Product Description
Price: [price_with_discount]
(as of [price_update_date] – Details)
Un libro originale e divertente che ha la freschezza di una rosa. Anzi, di un rosa.
Olimpia fa la bibliotecaria, è un’amante del cappuccino al bar, e la vera passione – la passione che tutto travolge – l’ha provata solo per tre giorni, nel 1977. Paola è avvocato, si è lasciata un matrimonio alle spalle e indossa vistosi giubbotti da aviatore. Nicola, invece, è un tipo che non si fa notare: brunetto, sui trenta, è anche carino, ma bisogna guardarlo sette o otto volte per accorgersi di lui. Manuela, poi, ha quarant’anni ed è disoccupata, ma investe i cento euro di un Gratta e Vinci per partecipare al corso in cui tutti questi personaggi s’incrociano: Come scrivere un romanzo rosa in una settimana, che Leonora Forneris, insegnante spinosa e scrittrice di fama, tiene al Circolo dei Lettori. Con la ricetta giusta e i trucchi del mestiere per confezionare, lezione dopo lezione, pagina dopo pagina, giorno per giorno, un Melody di sicuro successo.
Tra passioni di carta e flirt reali, marmellate alle arance amare e misteriose limousine, uomini che amano i cani e donne che amano i gatti, Stefania Bertola ci trasporta con ironia e intelligenza in un universo dalle tinte pastello, creando un romanzo che sa di rosa. In ogni senso.
– Per scrivere un romanzo rosa in una settimana ci vogliono otto giorni, – ha detto la signora Leonora Forneris, posando la borsetta lilla sul tavolo. Poi ci ha guardati come per dire: non voglio sentire risatine, e in effetti nessuno ha ridacchiato, siamo rimasti lí come quindici pesci muti, noi iscritti al laboratorio Come scrivere un romanzo rosa in una settimana…
Mentre parla, passa fra noi distribuendo a ciascuno dei fogli. Poi torna al suo posto e sta zitta, mentre noi leggiamo. Non ho mai visto nessuno stare zitto in modo tanto denso. Non si limita a non parlare, è come se emanasse silenzio, voglio dire, normalmente il silenzio è una cosa passiva, l’assenza di parole o suoni, il silenzio di Leonora Forneris invece è attivo, è sostanzioso, come una schiuma, ecco, sí, è come se da lei uscisse una schiuma di silenzio.
E avvolta in quella schiuma, leggo.
STEFANIA BERTOLA, autrice di molti libri di successo, ha pubblicato per Einaudi “Il primo miracolo di George Harrison” (2010), “Ragazze mancine” (2013), “Ragione & sentimento” (2017) e “Divino Amore” (2019).
STEFANIA BERTOLA (Torino 1952) ha pubblicato: “Luna di Luxor” (Longanesi 1989), “Se mi lasci fa male” (Sperling & Kupfer 1997, Salani 2007, Tea 2009), “Ne parliamo a cena” (Salani 1999, Tea 2005), “Aspirapolvere di stelle” (Salani 2002, Tea 2004 e 2006), “Biscotti e sospetti” (Salani 2004, Tea 2006), “A neve ferma” (Salani 2006, Tea 2008), “La soavissima discordia dell’amore” (Salani 2009, Tea 2011), il libro per ragazzi “Solo Flor”a (Feltrinelli 2016). Per Einaudi ha pubblicato anche: “Il primo miracolo di contributori”.
[ad_2]
Divertente
Consigliato da Tegamini, ho acquistato questo libro in formato Kindle. Molto divertente e di veloce lettura. Un libro da leggere tutto d’un fiato, leggero e mai noioso. Divertente il fatto che l’autrice inserisca il racconto che la protagonista cerca di scrivere, seguendo un corso con una famosa autrice di romanzetti rosa. Tutto si svolge attorno a questo corso dove si snoda la storia della protagonista e le varie storie dei compagni di classe. Consiglio la lettura
Lo stile di Stefania Bertola è inconfondibile
Mi piace moltissimo Stefania Bertola, ho letto tutti i suoi libri e devo dire che il suo stile è piacevolissimo ed è una delle pochissime autrici italiane che riescono davvero a strapparmi risate di gusto durante la lettura. I suoi personaggi sono persone normali, alle prese con problemi e sogni che potrebbero essere di chiunque, e sono generalmente dotati di una buona dose, sapientemente dosata, di autoironia.Ciò detto, devo però aggiungere che tra tutti i suoi libri questo è uno di quelli che mi è piaciuto meno.La protagonista del libro decide di seguire un corso di scrittura creativa, e la trama del libro si sviluppa per la maggior parte intorno al racconto che la protagonista crea e sviluppa per detto corso. Purtroppo nel complesso la storia mi è parsa un po’ statica e anche gli spunti umoristici un po’ eccessivi, motivo per il quale mi sono sembrati molto meno credibili (e di conseguenza meno divertenti) rispetto a quelli degli altri libri.Nel complesso una lettura comunque leggera e gradevole, ma se cercate qualcosa di divertente io prenderei sicuramente, nell’ordine, “Biscotti e Sospetti”, o “A neve ferma” oppure “Aspirapolvere di stelle” o ancora “La soavissima discordia dell’amore”.
Godibilissimo
Ho scoperto i libri di Stefania Bertola da pochi mesi e sto leggendoli tutti in formato kindle. Sono freschi, godibili, brillanti, sicuramente una bella novita’ nel panorama nazionale. Interessante il contrasto fra un umorismo quasi anglosassone e la realta’ torinese che compare in tutti i romanzi. Sono libri fatti per divertire come dice anche l’autrice in una intervista recente che si può trovare in rete.In quest’ultimo romanzo c’è un intreccio ed uno svolgimento della narrazione su piani diversi che cattura il lettore ancora di più (io non sono assolutamente riuscita a smettere di leggere, ridendo fino alle lacrime in qualche passaggio).Se poi siete lettori “forti” e, in qualche momento della vostra vita, avete pensato che magari avreste le capacita’ di scrivere un romanzo rosa, non dovete assolutamente perdere questo libro.
Così così
âRomanzo Rosaâ si compone, in verità , di tre romanzi in uno: la vicenda cardine, cioè il corso di scrittura alla quale partecipa la protagonista, per imparare a scrivere “romanzi rosa alla Harmony” (chiamati Melody, nel romanzo), la storia scritta come compito a casa da Olimpia (la suddetta protagonista), seguendo le direttive del corso, e infine, le direttive stesse fornite dalla relatrice, di questo corso, che è la prolifica e vendutissima scrittrice di Melody Leonora Forneris (una strega, per intenderci).Romanzo senza dubbio ironico, a tratti irriverente e spensierato, ottimo per la spiaggia (o le sedute al gabinetto). La protagonista è una bibliotecaria nubile (cioè zitella), dalla vita routinaria e noiosa, amante dei gatti e dei cappuccini, che quando torna a casa, per cena, si scalda il minestrone al microonde, e che ogni mese cerca di fare qualche economia, visto il suo non altissimo stipendio. Quindi senza dubbio, la perfetta scrittrice di Melody, che supplisce con molta fantasia alle evidenti carenze biografiche di storie dâamore passionali e improbabili tipiche dei romanzetti rosa. Attorno a lei, gli altri partecipanti del corso: Paola, avvocato divorziato, Nicola, giovane trentenne sfuggente e scialbo, Manuela, amante del Gratta e Vinci e poi Leonora, con le sue dispense ricche di tutti i trucchi del mestiere per confezionare il Melody perfetto. Ma siamo poi sicuri che scrivere un romanzo rosa sia così facile?Allora, non ho mai letto nulla, della Bertola, e questo è il primo romanzo che affronto. Ovviamente non mi aspettavo chissà che cosa, visto anche il tema trattato. Traspare lâironia (spesso anche auto-ironia) ed il brio con il quale procede la narrazione, ma in tutta sincerità ho trovato le parti âtecnicheâ delle dispense della Forneris alla lunga piuttosto noiose, e man mano, questo romanzetto che doveva semplicemente farmi divertire per qualche oretta (tipo il primo romanzo di Bridget Jones) ha iniziato a rivelarsi un poâ pedante e pure stucchevole. Mi aspettavo di leggere di più delle varie vite dei partecipanti al corso (invero ben poco caratterizzati), e della loro personalissima tecnica di scrittura, piuttosto che trovarmi per lo più a leggere le pagine di un manuale di scrittura per romanzi rosa (che per altro non amo)â¦Tuttavia la vicenda scorre spedita, tra cartelline di diverso colore, marmellate di arance amare, uomini che amano i cani e donne gattofile, eroine orfane e una serie di equivoci a catena, flirt reali e quelli immaginari, che però sembrerebbero portare un certo profitto (pensiamo a quanto ha venduto la serie delle varie âsfumatureâ, molto lontana dallâessere considerata un capolavoroâ¦eppure â¦). Il succo del romanzo è che i cosiddetti Melody altro non sono che lâesasperazione dei tanti tormenti amorosi e sentimentali che vive la gente comune, dal panettiere sotto casa, al ricco imprenditore, passando per la custode coi bigodini del nostro palazzo, e i partecipanti di un corso di scrittura.Câè chi sconsiglia questa lettura sui mezzi pubblici, perché alto è il rischio di scoppiare a ridere. A me non è successo, forse qualche sorriso, ma nulla di più.Insomma, a mio parere un romanzetto senza infamia e senza lode. Lâho letto questâestate, e già non mi ricordo granché. Consigliato a chi cerca letture leggere leggere. E a chi ama gli Harmony.âLa lettrice di Melody non è lì a spanare la meliga. La lettrice di Melody è lì perché vuole romanticismo e passione, e li vuole subito. Niente creare l’ambiente, niente ingenerare aspettativa. Se sono l’ambiente e l’aspettativa che interessano, diventate autori intellettuali. Se invece volete diventare autori Melody, lei deve ansimare scossa dopo una decina di righe.”
divertentissima Bertola
Premetto di essere una fan sfegatata di Stefania Bertola quindi la mia recensione potrebbe risultare parziale. Ad ogni modo l’autrice non si smentisce con questo romanzo che si legge tutto d’un fiato va giù come acqua fresca, diverte e rilassa. La trama e’ divisa in tre parti: gli appunti per il corso lasciati dall’insegnante ai suoi allievi (assolutamente esilaranti!), le storie dei corsisti ed in particolare della protagonista, la bibliotecaria Olimpia, ed il “romanzo rosa” che quest’ultima scrive all’interno del corso. Dialoghi frizzanti, ironia dosata sapientemente, personaggi al limite del surreale e tuttavia mai grotteschi: insomma, Bertola di nuovo promossa a pieni voti!
Carino, senza lodi
Non un capolavoro ma si fa leggere. Una storia semplice, poco impegnativa e breve. Niente di che, potrei leggere un altro romanzo della stessa autrice solo se in promozione
Romanzo simpatico
Romanzo divertente senza troppe preteseIdeale per staccare la spina e divertirsi qualche ora
Non ci siamo
Questo libro è decisamente orrendo. Ho letto molti altri libri della Bertola e mi sono SEMPRE piaciuti. Questo è veramente senza senso. Comprate altri titoli dell’autrice, ma non questo