Eccola la parola: neocolonialismo. La Russia l’ha estratta dall’arsenale propagandistico degli Anni Sessanta, i bei tempi di Breznev e della Guerra Fredda: chi non ha vissuto prima del 1989, in fondo, non conosce la dolcezza della rivoluzione. I sovietici nel terzo mondo, soprattutto in Africa, erano allora protagonisti, si erano ritagliati la parte dei buoni: Algeria, Libia, Egitto, Guinea, Mali, le gloriose guerre di liberazione delle paleolitiche colonie portoghesi, la lotta contro l’Apartheid, il Capitale e il kalashnikov, più il kalashnikov a guardar bene.
domenico quirico , 2022-05-04 01:00:00 ,
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