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(as of Sep 06, 2024 03:05:47 UTC – Details)
IL GRANDE NARRATORE DELL’ITALIA PIÙ VERA
«Personagi autentici e storie schiette. Vitali guida il lettore tra pagine dove va in scena la vita.»
Il Piccolo – Francesco Tagliabue
Una sola lettera e anche il terzo segretario bellanese del partito finirebbe nel ridicolo.
Le rive del lago di Como sono punteggiate di paesi e paesini accomodati ai piedi delle montagne dove non succede granché. Tranne a Bellano. Nell’ultimo anno e mezzo circa, il Federale del fascio ha dovuto sostituire già due segretari della sezione locale del partito. Il primo a saltare è stato Bortolo Piazzacampo, detto Tartina, per una vicenda legata alle bizzarrie di un toro chiamato Benito in cui il Tartina si è distinto per insipienza. Il secondo è stato Aurelio Trovatore, che ha deciso di accasarsi in quel di Castellanza preferendo l’amore al destino fatale della patria fascista. Ora ha nominato tale Caio Scafandro, un pezzo d’uomo che usa le mani larghe come badili per far intendere le proprie ragioni. Avrà la forza d’animo, visto che quella fisica non difetta, per mantenere l’incarico? Perché nel passato dello Scafandro qualche fantasma c’è. E più di uno lo sa. Basterebbe una parolina sussurrata all’orecchio del Federale e anche il terzo segretario del fascio di Bellano farebbe la fine dei precedenti. Per questo, lo Scafandro ha preso le sue contromisure senza preoccuparsi di sconfinare in quel territorio dell’illegalità presidiato dalle forze dell’ordine. E lì appunto si trova il maresciallo Ernesto Maccadò. Fresco padre di Rocco, il suo primogenito, la mattina del 20 novembre 1929 il maresciallo scampa per un pelo a una disgrazia per via di un oggetto metallico scaraventato giù in contrada da un potenziale assassino. E chi sarà mai quell’imbecille?
Nessuno scrive al Federale riporta in scena il maresciallo Ernesto Maccadò. Nel paese in cui è stato inviato insieme alla sua Maristella come fossero due marziani, ora si sente sempre più a casa, soprattutto con l’arrivo del primo figlio. Ma Bellano, visto da così vicino, è tutt’altro che un luogo tranquillo. E non è facile scacciare il pensiero che vi regni una certa follia.
ASIN : B08HMZ984V
Editore : Garzanti (29 ottobre 2020)
Lingua : Italiano
Dimensioni file : 2019 KB
Da testo a voce : Abilitato
Screen Reader : Supportato
Miglioramenti tipografici : Abilitato
Word Wise : Non abilitato
Memo : Su Kindle Scribe
Lunghezza stampa : 312 pagine
Spassoso
Intreccio di personaggi e situazioni che prendono l’attenzione e “non ti mollano, come un osso in bocca al cane”. Spassoso ma che fa pensare.
Interessante e divertente
Scorrevole nella lettura e fa fare diversi sorrisi
Storie di paese al tempo del Fascio
Ho letto altri libri dello stesso autore, ironici e simpatici. Questo l’ho trovato un po’ difficile da leggere sopratutto per la quantità di personaggi e dei loro nomi molto strani (anche questo è un elemento ironico) che per me ha reso leggermente difficile seguire le tante storie che si intrecciano. Il dover tornare indietro per ricollegare chi è chi rende la narrazione meno scorrevole per il lettore. A parte questo l’ho apprezzato. Ho scoperto alla fine un capitolo con i nomi e la descrizione dei personaggi; mi sarebbe piaciuto se fosse stato all’inizio.
Vitali è sempre una garanzia
Leggere Vitali è sempre un grande piacere. Si torna a Bellano sul lago di Como, per seguire le vicende del piccolo borgo lacustre dove ritroviamo alcuni dei personaggi storici di Vitali, tra i quali non può mancare il Maresciallo Maccadò, alle prese con la nascita del suo primogenito e con le vicende che sempre caratterizzano il paesino sul lago di Como. Leggere Vitali ci rende immerge in un mondo dal quale non si vorrebbe mai uscire. Come sempre, con uno stile ironico e impeccabile, il romanzo si legge tutto d’un fiato.
Andrea Vitali
Scorrevole, spassoso, divertente.
PIACEVOLISSIMA LETTURA
I PERSONAGGI CONOSCIUTI NELLE PRECEDENTI LETTURE IN UNA NUOVA AVVENTURA SEMPRE MOLTO DIVERTENTE E BEN EQUILIBRATA. SCRITTURA CREDIBILE NONOSTANTE SIA MOLTO SPIRITOSA. NATURALMENTE DETTO COME CARATTERISTICA POSITIVA ANCHE QUEST’ULTIMA. LA COMICITA’ DELLE SITUAZIONI E DEI PERSONAGGI NON INFICIA LA SERIETA’ DELLA SCRITTURA, DELL’AMBIENTAZIONE, DELLO STUDIO PSICOLOGICO, DELLA VISIONE SOCIALE OLTRE CHE PERSONALE DEI FATTI . NEL COMPLESSO UNA LETTURA DIFFICILMENTE PAREGGIABILE DA ALTRI SCRITTORI. ARRICCHITA DA QUELLA NOTA DI GIALLO LEGGERO CHE PER I MIEI GUSTI NON GUASTA MAI.
Nessuno scrive al federale
Si tratta di un libro perfettamente in linea con lo stile dell’autore. Vitali a mio avviso dà il massimo quando ambienta le sue storie nel periodo fascista. Stupisce sempre come da un filo narrativo evanescente riesca a creare una trama avvincente. Decisamente un libro da non perdere.
Forse troppa produzione?
La consueta abilità narrativa di Vitali a malapena riesce a sopperire alla povertà della trama che, nelle ultime opere, si dipana prolissamente attorno a situazioni episodiche, quasi insignificanti. Lâaccentuazione della singolarità – sempre meno plausibile – dei nomi dei personaggi a contorno tende a farli scadere nella macchiettistica. Comunque, tutto sommato, rimane una lettura piacevole e leggera.