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Napoli, un pedone ucciso ogni mese. É la seconda città d’Italia con più vittime stradali

Napoli, un pedone ucciso ogni mese. É la seconda città d’Italia con più vittime stradali

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Mezzogiorno, 31 agosto 2022 – 07:44

Solo Roma fa peggio, ma ha il triplo degli abitanti. In Campania morte quarantuno persone nel 2021. E intanto le strisce pedonali «spariscono» per usura e scarsa manutenzione

di Fabrizio Geremicca

Nel 2021 a Napoli in media ogni mese un pedone è stato ucciso da un auto o da una moto. È il dato contenuto nel quinto rapporto annuale sulla incidentalità che si basa sulle cifre dell’Istat e dell’Aci, è curato dall’Associazione Sostenitori e Amici della Polizia Stradale(Asaps) ed è stato presentato pochi giorni fa a Forlì. Dodici le persone morte lo scorso anno nel capoluogo campano, travolte da un’ auto o da una moto mentre attraversavano o, comunque, erano in strada. Nove uomini e tre donne. Peggio di Napoli, tra le grandi città italiane, solo Roma (34 decessi), che conta però circa il triplo di abitanti. Milano (ha più di un milione e 300.000 abitanti) è terza in classifica con dieci pedoni investiti ed uccisi nel 2021. Se Napoli è maglia (quasi) nera, la Campania non sta messa granché bene, sempre alla luce del rapporto Asaps. Dopo il Lazio (la regione che nel 2021 ha avuto il maggior numero di decessi tra i pedoni, pari a 69), la Lombardia (58), il Veneto (43) condivide il quarto posto, in questa classifica al rovescio, con l’Emilia Romagna. Nello scorso anno in Campania sono stati investite ed uccise 41 persone.


Vite spezzate

Dietro i freddi numeri, naturalmente, ci sono le storie drammatiche di vite distrutte e di affetti spezzati. Proprio come la vicenda di Elvira Zriba, la donna di 34 anni che è stata travolta ed uccisa da una moto che sfrecciava in via Caracciolo nella notte tra domenica e lunedì. Stava per terminare il suo faticoso turno di lavoro in uno chalet a Mergellina ed andava verso una campana della raccolta differenziata della carta. È morta in un incidente come era accaduto il dieci dicembre 2021 a suo fratello Mustapha Zriba, più grande di lei di due anni, che fu investito da un’auto pirata mentre era in bicicletta in via Montagna Spaccata, nel quartiere Pianura. Vite spezzate – si diceva – per una distrazione, una superficialità o per quel delirio di onnipotenza che induce talvolta automobilisti e motociclisti a cancellare dalla propria mente le più elementari regole di prudenza, ad oltrepassare il limite di velocità, ad ignorare segnaletica e semafori. Tra quelle vite spezzate quella di Adrian Olmo, ventisettenne travolto nei pressi del Bosco di Capodimonte mentre attraversava sulle strisce in una sera di fine novembre a via Miano. Il conducente non si fermò a soccorrerlo e si costituì alcuni giorni più tardi. Oppure quella di Christian, che aveva tre anni ed è stato falciato la mattina del 25 giugno in via Marco Polo, quartiere Cavalleggeri d’Aosta, da una Suzuki mentre attraversava la strada con la mamma. Il conducente – ha poi raccontato agli agenti dell’unità incidentistica della Polizia Stradale che lo hanno interrogato – si era distratto per salutare un amico.

«Strisce sparite»

Gennaro Capodanno, l’ex presidente della circoscrizione Vomero, ora presidente del comitato Valori Collinari, segnala intanto la «sparizione» delle strisce pedonali, a causa della usura e della mancata manutenzione, in numerose strade del quartiere collinare. «Solo per esemplificare – dice – sono in gran parte sparite in piazza degli Artisti, in piazza Vanvitelli e in piazza Medaglie d’Oro, in via Luca Giordano, in via Cimarosa e in via Bernini».

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31 agosto 2022 | 07:44

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, 2022-08-31 07:46:07 ,
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