Si fa il possibile da settimane a Kiev per difendersi anche dal gelo, in queste ore però la caparbietà della resistenza ucraina non può molto contro le temperature che scendono a -5 mentre scatta una nuova emergenza blackout dopo che la società elettrica Dtek specifica di non poter seguire le interruzioni di corrente già pianificate e che i tecnici «stanno facendo tutto il possibile per stabilizzare la situazione». Una situazione – sul terreno – che non può che partire da qui, dalle città paralizzate, ma che arriva fino in Donbass dove cade una nubifragio di missili ininterrottamente per 24 ore, e in Lugansk dove attivisti parlano di civili giustiziati pubblicamente dagli occupanti russi. Sono gli strati di un conflitto che però da una parte sembra comunque rallentare sul terreno sbarrato dalla resistenza ucraina e dall’altra perde sostegno nell’opinione pubblica russa, stando ad informazioni di intelligence di Washington e Londra. E con l’arrivo dell’inverno, secondo gli Usa, il conflitto sarebbe destinato a rallentare. All’Onu, secondo il Guardian, sta circolando una bozza di risoluzione per un tribunale in stile Norimberga per ritenere la leadership russa responsabile dei crimini di aggressione in Ucraina.
Kiev denuncia che sono 9.400 i civili uccisi dai russi e intanto, il pastore della chiesa battista di Kherson, Pavlov Smolyakov, ha raccontato all’inviato della Rai Gianmarco Sicuro di avere ospitato nei sotterranei della chiesa per due mesi 58 bambini (tra orfani e in affido) tra i 4 mesi e i 4 anni, in accordo con l’orfanotrofio, quando i russi hanno invaso la città. Poi un giorno – poco prima della ritirata delle forze russe – un russo che si fa chiamare Il Navigatore si è presentato alla chiesa con alcuni uomini dei servizi segreti dicendo che si occupava di questioni umanitarie per contro di Putin. Gli hanno ordinato di consegnare i bambini: «Non li ho più visti – sono le parole del pastore – ma so che sono in Crimea». La storia è stata confermata dal custode e dalla vicedirettrice dell’orfanotrofio.
IL REPORTAGE – Martin Wetterauer: “Noi, gli anti-Wagner, in Ucraina pronti alla campagna d’inverno”
Gli aggiornamenti
00.20 – Kiev: 3 milioni di ucraini trasferiti con la forza in Russia da inizio guerra
Dall’inizio della guerra circa tre milioni di ucraini sono stati trasferiti con la forza nel territorio della Russia. Lo afferma il Commissario per i diritti umani della Verkhovna Rada, Dmytro Lubynets, come riporta Ukrainska Pravda. «Da febbraio, almeno 2.800.000 ucraini sono stati costretti a partire o sono stati deportati nel territorio della Russia», afferma il commissario