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(as of Sep 03, 2024 11:26:41 UTC – Details)
«Alice Basso è un’autrice capace di confezionare storie aggraziate, brillanti e leggere.»
ttL – La Stampa – Alessia Gazzola
Dall’autrice dell’«Imprevedibile piano della scrittrice senza nome»
Torino, 1935. Mancano poche settimane all’uscita del nuovo numero della rivista di gialli «Saturnalia». Anita è intenta a dattilografare con grande attenzione: ormai ama il suo lavoro, e non solo perché Sebastiano Satta Ascona, che le detta la traduzione di racconti americani pieni di sparatorie e frasi a effetto, è vicino a lei. Molto vicino a lei. Alla sua scrivania Anita è ancora più concentrata del solito, ancora più immersa in quelle storie, perché questa volta le protagoniste sono donne: donne detective, belle e affascinanti, certo, ma soprattutto brave quanto i colleghi maschi. Ad Anita sembra un sogno. A lei, che mal sopporta le restrizioni del regime fascista. A lei, che ha rimandato il matrimonio per lavorare. A lei, che legge libri proibiti che parlano di indipendenza, libertà e uguaglianza. A lei, che sa che quello che accade tra le pagine non può accadere nella realtà. Nella realtà, ben poche sono le donne libere e che non hanno niente da temere: il regime si fregia di onorarle, di proteggere persino ragazze madri e prostitute, ma basta poco per accorgersi che a contare veramente sono sempre e solo i maschi, siano uomini adulti o bambini, futuri soldati dell’Impero. E così, quando Gioia, una ragazza madre, viene trovata morta presso la villa dei genitori affidatari di suo figlio, per tutti si tratta solo di un incidente: se l’è andata a cercare, stava di sicuro tentando di entrare di nascosto. Anita non conosce Gioia, ma non importa: come per le sue investigatrici, basta un indizio ad accendere la sua intuizione. Deve capire cosa è successo veramente a Gioia, anche a costo di ficcare il naso in ambienti nei quali una brava ragazza e futura sposa non metterebbe mai piede. Perché la giustizia può nascondersi nei luoghi più impensabili: persino fra le pagine di un libro.
La nuova protagonista nata dalla penna acuta di Alice Basso ha conquistato tutti: le classifiche dei libri più venduti, i lettori che sono già fan della ghostwriter Vani Sarca e la stampa più autorevole. Anita è entrata nel cuore di chiunque ami il potere dei libri, le investigazioni ricche di misteri e e protagoniste uniche nel loro genere.
Dall’editore
UNA SCRITTRICE SEMPRE IN CLASSIFICA, IDOLO DEI LIBRAI OLTRE 300.000 COPIE VENDUTE
“Alice Basso è un’autrice capace di confezionare storie aggraziate, brillanti e leggere.” Alessia Gazzola, TTL – La Stampa
Alice Basso è nata nel 1979 a Milano e ora vive in un ridente borgo medievale fuori Torino. Lavora per diverse case editrici come redattrice, traduttrice, valutatrice di proposte editoriali. Nel tempo libero finge di avere ancora vent’anni canta e scrive canzoni per un paio di rock band. Suona il sassofono, ama disegnare, cucina male, guida ancora peggio e di sport nemmeno a parlarne.
Credit:Yuma Martellanz
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Scopri la serie di Anita
“L’autrice ha creato un personaggio per cui si fa il tifo.” Lavinia Capritti, Oggi “Ritorna Anita, dattilografa ribelle e intraprendente.” Ida Bozzi, Corriere della Sera “In una cornice storica fedele e coerente, Alice Basso confeziona una storia aggraziata, brillante e leggera, una deliziosa compagnia per l’estate.” Alessia Gazzola, Tuttolibri – La Stampa
ASIN : B093C598N4
Editore : Garzanti (20 maggio 2021)
Lingua : Italiano
Dimensioni file : 898 KB
Da testo a voce : Abilitato
Screen Reader : Supportato
Miglioramenti tipografici : Abilitato
Word Wise : Non abilitato
Memo : Su Kindle Scribe
Lunghezza stampa : 337 pagine
Molto bello
Bello, un salto nel ventennio e personaggi che sono riusciti a conquistarmi, una serie che seguirò, senza ombra di dubbio perché ne vale veramente la pena.Ben scritto e molto accurato nella ricerca storica e la susseguente ambientazione, con personaggi ben caratterizzati e coerenti con la narrazione.Interessantissimo e decisamente imperdibile il resoconto fatto dallâautrice alla fine di ciascun volume in merito alle ricerche fatte per ciascun volume mettendo anche in evidenza le liberalità messe in atto per adattare al meglio le vicende.Ogni volume è incentrato sulla ricerca della soluzione di un giallo mentre le vite dei vari personaggi si svolgono e procedono con lâavanzare delle varie vicende.Una vera chicca da non perdere assolutamente.
Un altro ottimo libro della grande Alice
Alice Basso è una delle grandi nuove autrici che più mi piacciono. Non la conosco direttamente, ma spesso leggo qualcuno dei suoi post su Facebook e da essi mi è sembrato di poter dedurre tanti aspetti della sua variegata personalità . Innanzitutto è simpatica e spiritosa, forse un po’ logorroica (lo ammetto: qualche post troppo lungo lo abbandono, ⦠vergognandomene tanto però!), ma dice sempre cose interessanti e divertenti, peraltro spesso ricche di notazioni e di riferimenti assolutamente eterogenei, che danno lâesatta sensazione del funzionamento fantasioso, âdiversificatoâ e frenetico del suo cervello. E poi scrive veramente benissimo, dando spesso anche prova di una bella cultura umanistica (⦠Wikipedia mi ha âdettoâ che ha fatto il liceo classico e poi si è laureata in una Scuola di Pisa che si autodefinisce âNormaleâ, ma che â visiti i risultati ragguardevoli raggiunti da Alice â tanto ⦠ânormaleâ proprio non doveva essere!), di una vasta conoscenza della letteratura e della narrativa in genere, nonché di un interesse profondo per la Storia, per le persone e per le loro vicende più nascoste.Sempre Wikipedia riferisce che Alice ha lavorato per anni in diverse case editrici, come redattrice, traduttrice e valutatrice di proposte editoriali, e quasi mi pare di vederla al primo giorno del primo impiego varcare la soglia del suo nuovo ufficio: tutta bellina, orgogliosa dei suoi studi pregressi, moderatamente sicura di sé e pronta a mettere in pratica tutto quello che aveva imparato. Poi, come tutti gli âimpiegatiâ di questo mondo, si sarà dovuta abituare presto a conoscere la logica spesso incomprensibile dei âcapiâ, lâesigenza di dover essere educata e paziente con le persone importanti, boriose e prevaricanti, e lâinevitabilità di dover âlasciar passareâ cose che mai avrebbe autonomamente condiviso.Forse sto farneticando, ma credo che proprio in quei primi anni di lavoro Alice Basso abbia maturato dentro di sé il suo grande personaggio della ghostwriter Vani Sarca: competentissima ma volutamente sottovalutata, sfruttata e strumentalizzata e, conseguentemente, inacidita, astiosa, aggressiva e vendicativa. I suoi libri sono stati veramente bellissimi ed assolutamente ineguagliabili le filippiche travolgenti contro i suoi nemici del momento, con le quali Vani li distruggeva, entusiasmando e vendicando così⦠i lettori più timidi e timorosi che, in situazioni analoghe, non avrebbero mai avuto il coraggio di spiccicare più di tre/quattro timide parole, magari offese sì, ma certamente poco ⦠offensive.Poi Alice è diventata più ⦠âgrandeâ e matura, si è ⦠calmata (forse perché – anche grazie a Vani Sarca – è riuscita magari a ⦠sfogare le prime delusioni lavorative subite allâorigine) ed ha cambiato registro: si è ricordata di essere unâesperta di Storia contemporanea ed ha ambientato le sue storie nellâItalia fascista degli anni â30, fornendone un quadro al tempo stesso rigoroso ed ironico, e raccontandone i miti, le ingenuità e le falsità . Naturalmente però Alice non poteva dimenticarsi di essere una donna intelligente e moderna, e allora si è inventata il personaggio della giovanissima Anita, una simpatica e sveglia âfemminista ante litteramâ che – pur di rendersi autonoma e ritardare il più possibile il solito matrimonio di rito che lâavrebbe relegata a sfornare ⦠figli per il Regime â diventa dattilografa (lavoro assolutamente innovativo per lâepoca) inizia a lavorare con uno scrittore di racconti gialli e finisce per collaborare con lui sempre più intensamente nella risoluzione di vicende thriller sia scritte che reali, di matrice nascostamente anti-fascista. La trama âgiallaâ finisce dunque per diventare un comodo ed avvincente contenitore per consentire ad Alice di scrivere tutto quello che vuole su ogni argomento la interessi: storia, politica, architettura, personaggi, caratteri, sentimenti, modi di essere e miti da abbattere o da salvare.Il libro di oggi ha le medesime caratteristiche del primo della medesima serie (âIl morso della viperaâ), è quindi piacevolissimo, leggero e scorrevole, con dialoghi ottimi, personaggi perfettamente concepiti e descritti e storia thriller avvincente ed imprevedibile. Eâ incentrato inoltre sul tema scottante delle âcase chiuseâ e delle sue umanissime âlavoratriciâ, e lâautrice ne fornisce informative dettagliate e precise, desunte addirittura da una bibliografia riportata nella sua solita âPostfazioneâ che â come sempre, nel suo caso – è completa ed interessante almeno quanto il libro stesso a cui si riferisce. Libro da leggere dunque? Sì, assolutamente
Una nuova avventura per J.D. Smith
Alice Basso riesce sempre a stupirmi, in positivo.Ne Il grido della rosa, il secondo volume che vede come protagonista Anita Bo, la cosa che più mi ha colpita e che ho apprezzato, è lâaver affrontato il tema della prostituzione.Alice Basso, lo sappiamo, ha questo stile leggero, di chi ti dice le peggiori cose senza fartele pesare. Se riscrivesse lei âShiningâ, avremmo un simpatico Jack Torrance che scrive battute e fa sbellicare dal ridere, e probabilmente scopriremmo un sacco di cose interessanti sui labirinti, sulle loro origini, storie, aneddoti. Perché lei fa così: prende una storia, te la racconta con simpatia e dentro ti racconta un sacco di altre cose. E non ti fa pesare niente. Chiudi il libro â o spegni il Kindle nel mio caso â e ti accorgi di essere più ricca di conoscenza di quando lo hai iniziato. E per chi, come me, è curiosa di dettagli inutili e storielle che non racconterà mai a nessuno, è una cosa fantastica.E torno al perché questo libro non solo mi è piaciuto parlo stile, lâironia e bla bla bla, tutto quello che si dice sempre di lei. Mi è piaciuto MOLTO perché ha avuto il coraggio di parlare di prostituzione. Nel 1935.Vedi un poâ te.Lo sapevate che le prostitute dovevano cambiare bordello ogni 15 giorni? Io no. E lo trovo agghiacciante per tutte le conseguenze. Poi, certo, chi vi scrive ha maturato negli anni una certa convinzione sulla prostituzione. Non la dico qui, la dirò durante lâintervista che faremo con lâautrice. Però, in sostanza, come lo chiami quando una persona non vuole fare sesso con te, ma è costretta? Ecco, secondo me è quella roba lì, che sfrutta povertà , mancanza di opportunità , ⦠senza contare quelle che sono proprio schiave.Ma torniamo al libro, perché questa mia digressione era solo per dirvi quanto io sia contenta che qualcuno ne parli. E non in maniera pesante, come potrei fare io, ma con la delicatezza che nulla toglie al trattare lâargomento con serietà .E poi câè anche questâaltra cosa, che per fortuna non esiste più. I soprusi verso i più deboli e la colpevolizzazione della donna quando è single e resta incinta.La storia? Una ragazza dellâOMNI, sordomuta, ha un figlio che viene preso in adozione da una famiglia in vista e benestante. La sera della festa per lâadozione, la madre muore âcadendo dalle scaleâ. Ovviamente non è una caduta accidentale, e Anita, insieme a Sebastiano, scoprirà il colpevole.Una nuova storia per J.D. Smith.Mentre il fascismo continua a mostrarsi in tutta la sua apparente virilità , gli uomini gonfiano il petto e le donne portano avanti tutto, fingendo di ubbidire e basta, Anita cerca la sua strada. O meglio, lâha trovata e lâidea di doverla abbandonare per sposarsi, non le piace. Vorrebbe non doverlo fare, perché lâindipendenza le piace, il suo lavoro le piace, leggere storie americane e immergercisi le piace. E sta scoprendo un mondo in cui può dare il meglio di sé, non fingersi per forza bella e svampita.Piccolo spoiler: in questo libro Anita e Sebastiano non si baciano. Dobbiamo aspettare ancora
convince a metÃ
Troppo farsesco per i miei gusti con una caratterizzazione comica eccessiva che mi fa dare solo tre stelleLa storia però è bella , molto bella e bella è la rappresentazione della vita disgraziata delle povere ragazze madri durante il fascismoAi personaggi ci si comincia ad affezionare e ad aspettare il loro ritorno
Ben impostato
Gradevole nell’impostazione, coinvolgente nella storia, fino all’epilogo.
Attendo già il seguito…
Ho letto tutti i libri di questa autrice. Mi piace molto il suo stile. Forse come “investigazione” non è il massimo, ma è tutto l’insieme che è riuscito. Il personaggio di Anita mi è davvero simpatico. L’ambientazione è interessante, oltretutto sto imparando molte cose su un periodo storico che conoscevo poco, specie per quanto riguarda la vita di tutti i giorni, gli usi, i costumi. Ho fatto qualche ricerca per capire se fosse tutto vero, alcune cose mi sembravano esagerate, e ho riscontrato molta accuratezza.
Come il primo libro Di Anita e Sebastiano anche questo e’ molto Bello. Speriamo ci sia un terzo. Mi e’ piacciuto molto.
Jâaime beaucoup les livres de Alice Basso. Jâespère quâil y aura une traduction en français et en anglais pour pouvoir les faire connaître à mes amis qui ne parlent pas italien