“Per mandarla a dimora ce ne vuole”
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“Dall’altra parte non c’era alcuna coalizione, il Pd era solo. Quindi il centrodestra non ha stravinto”: le parole di Massimo Cacciari sulla Meloni

Ad Otto e mezzo il giudizio di Massimo Cacciari su Giorgia Meloni è realista: “Per mandarla a dimora ce ne vuole”. Ospite in collegamento con lo studio di Lilli Gruber il filosofo spiega che la papabile premier avrà problemi ma ha vinto secondo regole e ci sono i presupposti di una sua lunga permanenza, lunga ma sofferta.
Ha detto Cacciari: “Giorgia Meloni continua a lavorare in silenzio alla squadra di governo”.
Le parole di Massimo Cacciari sulla Meloni
La domanda: “Lei ha detto che la Meloni ha delle carte quali sono e quali no?”. Poi il filosofo ha spiegato quale sia a suo avviso l’elemento a favore della leader di FdI: “La carta a suo favore è che ha vinto le elezioni, e anche in maniera netta. Poi è una donna, una novità di rilievo”.
La chiosa è stata netta come solo Cacciari da fare: “Insomma, prima di mandarla a dimora ce ne vuole“.
“A Salvini non potrà dare posti di rilievo”
L’ex sindaco di Venezia non ha tuttavia affatto trascurato le difficoltà che incontrerà Meloni: “Per esempio a Salvini non può dare alcun posto di rilievo. Poi FdI all’interno del Parlamento è sotto rappresentato. Per lei ci sono enormi problemi, avrà tante difficoltà”.
Dopo aver ribadito che “il Partito Democratico non è mai nato” Cacciari ha chiosato spiegando che Lega e Forza Italia rispetto alle elezioni del 2018 sono dimezzati in fatto di consensi. “Dall’altra parte non c’era alcuna coalizione, il Pd era solo. Quindi il centrodestra non ha stravinto”.
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Giampiero Casoni , 2022-09-29 06:38:33 ,