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Maxi bollette, in Campania a rischio 40mila posti di lavoro

Maxi bollette, in Campania a rischio 40mila posti di lavoro

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Mezzogiorno, 28 agosto 2022 – 08:13

Confesercenti: «Entro dicembre più di undicimila aziende sono a rischio. Sarà un girone infermale della disoccupazione»

di Andrea Sanna

«In Campania più di 11 mila aziende sono a rischio chiusura e 40 mila lavoratori potrebbero finire dritti nel girone infernale della disoccupazione. Tutto a causa del caro energia». L’allarme di Confesercenti emerge dallo studio dell’Osservatorio regionale, a corredo delle stime dell’associazione nazionale, che prevedono una maxi-bolletta di 11 miliardi di euro per le piccole e medie imprese di turismo e terziario italiane, «costrette ad attutire l’impatto degli aumenti di energia e gas». Si tratta di un «aumento previsto di circa 8 miliardi in più rispetto ai 12 mesi precedenti». Insomma, «una stangata insostenibile, che rischia di mettere fuori mercato 90 mila attività in Italia».


Le criticità

In Campania «è allarme rosso», come sottolinea il presidente di Confesercenti (e vicepresidente nazionale con delega al Mezzogiorno) Vincenzo Schiavo: «La situazione è molto complicata; secondo la stima del nostro Osservatorio, tenendo conto anche dei nuovi rincari del costo dell’energia e del gas attesi purtroppo per ottobre, le attività a rischio chiusura, entro dicembre, sono ben 11.300. Tremila ristoranti sui 16 mila in totale presenti in Campania corrono il pericolo di chiudere i battenti, lo stesso dicasi per 6000 bar (sui 30 mila esistenti), che potrebbero non riuscire a far fronte a tali spese. Situazione difficile pure nel settore alberghiero: secondo le nostre stime 300 Hotel (su 1600) e 2000 b&b (su 10 mila) potrebbero chiudere entro fine anno. Un dramma assoluto che coinvolgerebbe, per di più, oltre 40 mila lavoratori, che si ritroverebbero da un giorno all’altro disoccupati, andando forse ad affollare le file del reddito di cittadinanza che, però, dà solo una speranza di sopravvivenza e non la dignità di un posto di lavoro sicuro».

A Napoli

I numeri sono drammatici, nonostante il boom di turismo in Campania ad agosto e in estate. «I settori della ristorazione e della ricettività alberghiera sono i più colpiti dal caro bollette. I ristoranti e gli hotel a Napoli e in Campania che raccolgono utili non sono molti. Solo le attività che stanno facendo il pienone — avverte Schiavo — possono infatti permettersi di pagare sino a 10mila euro di energia elettrica a fronte dei 2000 euro in media che pagavano prima. Il rincaro del 400% può essere sostenuto a Napoli, ad esempio, solo dai locali del lungomare o del centro storico. Per tutte le altre attività di zone meno centrali o della provincia, dove non si sono registrati tali utili, gli imprenditori dovranno compiere una scelta, ovvero se pagare tali spese o gli impiegati, se far fronte a tali costi energetici mostruosi o sostenere le spese del fitto del locale. Il dilemma diventa tragico quando la decisione è tra pagare e indebitarsi o chiudere l’attività. E oltre 11mila imprenditori rischiano di essere costretti a chiudere se non interverrà lo Stato».

La richiesta

E ancora: «Noi di Confesercenti — riprende il presidente campano — ribadiamo, e lo faremo in tutte le sedi, l’urgenza assoluta della questione e la necessità stringente gli interventi immediati sia del Governo Draghi uscente che di quello che verrà formato dopo le elezioni e che, presumibilmente, sarà operativo solo a novembre. Chiediamo con forza che l’attuale Governo compia un’azione immediata, sospendendo o tagliando tali costi, con sostegni e altri interventi. Senza dimenticare — conclude Schiavo — che a settembre senza bonus ci sarà anche il caro benzina, oltre ai rincari previsti sulla merce primaria. Per imprese e consumatori si prevede un autunno di crisi nera».

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28 agosto 2022 | 08:13

© RIPRODUZIONE RISERVATA




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