Migranti, la Ocean Viking può attraccare: c’è l’ok per il porto di Augusta
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Otto giorni dopo il primo dei sei salvataggi nel Mediteraneo centrale, la Ocean Viking ha ricevuto questa sera la disposizione di dirigersi verso il porto commerciale di Augusta, nella Sicilia orientale, dove dovrebbe arrivare domattina. La nave della Ong Sos Mediterranée ha a bordo 572 migranti recuperati in mare nei giorni scorsi, e tra loro molti minori non accompagnati, donne e perfino due ragazzini disabili uno dei quali in carrozzina.
Prima di ricevere dall’Italia il porto di destinazione, dove attraccare e sbarcare i migranti, la Ong ha dovuto reiterare la richiesta del «Pos», del porto sicuro, per cinque volte, l’ultima delle quali oggi, ribadendo quanto già era stato comunicato ieri sia all’Italia sia a Malta (nella cui zona Sar sono avvenuti alcuni dei salvataggi) e cioè che la situazione a bordo diventava sempre più difficile e che i viveri a disposizione sarebbero finiti domani. Ieri sera, addirittura, uno dei migranti si era gettato in mare mentre la nave era in navigazione tra Malta e le isole Pelagie e un team di soccorso della Ong era intervenuto d’urgenza per recuperarlo.
Stamattina era stata la coordinatrice Sar di Sos Mediterranée sulla nave, Luisa Albera, a lanciare l’ennesimo appello a fare presto: «La situazione a bordo della Ocean Viking peggiora di ora in ora – aveva detto -. Non c’è tempo per discutere a porte chiuse. Bisogna trovare immediatamente una soluzione e individuare un luogo sicuro per i 572 naufraghi a bordo. Nonostante cinque richieste di Pos inviate alle autorità marittime competenti, siamo tenuti all’oscuro di tutto. Tenere in attesa i sopravvissuti sul ponte della nostra nave, esposti al sole e alle intemperie, è disumano. Va oltre ogni immaginazione. Inevitabilmente, la tensione e la stanchezza sono al massimo a bordo dell’Ocean Viking».
Il Viminale ha dato il via libera allo sbarco nel tardo pomeriggio di oggi, al termine peraltro di una giornata ancora una volta difficile, con Lampedusa che ha visto arrivare circa 120 persone con otto diversi sbarchi. Ieri gli arrivi di imbarcazioni erano stati 12, con quasi 800 persone arrivate, una parte trasferita nell’hotspot dell’isola, altri su una delle navi quarantena e altri ancora trasferiti in Sicilia con il traghetto di linea.
Ma oggi è stato anche il giorno nel quale la Guardia costiera ha individuato, a ovest dell’isola e su un fondale di una novantina di metri, il relitto del barcone che è naufragato nella notte del 30 giugno scorso, e i cadaveri di 9 migranti, proprio mentre stavano per cominciare le operazioni di soccorso da parte della Guardia costiera e della Guardia di finanza. Il ribaltamento della barca aveva provocato la morte di 7 donne, una delle quali incinta, ma anche il salvataggio di altre 46 persone. I soccorritori però sapevano che all’appello mancavano una decina di persone e lunedì scorso, su iniziativa della procura della Repubblica di Agrigento che ha aperto un’inchiesta, sono state avviate operazioni di ricerca con un robot subacqueo che questo pomeriggio ha trovato il barcone e anche i nove cadaveri: «Un corpo è stato rinvenuto adagiato all’interno dello scafo – ha fatto sapere la Guardia costiera -, mentre altri otto sul fondale adiacente. Continueranno nei prossimi giorni, non appena le condizioni meteorologiche lo consentiranno, le ricerche di eventuali dispersi».
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