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l’amore con Madonna, il sesso, Magic Johnson- Corriere.it

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di Flavio Vanetti

Arriva in Italia l’autobiografia di Dennis Rodman, rimbalzista da leggenda: «Il 50% della vita Nba gira intorno al sesso, l’altro 50 sui soldi. Mi sentivo un’anima vuota con un fucile in grembo»

È uscito finalmente anche nella versione italiana — da noi era arrivata a suo tempo solo quella originale in lingua inglese — «Bad as I wanna be» («Cattivo come voglio essere»), più che un’autobiografia un autoritratto di Dennis Rodman, il «Verme», uno dei personaggi più indisciplinati, controversi, corrosivi avuti dallo sport, segnatamente dal basket e dal pianeta Nba. Il libro, edito da Magazzini Salani e già disponibile al prezzo di 15,90 euro, va affrontato e letto senza pregiudizi — tanti quelli che hanno accompagnato la carriera di Rodman, senza che per questo debba essere assolto su tutto quello che ha combinato — per esplorare altri aspetti della sua personalità.

Rodman il «Verme»

Siamo infatti di fronte al manifesto della sua filosofia e della sua visione della vita: qualcosa di schietto e coinvolgente, con l’idea di essere sempre protagonista. Rodman in campo è stato un ottimo difensore, soprattutto per l’attitudine alle stoppate. Extra parquet, dicevamo, è diventato una delle personalità più discusse e incontenibili della storia dello sport. Sfrenato, sfrontato, senza compromessi, il «Verme» è stato un personaggio unico per generazioni di appassionati di basket ma anche dello spettacolo.

Il corpo ricoperto di tatuaggi, i piercing e i capelli fluorescenti sempre diversi: con i suoi comportamenti equivoci, tanto quanto con le sue prestazioni sportive da record, si guadagnò presto la reputazione di stella ribelle. Questa autobiografia, scritta negli anni Novanta con l’autore Tim Keown, racconta in prima persona la sua versione del mito: dalle origini umili all’esordio della carriera in Nba con i Detroit Pistons (quelli dei famosi Bad Boys), fino all’approdo a Chicago; dai temi scottanti di s

esso
, razzismo e omofobia agli scontri con la Lega professionistica. Ecco, ogni capitolo affronta a viso aperto e senza peli sulla lingua le sue vicende personali inscindibilmente legate a quelle sportive, seguendo la sua parabola altalenante e senza tralasciare gli episodi più noti. Tra questi il sostegno a Magic Johnson nel suo momento più buio, quando dichiarò la positività all’Hiv, le sparizioni dagli allenamenti e gli episodi più eccentrici, primo fra tutti la relazione con la popstar Madonna.

In una parola: Dennis Rodman, a tutto tondo. The Worm scandagliato da cima a fondo. Ecco a voi alcuni assaggi dell’autobiografia con frasi emblematiche del personaggio: «Apparentemente avevo tutto ciò che potevo desiderare. Eppure, sentivo di non avere altro che un’anima vuota e un fucile in grembo». «In molte occasioni avrei voluto rispondere a tono, avrei voluto risolverla nell’unico modo che conoscevo: la violenza». «Il 50 percento della vita nella Nba gira intorno al sesso. L’altro 50 riguarda i soldi». Quindi il passaggio che spiega una volta per tutte la sua storia con Madonna: «Io non volevo “Madonna la rock star”. L’avevo avuta, l’avevo sc…, era stato fantastico. Quello che volevo era la persona piacevole con cui avevo passato del tempo e con cui avevo condiviso dei momenti bellissimi. Alla fine capimmo che c’erano troppi ostacoli perché questo fosse possibile».

Rodman e l’Nba

Infine, è bene ricordare chi è stato, come cestista, Dennis Rodman: sette volte miglior rimbalzista della Nba, nella sua carriera ha vinto cinque titoli (nel 1989 e e nel 1990 con i Detroit Pistons, nel 1996, nel 1997 e nel 1998 con i Chicago Bulls a fianco di Michael Jordan). È stato inoltre nominato due volte Defensive Player of the Year (1990, 1991), due volte All-Nba Third Team (1992, ’95), sette volte All-Defensive First Team (1989-93, 1995, 1996) e due volte Nba All-Star (1990, 1992). Nel 2011 è stato inserito nella Naismith Memorial Basketball Hall of Fame di Springfield: pur essendo stato l’emblema nell’indisciplina non potevano negargli uno spazio, politically correct, nel tempio delle leggende del basket.

3 febbraio 2023 (modifica il 3 febbraio 2023 | 10:48)

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www.corriere.it

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Flavio Vanetti , 2023-02-03 10:48:36 ,

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