L’asse tra gli azionisti e “il figlio liberal” fa crollare il piano di Murdoch
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L’ultima tentata manovra finanziaria di Rupert Murdoch è spettacolarmente crollata, come nella serie tv “Succession”, anzi di più. Il tycoon dell’informazione, ceo di NewsCorp., controlla quasi metà dell’offerta delle edicole anglosassoni, dal Wall Street Journal al Times, e il megafono del conservatorismo americano, Fox News. Dieci anni fa il suo impero era stato separato: da una parte News Corp. e dall’altra Fox Corp, da una parte la carta, dall’altra la più remunerativa televisione. Divise non solo valevano di più, ma le eventuali perdite dell’editoria cartacea non avrebbero, in caso, danneggiato il valore di programmi e canali televisivi. A 91 anni Murdoch ha provato, fallendo, a rimettere insieme questo colosso ricevendo una risposta negativa da parte degli azionisti. Nonostante la famiglia possieda il 40 % di entrambe, per un’eventuale fusione sarebbe stato necessario il voto degli investitori, a cui interessano poco i giochi e gli equilibri familiari ma soltanto il valore delle proprie azioni. Il motivo della separazione in due società aveva precise ragioni strategiche di business, il motivo per riunirle avrebbe invece un unico obiettivo: il controllo totale di Murdoch nella selezione del suo successore.
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Giulio Silvano , 2023-01-25 16:30:00 ,
www.ilfoglio.it