L’innovazione tecnologica per combattere le mafie nell’economia: focus al Festival del Management alla Bocconi
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Una giusta cultura manageriale può aiutare lo sviluppo del Paese e può essere un importante strumento anche contro la criminalità organizzata. La prima edizione del Festival del Management, in corso all’Università Bocconi oggi e domani, organizzato dalla Società Italiana di Management (Sima), si è aperta questa mattina con un panel incentrato sul contrasto allo sviluppo delle mafie nell’economia. Pasquale Angelosanto, generale e comandante del Raggruppamento operativo speciale dei carabinieri, ha subito evidenziato gli elementi fondamentali per combattere in modo efficace la criminalità organizzata: «Il primo riguarda l’utilizzo della tecnologia, quindi il potenziamento tecnologico della struttura di polizia, e poi l’internazionalizzazione delle investigazioni». La battaglia contro le mafie oggi passa infatti soprattutto attraverso l’innovazione tecnologica: «Oggi è di grande attualità il ricorso da parte delle organizzazioni criminali di canali e sistemi di comunicazione che rendono difficile le attività di intercettazione, l’utilizzo di apparati criptati, di canali di comunicazioni satellitari – aggiunge il comandante del Ros -. Tutto questo rende difficile la ricerca della prova quindi la struttura di polizia deve dotarsi tecnologicamente, così da poter contrastare in modo efficace».
Punto su cui si trova d’accordo anche Maurizio Vallone, direttore della Direzione investigativa antimafia: «Servono competenze forti per gestire le ultime frontiere delle intercettazioni: ad esempio l’Olanda è un paese molto piccolo ma negli ultimi tre anni ha assunto 300 hacker che hanno il compito di bucare le reti delle organizzazioni criminali». In Italia invece «le assunzioni nelle forze dell’ordine hanno certe procedure e lo stipendio che possiamo pagare non è appetibile per un hacker. Ci dobbiamo affidare alla cooperazione con le università italiane per avere formazione del nostro personale». Serve tenere alta la guardia soprattutto nella gestione delle risorse che arriveranno nel nostro Paese con il Pnrr, che possono essere un forte richiamo per la criminalità organizzata: «Il 2023 e il 2024 sono anni fondamentali per il Pnrr perché iniziamo ad avere le prime aggiudicazioni, appalti e le prime aperture dei cantieri. Questo è il momento di spostare l’attenzione sulla parte dell’attività di prevenzione, di verificare uno per uno gli appalti e i cantieri».
Su questo aspetto interviene anche Luciano Violante, magistrato e presidente della Fondazione Leonardo, secondo il quale per difendere gli appalti del Pnrr dalla mafia: «Bisogna spendere, investire. Non è che per il rischio mafia non si investe. Bisogna avere gli occhi molto aperti perché il denaro è tanto e il tempo è poco, quindi la fretta potrebbe spingere a superare determinate regole ma questo sarebbe un errore». Proprio per questo «a Parlamento e Governo bisogna chiedere di fare regole più snelle». Ma sono soprattutto i reati tributari uno degli strumenti attraverso cui le criminalità prospera: «Il manager mafioso oggi è un soggetto che conosce le regole del mercato e i tecnicismi con cui porre in essere i suoi interessi illeciti, ha relazioni con funzionari di enti locali perché le gare d’appalto sono molto appetibili – spiega Antonio Nicola Quintavalle Cecere, generale e comandante del Servizio centrale Investigazione Criminalità Organizzata della Guardia di Finanza – Oggi i reati tributari sono uno dei settori più usati dalle mafie per riciclare i soldi e qui il contrasto deve essere trasversale con strumenti molto sofisticati e figure altamente specializzate».
La mattinata di apertura del Festival ha accolto i saluti istituzionali dei sindaci di Milano, Napoli e Palermo per «sottolineare l’importanza delle relazioni tra amministrazioni comunali e competenze manageriali» spiega Sandro Castaldo, Past President di Sima. L’evento si pone come obiettivo, tramite panel di discussione che tengano al centro transizione ecologica e sostenibilità ma anche innovazione e grandi eventi sportivi, quello di «avviare una discussione trasversale sulla cultura, i saperi e i valori che possono favorire lo sviluppo del Paese – dichiara Arabella Mocciaro Li Destri, Presidente di Sima – Fare management vuol dire gestire con “cura” attività, imprese, ma anche persone. Ispirare altresì le comunità, per alimentare il progresso civile, sociale ed economico, la felicità e il benessere diffusi». Il Festival prosegue nella giornata di domani con dibattiti, tra gli altri, sulle Zone Economiche Speciali (Zes) e lo Sviluppo Internazionale, ma anche sulla geopolitica e i modelli innovativi per la supply chain. Un occhio di riguardo sarà dedicato anche alla tutela della salute pubblica, con un talk che farà tappa al Mind, il polo dell’innovazione sorto nell’ex area Expo, al quale parteciperanno, tra gli altri, Sergio Dompè, Ceo Dompè Farmaceutici e Gianmario Verona, presidente del consiglio di sorveglianza della Fondazione Human Technopole.
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simona buscaglia , 2023-02-03 20:27:36 , www.lastampa.it