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Leo Longanesi è stato un innovatore polemico e anticonformista, uno scrittore di grande rilievo che ha incarnato la migliore tradizione del giornalismo italiano e trasmesso il suo spirito alla casa editrice che ha fondato. Un vero enfant terrible, un fustigatore impietoso, i cui scritti conservano ancora a distanza di anni la stessa capacità di fissare vizi e virtù del nostro Paese: le poche eccellenze, i tantissimi limiti. In occasione dei suoi settant’anni di vita e di pubblicazioni, la casa editrice Longanesi festeggia il suo fondatore con un’antologia che ne raccoglie ricordi, aforismi e tutti gli scritti più sferzanti e corrosivi. Questa raccolta, curata da Pietrangelo Buttafuoco – che di Leo Longanesi si è sempre nutrito – ci restituisce, con la grandissima personalità di colui che amava definirsi «un carciofino sott’odio», uno dei capitoli più importanti della commedia italiana.
Editore : Longanesi; 2° edizione (12 maggio 2016)
Lingua : Italiano
Copertina rigida : 256 pagine
ISBN-10 : 8830444944
ISBN-13 : 978-8830444942
Peso articolo : 360 g
Dimensioni : 14.2 x 2.5 x 21 cm
Per capire e per capirci. Da leggere
Leggendo Longanesi si comprendono tante cose d’oggi. Sembra quasi che il tempo non sia passato affatto, nonostante internet e la globalizzazione. Mi è piaciuto un po’ tutto: il modo fantastico di scrivere e l’acutezza dei giudizi pur con parole poche e semplici, ma precise e puntuali.Mancano le ricette per uscire dal “pantano” nel quale ci troviamo oggi come in passato. O forse non le volte appieno. Questo mi è piaciuto meno.Lo consiglio a tutti coloro che amano la capacità di cogliere l’essenziale senza mai essere noioso e pesanti. Grande lezione di Italiano.
Antologia di un autore poco ricordato
Non ho ben capito perché nella sua lunga introduzione Pietrangelo Buttafuoco abbia dovuto ripetere alcune delle frasi di Longanesi che sono poi riportate in questo libro. Capisco invece perché la scelta che ha fatto dei lunghi brani qui presenti è forse un po’ troppo tendente alla politica: ma qui devo concordare, perché il coinvolgimento in politica di Longanesi, dal fascismo all’antifascismo di destra, è sempre stato molto importante. Penso comunque che la lettura di queste pagine possa permettere a tutti di leggere una prosa incredibilmentecontemporanea a più di sessant’anni dalla sua prematura morte, e dalle battute spesso fulminanti, come si può anche vedere nella raccolta delle ultime pagine.
Longanesi è come lâenigmistica. Vanta il più alto numero dâimitazioni
Longanesi è come lâenigmistica. Vanta il più alto numero dâimitazioni -. Così, Francesco Merlo introduce il volume âIl mio Longanesiâ di Pietrangelo Buttafuoco al Salone del Libro di Torino. Antologia colta, acuta, strapaesana, regolarmente irregolare curata dal â più longanesiano dei giornalisti italiani â. Così, Ferruccio De Bortoli, moderatore dâeccezione per un appuntamento dâeccezione: i 70 anni della casa editrice fondata da un artista poliedrico: giornalista, scrittore, illustratore, pittore e caricaturista. Una sorta di Walt Disney per adulti.Se Buttafuoco è il più longanesiano dei giornalisti italiani, Francesco Merlo, da par suo, alcuni anni fa scrisse un libro che è certamente molto longanesiano: âFaq Italiaâ, Bompiani Editore. Dove, evidentemente, Faq è da intendersi nel senso dellâacronimo british di quando sâindica dove menar la via verso lo strapaese, appunto.La presentazione diventa, così, un gioco pirotecnico, un rincorrere e un ricorrersi di pensieri che, se non sono la sintesi di biblioteche ingoiate, sono certamente il precipitato di uno sguardo anamopatologo su questo paese dominato dai vizi e complicato dalle virtù. E di cui, quasi, non si capisce più chi è lâautore. Chi stia citando chi.In Italia sono tutti estremisti per prudenza; La Lega è figlia della creatività italiana. In Spagna hanno Almodovar, noi abbiamo lâaltro Matteo. Lâaltro Matteo, già , il cui libro Saviano auspica sia esposto nelle librerie vicino al Mein Kampf. Saviano, già , che dovrebbe però ricordarsi di quando i librai âcontiguiâ esponevano il suo Gomorra negli scaffali dedicati al Fantasy.Agnelli non era lo Stato, infatti, era più dello Stato. Da Cavour ad Agnelli fu conflitto educato. Senza classe dirigente il conflitto è malato. Berlusconi non riesce a incarnare lo Stato, ma non sei interessante se non sei interessato. Del resto, metà acqua santa e metà acqua potabile è lâItalia, paese fondato sulla seduzione.Ecco perché Leo, che lâaveva ben compreso, non aveva due ma tre occhi. Di cui uno in bocca. Così, Mino Maccari lo aveva, infatti, disegnato.Rispetto al paese osservato da Longanesi 70 anni fa, quello di oggi non si è conservato bene. à come se si fossero dimenticati la porta del congelatore aperta, e tutto quello che vi stava dentro, è andato via via decomponendosi.Allora, lâ8 Settembre né Badoglio né gli altri ufficiali riconobbero ascoltando Radio Londra le note di Verdi. Solo ieri, i giovani preti accanto a Ratzinger, che annuncia le sue dimissioni in latino, apprendono delle sue dimissioni dai telegiornali. Un paese dove non solo la mafia si fonda sulla famiglia. Dove ci sono trans, spietati e picchiatori, che fanno carriera nella camorra. Un paese in cui in Ospedale si rubano gli ovuli, mentre la ândrangheta li usa per portarci la coca. Dove lo stesso giorno che il Sindaco di Londra da della nazista allâEuropa, Beppe Grillo si chiede quando il Sindaco di Londra (lo stesso di prima) si farà saltare in aria.QuellâItalia, perfino quella fascista che si sfasciò e si rovinò nella guerra, lâItalia di Longanesi, permetteva di allargare lo sguardo alla provincia, a tutto un complesso caleidoscopio di valori reazionari in cui, però, si scorgeva un poâ di commedia. UnâItalia in cui si poteva trovare un romanzo nel dettaglio dentro a un bar. E applicare, così, il dettato di Longanesi che stava, tutto, nel titolo della sua rubrica âKodakâ: quel che appare è. Che corrispondeva allâidea di spostare il punto di realtà fino allâestremo, fino a rasentare la falsità . Oggi no. à solo pornohorror.Ecco, âIl mio Longanesiâ di Buttafuoco â impreziosito dalla bellissima introduzione dellâautore â è unâantologia ricca di pezzi di Longanesi, scelti magistralmente, che si rivelano modernissimi e attualissimi. E che possono, certamente, evadere tantissime Faq. Riempire cioè quel cruciverba che stava giusto nella quarta di copertina del libro di Francesco Merlo di qualche anno fa.E, chissà , essere quellâantidoto che ci faccia tornare a saper soprassedere; a essere un paese più da commedia. Come fu un tempo.
una bella collezione
Unâantologia di spunti alla Longanesi, un campionario di cattiverie argute, di racconti verosimili e letali, utili a dipingere un contesto, una persona, una situazione o una cultura. Spietato con gli italiani di cui era alfiere, critico verso un regime che gli garantiva il gusto della fronda, scettico verso una democrazia che tutelava il diritto alla mediocrità , Longanesi è stato un talento unico e raro. E Buttafuoco lo ha voluto raccontare ricorrendo soltanto alle sue parole, concedendosi a malapena un prologo in cui spiega il rapporto da lettore instaurato col fondatore del Borghese. Non una biografia, dunque, ma una collezione di pezzi di un intellettuale allergico alle definizioni.
Pietrangelo Buttafuoco non mi delude mai.
Amo Longanesi e amo Buttafuoco: libro molto piacevole e scritto bene
Positivo
Ottimo articolo. Acquisto perfetto.
Da non perdere, un grande Pietrangelo Buttafuoco
Un bravo scrittore su un personaggio straordinario, una gioia da leggere. Con calma e attenzione, le parole sono ossigeno puro.
Due grandi intelligenze in un libro
Buttafuoco e Longanesi. Longanesi e Buttafuoco. Un bel gioco di specchi. Due intelligenze sulfuree. Se si leggessero di più Longanesi e Buttafuoco e meno Saviano e Gramellini, l’Italia sarebbe un Paese migliore.