l’intervista
Mezzogiorno, 1 dicembre 2022 – 15:10
L’incredibile esperienza di una studentessa napoletana, gi infermiera, che ha discusso la tesi della laurea magistrale poche ore prima di dare alla luce la sua Nunzia. Il collegamento a distanza stato una risorsa. E lo anche nell’assistenza sanitaria
di Chiara Marasca
Ero seduta sulla palla da parto, molleggiavo nella speranza di alleviare il dolore. Accanto a me c’erano Antonio, mio marito, che infermiere, e Carmela Frattasio, la mia ostetrica. Ma loro erano fuori campo, e anche la palla. Chi ascoltava quello che dicevo, in collegamento dall’Universit de L’Aquila non si accorto di quello che stava succedendo. O quasi. Perch il suo relatore, Angelo Dante, quando nelle ore successive si sono sentiti al telefono per gli auguri di rito, in effetti le ha detto: Avevo notato qualche respiro un po’ pi pesante. Se il giorno della laurea e quello del parto sono di per s due eventi indimenticabili, nel bilancio della vita, il ricordo doppio di Martina Cuomo sar del tutto unico. Perch successo tutto in un solo giorno, una manciata di ore che le hanno regalato una corona d’alloro e una pergamena da appendere in camera e, soprattutto, una pupetta di 3.580 kg, in ottima salute, Nunzia. Trent’anni, napoletana di San Pietro a Patierno, infermiera al Cotugno di Napoli, Martina ha discusso la tesi della laurea magistrale in Scienze Infermieristiche e Ostetricia durante il travaglio.
Martina, coincidenza incredibile. Ci racconta?
In effetti s, davvero incredibile. Quando a settembre mi hanno comunicato la data in cui avrei discusso la tesi, il 18 novembre, mi sono resa conto che coincideva con quella prevista per il parto, in base ai calcoli del mio ginecologo, ma ho sperato che magari non sarebbe andata cos. E invece s. Mi sono svegliata alle 7 con i prodromi del parto e ho subito chiesto di poter anticipare la discussione a inizio giornata. Quando alle 9.30 ho aperto il collegamento con la commissione d’esame avevo gi le contrazioni.
E come le ha gestite? riuscita a parlare?
S, tra una contrazione e l’altra. Sette minuti. Giusto in tempo. Ma n on ci sarei riuscita se non avessi avuto al mio fianco l’ostetrica. Mi diceva come respirare, mi ha aiutato a calmare ansia e dolore. una figura che troppo spesso non si ritiene fondamentale. Ma invece lo , eccome. Il suo compito diverso da quello del ginecologo, ma oggi si tende a considerare che basti il medico.
Lei ha discusso dunque la tesi a distanza, e questa opportunit le venuta in soccorso in un momento in cui la presenza fisica non sarebbe stata possibile.
Esatto. E ne sono stata felice, perch in effetti la mia tesi anche su questo. Il titolo “E-Health e telemedicina: un nuovo approccio dell’assistenza territoriale”, un argomento che mi molto caro. A Napoli collaboro con la cooperativa sociale Alpha che ha creato un app per l’assistenza a distanza, Servizio Salute.
Lei ha lavorato nel reparto Covid del Cotugno durante il primo anno di pandemia, il periodo pi duro, poi l’hanno spostata quando ha scoperto di essere incinta.
S, non stato facile. Eravamo in prima linea, e con Antonio, che poi un anno fa diventato mio marito, che lavora nella Cardiologia dell’ospedale Monaldi, quasi non riuscivamo a vederci pi.
Ora c’ Nunzia, nata praticamente con la corona d’alloro in testa. Promette bene. Lei molto social e nelle sue storie racconta quotidiane pillole di bellezza ma anche le piccole difficolt dei mesi post partum.
S. Credo molto nei nuovi canali di comunicazione e mi impegno perch siano uno strumento utile, di informazione e sostegno. Qualche volta ne ho parlato anche nelle scuole. Sono innamorata del mio lavoro. E forse essere infermiera mi ha dato la giusta esperienza per affrontare il momento complicato, ma bellissimo, che mi sono trovata a vivere.
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1 dicembre 2022 | 15:10
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, 2022-12-01 15:28:16 ,
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