Product Description
Price: 9,99€
(as of Sep 06, 2024 05:53:38 UTC – Details)
«Una boccata d’aria fresca nell’affollato panorama del giallo nordico.»
Library Journal
«Una trama che non dà tregua».
La Repubblica
In una bella mattina di sole, sulle sponde del fiordo a sud di Oslo, in una radura tra boschi accesi dai colori autunnali, viene trovato il cadavere di un’adolescente. È nuda, magrissima, distesa su un letto di piume. Intorno a lei una schiera di candele disposte a formare una stella a cinque punte. Non appena si trova davanti questa scena, Holger Munch, il capo dell’unità speciale incaricata di risolvere i delitti più efferati e misteriosi, sa di non avere scelta: dovrà rivolgersi a Mia Krüger.
Mia però è fuori dalla squadra. Nonostante i suoi successi, nonostante sappia orientarsi come nessun altro nei meandri oscuri delle menti criminali, i dirigenti della polizia norvegese continuano a ritenerla troppo instabile per affidarle nuovi casi. Perciò hanno deciso di sospenderla dal servizio e le hanno imposto di rivolgersi a uno psicologo, un provvedimento che l’ha fatta di nuovo sprofondare nell’isolamento e nelle manie autodistruttive da cui era da poco riemersa.
Ma Holger Munch sa che solo Mia può interpretare il rituale di cui è caduta vittima la ragazza e impedire che chi l’ha sacrificata colpisca ancora. E a costo di inimicarsi i suoi superiori, la richiama nella sua squadra. Inizia così un’incalzante caccia all’uomo, che porterà Mia, Holger e i colleghi a scavare nei segreti inconfessabili di una città apparentemente perfetta, nei traumi di persone sole e abbandonate da tutti, negli abissi della follia e nei recessi più oscuri della rete, mettendo in gioco fino in fondo le proprie carriere, i rapporti personali e persino la vita.
ASIN : B01BDNK9A8
Editore : Longanesi (28 aprile 2016)
Lingua : Italiano
Dimensioni file : 1585 KB
Da testo a voce : Abilitato
Screen Reader : Supportato
Miglioramenti tipografici : Abilitato
Word Wise : Non abilitato
Memo : Su Kindle Scribe
Lunghezza stampa : 411 pagine
Non lo sappiamo
Questa è la frase più ricorrente nel libro. Sicuramente nessuno vuole scoprire l’assassino fin dall’inizio ma nemmeno che ogni dieci pagine la squadra investigativa si ponga delle domande, a mio parere ovvie e ripetitive, a cui la protagonista Mia risponda “non lo sappiamo”.Anche i dialoghi e gli approfondimenti che i detective svolgono risultano spesso poveri di contenuti e inconcludenti.Come per il libro che lo precede “La stagione degli innocenti” non sono riuscita ad affezionarmi né a Mia né agli altri personaggi coinvolti nell’indagine in quanto la prima è perennemente depressa mentre i secondi appaiono timorosi di esprimere le proprie osservazioni in presenza del capo e della sua più stretta collaboratrice. Ho notato un notevole miglioramento nella seconda parte del libro con scene sempre più incalzanti e finale a sorpresa. Per cui assegno 4 stelle. Magari se ci sarà un seguito e lo stile continua a migliorare sarà la volta buona che ne darò cinque. Per gli amanti del genere è un libro che consiglio.
Buon thriller nordico
Sullo stesso stile del capitolo precedente, un bel thriller nordico, con uno stile di scrittura particolare e una detective eroina che forse stavolta perde qualche colpo, ma si riprende alla fine grazie alle sue sensazioni.Come per il precedente, forse ci sono un po’ troppi personaggi e qualche salto nel tempo, oltre che nei vari episodi, che potrebbero confondere il lettore, ma tutto sommato si legge molto bene.Le cinque stelle sono per la fiducia verso il prossimo capitolo, che spero riprenderà quanto lasciato in sospeso nelle ultime righe.
Un thriller non male
Mi è piaciuto di più questo romanzo del precedente, anche se non è nulla di speciale, sia per la trama, sia per il modo in cui è scritto.
LA STAGIONE DEL SANGUE
Bravo Bjork alla seconda prova, anche questa volta la trama è avvincente, risulta credibile, i personaggi sono interessanti e con una forte personalità . Da portarsi in vacanza sicuramente !
Entusiasmante
Raramente capita che il secondo romanzo di una serie mi piaccia più del primo: “la stagione degli innocenti” mi era sembrato un romanzo senza infamia e senza lode, ma sono molto contenta di aver dato una seconda possibilità a questo autore. Le sue competenze tecniche in materia di gestione della trama e dei personaggi sono eccellenti. Forse è un po’ debole lo stile, ma la colpa potrebbe essere anche del traduttore… nonostante ciò, la storia è così intrigante che tutto il resto passa in secondo piano. 🙂
Le strade del male sono infinite
Io di thriller e gialli ne leggo davvero molti, e questo è di qualità più che buona. Un ottimo intreccio, la storia si segue in modo lineare e il colpevole te lo trovi sotto il naso non sospettando affatto che lo sia. C’è uno spaccato della gioventù di Oslo molto interessante, caratterizzato da massiccio consumo di alcol, marijuana, disadattamento, aspirazioni suicide, insomma un’ immagine della Norvegia che non ti apsetti, ben diversa dalla patria del welfare. Ovvero magari proprio perchè è così, con lo stato che controlla i cittadini in modo sistematico e basta poco per essere giudicati inaffidabili e instabili. Una ragazza viene trovata morta in un bosco, una messinscena che fa pensare a qualche strano rito esoterico. La polizia indaga e ritroviamo i personaggi di Holger Munch e Mia Krüger, già presenti nel libro d’esordio dell’autore “La stagione degli innocenti”. Noto un incattivimento negli autori scandinavi di thriller, non solo in questo, più scene splatter, più dettagli anche raccapriccianti. Le perversioni sembrano non avere fine, come sorta di ribellione forse, o di un disagio diffuso e stratificato nel tessuto sociale. A chi piace il genere, romanzo sicuramente consigliato.
Sconsigliato
In questo libro la trama è definita e non tende a divagare come nel precedente, ritroviamo la squadra investigativa al completo e l’autore si addentra un po’ di più nelle dinamiche personali tra i vari componenti; tuttavia il libro, pur essendo piacevole e scorrevole fino alla fine, cade proprio nel finale, sbrigativo ed improvvisato, che non approfondisce nulla in merito al colpevole al di là del solito cliché, bambino maltrattato quindi adulto violento. Trovo particolarmente insopportabile la protagonista Mia, presunto genio investigativo, in realtà un’alcolista depressa che da dieci anni pensa al suicidio e che in questo libro non ne azzecca una nemmeno per sbaglio, purtroppo il finale del libro lascia ampiamente aperta la porta al terzo capitolo…. In due parole, non lo consiglio.
non mi ha convintoð¢
Avvincente ma…non mi convince del tutto. Le motivazioni dell’assassino sono un pò scontate e il perchè delle modalità di esecuzione un pò vaghe…E’ come se avesse avuto paura ad entrare nelle descrizioni…buttate lì ma non approfondite…mah…occasione persa