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Un racconto satirico sugli usi e i costumi del popolo di Zircone, un paesino piccante.
Diverse le sottotrame che si aprono nel testo; tra queste, la più importante: riuscirà la rivale Cerino ad avere l’autonomia comunale?
Tra personaggi scomodi e colpi di scena, “De mea Civitate” si mostra come un inno e allo stesso tempo una denuncia verso una cultura del Sud.
Il consiglio dell’autrice? Leggerlo all’ombra di una palma, quella della Vittoria.
ASIN : B0D7S5Y5FG
Editore : Independently published (21 giugno 2024)
Lingua : Italiano
Copertina flessibile : 73 pagine
ISBN-13 : 979-8329088731
Peso articolo : 163 g
Dimensioni : 15.24 x 0.43 x 22.86 cm
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Satira dolce
Il racconto ha tutte le caratteristiche, a partire dal titolo, di una Satira, genere letterario molto complesso, di origine latina. Esso, infatti, con ironia, descrive alcuni comportamenti sociali con l’intento di suscitare riflessioni e stimoli al cambiamento. Tuttavia, il Racconto di Sara si presta a una molteplicità di piani di lettura. Così può diventare anche semplicemente una rilassante lettura da spiaggia, oltre che l’avvio di una “divertente” indagine per scoprire la vera identità di coloro che si celano dietro i nomi dei personaggi, nomi leggermente “distorti” dalla fantasia dell’ Autrice. Potrei dire anche altro, ma preferirei lo scopriste da soli. A me è piaciuto. Anche perché, sebbene satirico, si tratta di una Satira “dolce” e non ci sono quei toni “sferzanti” a cui la Satira, talvolta, ci ha abituati. Anche la ricostruzione storica di usi e tradizioni è accurata. Brava Sara. A quando il prossimo? Lo prenoto già da ora
Sottile ironiaâ¦
Molto piacevole e scorrevole la lettura che lascia intravedere anche una buona conoscenza dei popoli vicini: VICINATE, VISIONE DISCRETA e CERINO. Tutto è poi condito da una sottile ironia che s’inserisce e, a volte travalica, i rituali, per niente scontati, dei rapporti umani e sociali che, mossi da interessi personali e, forse inconsapevolmente politici, animano la vita, le usanze e le credenze, spesso contraddittorie, del popolo di ZIRCONE. Il De mea Civitate vaglia, con magistrali pennellate fiamminghe, con tratti a volte introspettivi, le stratificazioni culturali, le origini spesso controverse e, a volte ben celate, del pensiero del sud. Ci si inerpica, in continuazione, su sentieri impervi e difficili da percorrere che, conducono ad una migliore comprensione di se stessi e l’apparente semplicità del pensiero meridionale. In fondo, i meridionali, siamo tutti figli di Zircone! (A.C.)
Capolavoro tristemente ironico
Qui si narrano le vicissitudini e le usanze, nel bene (poche) e nel male (tante), di un piccolo paesino del Sud Italia. Uno stile narrativo scorrevole e ironico cattura il lettore e lo tiene incollato alle pagine!Ad un lettore non abituato alla “vita” nelle piccole realtà del sud Italia, molti racconti potrebbero sembrare delle esasperazioni, delle iperboli, ma vi assicuro che è tutto (tristemente) vero!In definitiva, leggetelo, non ve ne pentirete.Un saluto da un ex abitante di Zircone 😉
Una lettura ironica, veloce e affascinante
Di quello che succede in un piccolo paese del sud Italia, che poi diventa metafora dellâintero Paese, con le sue contraddizioni, i suoi problemi e vizi.Il tutto condito con un tono di voce super ironico, che lascia spazio alla critica e alla risata, alla riflessione e alla ponderazione.Una lettura che tutti dovrebbero fare! Assolutamente consigliato.