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Le tessiture di sogno di Sebald

Le tessiture di sogno di Sebald

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Tradotti da Adelphi i saggi più metafisici di Sebald. Il vagabondare lungo la Corsica e le sue note su Kakfka, Nabokov, in un libro dove “il passato è ridotto ad una serie di ricordi nei quali i decessi, i vivi e i non ancora nati si ritrovano insieme sullo stesso piano”

Quanto più la produzione saggistica di Winfried Georg Sebald guadagna il proprio posto accanto a quella narrativa, e tanto più risulta evidente com’essa pratichi una forma di «post-memoria», legata, come tale, non già ad una conservazione filologica, ma ad «un investimento immaginativo e ad una ricreazione», grazie ai quali il discorso critico, per mezzo di cesure, cadenze, divagazioni e sortite in campi adiacenti, si rende spesso autonomo dal suo oggetto. Non diversamente da quanto accada con gli scrittori russi per Ripellino o con Proust per Debenedetti, Sebald si rivolge alle figure prime della letteratura occidentale, con la convinzione che il proprio esercizio critico sia essenzialmente un alibi che gli permette di dissimulare una parte di sé e di truccare almeno in parte gli autori sui quali s’appunta.

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Luigi Azzariti-Fumaroli , 2022-08-27 15:23:00 ,
www.ilfoglio.it

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