti, per questo – ha concluso – ho voluto un progetto che lo valorizzasse».
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5 maggio 2022 | 07:44
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