Product Description
Price: [price_with_discount]
(as of [price_update_date] – Details)
[ad_1]
Ecco una biografia estremamente piacevole da leggere, dallo straordinario piglio narrativo. Chiara Frugoni I tempi lontani in cui l’Europa era priva di strade e piena di paludi, finalmente sottratti alle nebbie delle nostre memorie scolastiche, in un saggio che si fa leggere come un romanzo. Laura Lilli, la Repubblica, nel giorno di Natale dell’anno 800 Carlo Magno viene incoronato imperatore. Un poeta rimasto anonimo saluta in lui il padre dell’Europa. Oggi che i popoli del nostro continente sono avviati all’integrazione in un’Europa sovranazionale, la figura di Carlo Magno risulta di sorprendente attualità. Una biografia che unisce al rigore degli studi un’appassionante scrittura letteraria. Tradotto in varie lingue, <> ha vinto nel 2002 il Premio Cherasco Storia.
ASIN : B006GFSZPU
Editore : Editori Laterza; 7° edizione (16 aprile 2011)
Lingua : Italiano
Dimensioni file : 1198 KB
Da testo a voce : Abilitato
Screen Reader : Supportato
Miglioramenti tipografici : Abilitato
Word Wise : Non abilitato
Memo : Su Kindle Scribe
Lunghezza stampa : 450 pagine
[ad_2]
Barbero Magno
Nei testi scolastici di elementari, medie e superiori, quando si parla dei Franchi e del regno di Carlo Magno ricorre una data simbolica che ogni studente è tenuto a ricordare divenendo parte integrante del proprio bagaglio culturale. Un poâ come imprimersi nella mente la data dello scoppio della Rivoluzione francese e la presa della Bastiglia, oppure lâinizio della Prima e Seconda Guerra Mondiale. Per Carlo Magno quella data corrisponde al giorno di Natale dellâanno 800, ossia quando Papa Leone III lo incoronò sovrano indiscusso del Sacro Romano Impero. Di fatto quellâinvestitura rappresentò il naturale epilogo di un potere che il Re dei Franchi aveva consolidato nel tempo attraverso una serie di conquiste, riforme sociali e politiche, diplomazie e collaborazioni, che lo resero il vero padrone dellâEuropa nonché difensore della cristianità cattolica di Roma.Vi è poco da dire sul libro di Alessandro Barbero, come al solito eccellente divulgatore capace di comunicare con estrema facilità lâimmensa mole di fonti utilizzate per ricostruire le vicende umane, politiche, religiose e militari di una figura così simbolica per la storia dellâEuropa tardo antica. Lâabilità dello storico sta proprio nella straordinaria capacità di saper comunicare tematiche di per sé anche noiose, per accademici o appassionati di storia, a tutta una frangia di lettori semplicemente curiosi di conoscere una figura storica senza impegnare troppo la mente fra terminologie pompose, date e innumerevoli vicende. Barbero ricostruisce con ordine, raccontando quasi come se avesse di fronte non i suoi studenti più attenti, ma coloro che risultano poco interessati alla storia e quindi inclini allo sbuffo. Una dote, quella del professore, ovviamente plasmata dalla passione oltre che dallâenorme cultura acquisita.E quindi ritroviamo in questo libro la storia di un re, figlio di Pipino il Breve e nipote di Carlo Martello, che una volta raccolta lâeredità del regno lo ha saputo espandere grazie alle vittorie conseguite contro Longobardi, Sassoni, Arabi e Avari, trattati di pace e collaborazione con Costantinopoli, fino a renderlo âsacroâ a Dio divenendo strenuo difensore e divulgatore della cristianità cattolica. Il conseguente accordo con il papato, lo rese a tutti gli effetti un uomo mandato dalla Provvidenza per diffondere le Scritture ed il messaggio cattolico a tutta lâEuropa, divenendo più influente, carismatico e potente dello stesso pontefice, il quale non poté che consolidare tale alleanza rendendolo padrone indiscusso del rinato Impero Romano. Agli occhi dei Bizantini egli rimase un barbaro che aveva sottomesso il papato, e mai accettarono tale investitura così come fu mal vista e allâinizio persino rifiutata dallo stesso Carlo. Tuttavia, persino Bisanzio rispettò e tenne buoni rapporti con lui, poiché nessuno poteva mettere in dubbio le straordinarie doti politiche e militari, che avevano fatto dei Franchi una perfetta macchina da guerra capace di vincere pressoché ogni battaglia di conquista o difesa del territorio.Alle conquiste militari il re/imperatore associò tutta una serie di riforme che dovevano fare della rozza â un tempo â tribù franca, una società organizzata secondo una gerarchia amministrativa attiva e capace di gestire la complessa macchina burocratica. Gli interventi sul demanio pubblico e sul fisco, la divisione delle terre in circoscrizioni amministrative, lo sfruttamento delle terre ecclesiastiche, le riforme giudiziarie e del tribunale, della scuola, della liturgia e della Chiesa, la nascita della scrittura carolina e le attenzioni rivolte alla diffusione della cultura attraverso libri e biblioteche, facevano parte di un grandioso progetto intellettuale che doveva garantire prosperità , equilibrio, ordine ed efficienza. Nonostante i grandi sforzi per combattere la disonestà e la corruzione dei suoi sottoposti, siano essi giudici, funzionari, ecclesiastici o latifondisti, non sempre riuscì nellâintento di avere tutto sotto controllo. E poi ancora il Carlo Magno privato, gli affetti famigliari, gli amori, le passioni ed i momenti di svago, i lutti, la vecchiaia e le disposizioni di successione. Barbero cerca di offrici un quadro esaustivo del Padre dellâEuropa che vada al di là della mera descrizione scolastica, riuscendoci pienamente.Certamente il professore delinea con cura gli aspetti che giustificano lâespressione rivolta alla figura di Carlo Magno da parte di un poeta rimasto anonimo, quale âPadre dellâEuropaâ. Per alcuni studiosi illustri, quali Le Goff ad esempio, tale definizione è risultata forse troppo azzardata, per altri provocatoria e per altri ancora fuori luogo. Altri invece ne hanno accettato il giudizio sulla base dei risultati e dellâimportanza conseguiti dal re durante i lunghi anni al potere, anni che senza ombra di dubbio modificarono lâassetto europeo sia politicamente che culturalmente. Effettivamente se guardiamo allâEuropa di fine ottavo, inizio nono secolo, non possiamo che considerare Carlo Magno il personaggio più rappresentativo, carismatico e influente dellâepoca, più dello stesso pontefice e degli altri sovrani. Ma tale espressione ha a che vedere con il lascito che la sua figura ha rappresentato per i due popoli che, nel corso del XX secolo, hanno cercato di appiopparsene la paternità quale simbolo della propria identità culturale: Germania e Francia. Barbero ne traccia un quadro della vicenda ampio ed interessante, e probabilmente la definizione appare giusta a seconda di chi la vuole vedere come tale.Personalmente ritengo sia superfluo riflettere sul concetto di unità applicato allâEuropa moderna, ponendola in relazione con quel tipo di unità europea voluta al tempo di Carlo Magno. Lo ritengo oltremodo inutile tanto quanto comparare lâodierna democrazia con quella esercitata ad Atene nel V secolo a.C. Potrei ad esempio soffiare sul fuoco riflettendo sulla stessa idea di âunità â, una falsa, ipocrita e utopica unità sottoscritta in un contratto dove ognuno in verità cerca di prevalere dal punto di vista politico ed economico, condizionando gli altri Stati membri e avvantaggiando i propri interessi. Ma rischieremmo di entrare nella solita baraonda politica, un vile chiacchiericcio semi filosofico che non ha alcun valore se si vogliono studiare e analizzare le azioni, i pensieri e le finalità di uomini vissuti in altri contesti culturali e che di certo non ragionavano come noi.E allora appare naturale affermare che Carlo Magno non si sentiva né francese né tedesco così come oggi siamo soliti indicare gli abitanti di questi due Stati, e non solo perché allâepoca non esisteva lâidea di Francia e Germania unita, ma anche poiché gli usi e costumi, così come le leggi e le loro applicazioni, cambiavano anche allâinterno di uno stesso âStatoâ nonostante si fosse tutti sotto la guida di un re. Carlo Magno era anzitutto un Franco, orgoglioso dâesserlo e desideroso di accrescere il potere del proprio popolo. Forse si sentiva meno romano, probabilmente per nulla, di quanto lasciasse intendere la carica di Imperatore del Sacro Impero, non si comportava e vestiva come tale, restando profondamente legato ai costumi del suo popolo nativo. Ciò nonostante, non vi è dubbio che egli governò cercando di mantenere unito un territorio tanto vasto e rivitalizzato. E quindi il concetto di âunità â possiamo pensarlo quale naturale percorso in cui un sovrano opera per promuovere, accrescere, preservare, divulgare e difendere un sistema di valori capaci di sopravvivere nel tempo sia durante che dopo la sua morte. Detto ciò, allora appare forse più semplice definire Carlo Magno UNO dei padri dellâEuropa. Ma anche in questo caso, e come sempre accade durante lâanalisi dei processi storici, si tratta per lo più di semplici e discutibili punti di vista, talvolta destinati a lasciare il tempo che trovano.
Speravo contenesse cartine dell’ Europa di allora ed ilustrazioni
Comunque è molto interessante.
Biografia accattivante di Carlo Magno del professor Barbero.
Il libro presenta in modo chiaro la biografia straordinaria del l’imperatore franco.Il libro, ormai datato di quasi 20 anni per cui riporta il titolo ”padre d’europa”, non so quanto attuale oggi.Pesonalmento l’ho trovato molto bello ed lo consiglio, vero che viene presentato come biografia di Carlo Magno, ma racconta il mondo medievale tra fine 700 ed 800, che spazia nei secoli precedenti a posteriore, spaziando da argomenti prettamenti militari, economici e politici.Carattere del libro facilmente leggibile.
Grandioso
Câè poco da aggiungere.Lettura decisamente interessante, accattivante e piacevole. Lâautore indubitabilmente ha un bagaglio di conoscenza enorme e la capacità di condividerla con entusiasmo.Difficilmente si rimane insensibili. Genera una sorta di âdipendenzaâ, nel senso che dopo un libro si vuole iniziarne un altro e così via.
Interessante
Buon saggio divulgativo abbastanza scorrevole…
tra i milgliori libbri dell’autore
utile, bello, penso che non possa mancare per chi vuole comprendere questo grande personaggio e l’uscita dal primo medioevo
Bello ma forse un po’ troppo prolisso
Il libro mi è piaciuto, in particolar modo nella prima parte. La seconda parte invece l’ho trovata un po’ noiosa perchè incentrata non tanto sul personaggio ma sulla vita quotidiana dell’età carolingia.Non dico che questo sia sbagliato, ma allora andrebbe specificato nel titolo che l’opera non è solo su Carlo Magno ma sull’età carolingia in generale. Dato che io ero interessato invece esclusivamente agli aspetti biografici e anche militari di questo grande personaggio, ho trovato interessante anche se forse non molto approfondita (soprattuto sulle battaglie e gli eventi bellici) la prima parte e non particolarmente avvincente la seconda (giungendo a un certo punto alla spiacevole sensazione di non veder l’ora di finire il libro).Di per se Barbero è sempre una garanzia e il libro rimane un’ottima scelta per chi è interessato in generale all’età carolingia, però se qualcuno (come me) cerca un qualcosa di più accurato sull’uomo/imperatore Carlo Magno allora forse è meglio cercare altro
ottimo libro di storia
Al rigore storico è affiancata una serie di considerazioni e riflessioni utili alla comprensione di unâepoca remota e di un grande personaggio studiato forse un poâ superficialmente nellâiter scolastico
Cartlo Magno visto, visitato, chiarito per Alessandro Barbero, un libro imperdibile per gli amanti del Medioevo.
Per cominciare, Barbero è un ottimo scrittore, come si vede bene anche dai suoi romanzi. Ed è capace di unire la scrittura vivace ad un impianto complessivo e a un supporto documentale da storico vero. Qua e là potrebbe in verità alleggerire le argomentazioni, ma tutto non si può avere.Il libro è insieme una biografia di Carlo Magno e un bellissimo quadro dell’Europa dell’epoca in tutti i suoi aspetti. Certamente un’opera che vale la pena di leggere e rileggere.