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Scrive l’autore nell’introduzione: «Scrivere un ritratto è un segno di ottimismo. Significa credere nelle persone, come sono e come pensano. È stare dalla parte del detto la Storia cammina sulle gambe degli uomini. In questo volume viene messa a disposizione una galleria di esseri “a sangue caldo”, bravi e meno bravi, perfino cialtroni, ma che si mettono in gioco sul palcoscenico della vita. La maggior parte è composta da politici ma non mancano gli intellettuali, i personaggi Tv e più in generale quel che passa il convento della nostra contemporaneità. Se i tipi parevano un po’ mosci, ho cercato di ravvivarli. Scavando nelle pieghe, si rianimano anche gli ectoplasmi. Uno come Sergio Mattarella, per esempio: figura tutto casa e chiesa ha però umanissime cadute che, alla fine, ce lo rendono più vicino. Ma scrivere un ritratto è anche un atto di incosciente coraggio. Tutti i profili qui raccolti sono stati redatti per dei quotidiani, pertanto soggetti a una grandissima visibilità mediatica. Lasciando le querele a parte, il punto è che nessuno si riconosce nel ritratto che gli è dedicato: tutti immaginano di meritare di meglio, anche se poteva andare peggio. Questi ritratti abbracciano un arco temporale abbastanza lungo, per cui alcuni riguardano dei personaggi anziani e in là con la carriera e così si ha di loro il quadro d’insieme. Altri sono fotografati per le gesta compiute fino al giorno in cui ne ho scritto. Ci sono anche “pivelli” imbranati diventati ministri o personalità di grido. Non siatene però delusi e, soprattutto, non prendete questa scusa per non leggere il profilo: sarebbe un errore, perché con il materiale grezzo, che oggi nessuno ricorda più, capirete più a fondo il protagonista odierno. La vera natura di ogni uomo risiede infatti nei suoi primi passi, quando ignora molto di sé e si muove come gli viene. Il resto, con il suo carico di onori e di medaglie, è come il barbone dei Babbi Natale: posticcio».
Dall’editore
La vera natura di ogni uomo risiede infatti nei suoi primi passi
Scrivere un ritratto è un segno di ottimismo
La maggior parte è composta da politici ma non mancano gli intellettuali, i personaggi Tv e più in generale quel che passa il convento della nostra contemporaneità.
Scrivere un ritratto è anche un atto di incosciente coraggio.
Il ritratto è un’arte
Guardatevi il ritratto della Meloni, scritto nel 2018. Oppure quelli degli intramontabili Augias, Bersani, Draghi, Salvini, Gad Lerner o l’immarcescibile Prodi… Come fa notare Perna nell’introduzione -Nessuno si riconosce nel ritratto che gli è dedicato. Tutti immaginano di meritare di meglio. Anche se poteva andare peggio perché spesso capita di scoprire sesquipedali magagne del ritrattato a pubblicazione avvenuta.
Il ritratto giornalistico
L’arte del ritratto
Scrivere un ritratto è un segno di ottimismo. Significa credere nelle persone, come sono e come pensano.
Luci e ombre
Esce la raccolta di profili, di politici e intellettuali, di Giancarlo Perna, un maestro di quell’arte del ritratto che ha scritto pagine straordinarie del giornalismo italiano
I profili
Tutti i profili qui raccolti sono stati redatti per dei quotidiani, pertanto soggetti a una grandissima visibilità mediatica.
Editore : Luni Editrice; Edizione standard (17 gennaio 2024)
Lingua : Italiano
Copertina flessibile : 320 pagine
ISBN-10 : 887984850X
ISBN-13 : 978-8879848503
Peso articolo : 460 g
Dimensioni : 14 x 21 x 2.5 cm
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Ottimo libro assai vintage.
Mi è servito per mettere a fuoco personalità – prevalentemente vetuste – con le quali ho convissuto per un poâ. Scarsamente interessante per un lettore giovane, eccellente invece per i miei coetanei. Ad oggi lâautore è ultra ottantenne e non scrive più. Ma il taglio ironico e leggero nel tratteggiare odiatori professionisti o personaggi in aperta malafede rende divertente il libro. Di facilissima lettura considerando anche la brevità dei pezzi.
Errare humanun est persverare autem diabolicum
Facce da casta costa 24 euro, forse troppo. Mi è bastato leggere “Michela Murgia”per capire che non sarei riuscito ad andare oltre. Tanta ma tanta inaudita disumanità in un uomo di 84 anni, pensando che la Murgia morirà 7 anni dopo quelle parole scritte a mio avviso con molta ma molta leggerezza, ad appena 51 anni. Auguro all’ autore tanta salute.