Letta: aprire al salario minimo, è tempo di parlarne
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E’ tempo di «aprire la discussione in Italia sul tema del salario minimo, la discussione è pronta, avviene in tutta Europa , io sono favorevole a questa discussione». Lo dice il segretario Pd Enrico Letta partecipando a “Futura 2021. Partecipazione. Inclusione. Rappresentanza”, la 3 giorni della Cgil a Bologna.
Il patto sociale proposto ieri dal premier Mario Draghi «deve avere un luogo di discussione, la discussione ad esempio sull’attuazione del Pnrr deve avvenire con una cabina di regia dove ci siano rappresentanti delle parti sociali», ha detto Letta. «Landini ha detto cose importanti rispetto a quello che è accaduto ieri» e la sua sostanziale apertura «è importante. Con Landini – spiega Letta – ci siamo visti e parlati da mesi, rivendico che il patto per la crescita è un’idea del Pd e ne abbiamo parlato con sindacati e parti sociali».
«Sto correndo da una parte all’altra d’Italia, per questo sono dimagrito. Non metto l’orogogio che conta i passi altrimenti mi sento pazzo», ha scherzato il segretario del Pd. Ma il cuore del suo ragionamento è il salario minimo: «La questione sul salario minimo è tema europeo come la garanzia di piena occupabilità. Unire i diritti civili delle persone e il lavoro come emancipazione, il lavoro buono. Sono convinto fermamente che in Italia siamo indietro da tutti e due i punti di vista e continuerò a battermi per tenere insieme questo percorso e perché in Parlamento si vada avanti su alcune materie», ha osservato Letta. «Ho trovato un Pd che in parlamento è il 12 per cento delle forze parlamentari, fra elezioni perse e scissioni. Fare in modo di far pesare questo 12 per cento non è semplice. Il benchmark, per noi, è quello europeo, sia sul lavoro che sui diritti», aggiunge Letta.
«Dobbiamo cogliere quello che sta succedendo in Europa, voglio che ci agganciamo al teno europeo dei diritti civili. Sono tutti più avanzati di noi, il punto di riferimento è l’Europa. E lo stesso sulla questione sociale e il lavoro», ha riflettuto il leader del Pd. «Sul lavoro l’Europa non aveva competenza. Poi soprattutto con la pandemia e le misure varate, come Sure, l’Europa ha cominciato a ragionare sul lavoro, sul salario minimo, sugli ammortizzatori sociali, l’occupabilità che ora sono temi europei. Noi dobbiamo legarci lì».
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, 2021-09-24 10:58:03 ,