Product Description
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Il ritorno dell’autrice dell’Eleganza del riccio, un successo mondiale da 2 milioni di copie solo in Italia.
Per le vie di Kyōto il viaggio intimo di una giovane donna alla ricerca di se stessa.
Con questo romanzo potente e profondo, un ritorno alla narrativa realista dopo la parentesi fantastica, un’avventura nelle travagliate metamorfosi dell’animo umano, ritroviamo con piacere l’inconfondibile voce dell’autrice dell’Eleganza del riccio.
Rosa fa la botanica, ha quarant’anni, vive a Parigi ed è tristissima. O, per meglio dire, è depressa. Conosce i fiori, ma non li guarda; le piacciono gli uomini, ma solo per una sera; niente la appassiona, niente riesce a smuoverla dalla cappa plumbea in cui trascorrono le sue giornate, la vita le sembra un faticoso percorso senza senso.
Così è quasi per forza d’inerzia che parte per Kyōto per assistere all’apertura del testamento del padre. Di lui non sa niente, sa solo che è giapponese e che quarant’anni prima ha avuto un’effimera relazione con la madre. Non l’ha conosciuto da vivo, va a conoscerlo da morto.
Ma il Giappone è un altro pianeta e, anche se in un primo tempo le ciotoline da tè e i vialetti di sabbia rastrellata le fanno soltanto rabbia, piano piano si fa strada in lei una consapevolezza del profondo che la porterà a rivalutare se stessa e a vedere con un altro occhio quelle che fino a quel momento le erano apparse solo un’interminabile serie di disgrazie. Accompagnata nel suo viaggio di rinascita da Paul, belga trapiantato in Giappone, fedelissimo segretario del padre, Rosa conoscerà un nuovo concetto di bellezza che la porterà a elaborare un nuovo concetto di amore e quindi di vita.
ASIN : B08ZDM134S
Editore : Edizioni e/o (12 maggio 2021)
Lingua : Italiano
Dimensioni file : 1392 KB
Da testo a voce : Abilitato
Screen Reader : Supportato
Miglioramenti tipografici : Abilitato
Word Wise : Non abilitato
Memo : Su Kindle Scribe
Lunghezza stampa : 123 pagine
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Libro meraviglioso e poetico
Libro meraviglioso da gustare goccia a goccia Permettere di entrare un po’ nella raffinatezza della cultura giapponese…e fa venir voglia di andare in Giappone
Bel libro
Bella la trama, x i miei gusti un po’ lento ma si legge volentieri
Deloicato
Chi ha apprezzato “L’eleganza del riccio” sarà felice di leggere questo libro e ritrovare Barbery un po’ più “morbida”
Delusione
Mi ha deluso… il personaggio di Rosà è troppo freddo… Molto più bello L’eleganza del riccio!
Inaspettato ma bellissimo
Amo la scrittrice, la scopro con avidità e aspetto che arrivino altri libri. Lo consiglio e lo regalerò molto presto.
Noioso e scontato
Peccato, tanto mi è piaciuto “L’eleganza del riccio” quanto ho detestato questo libro. Noioso, scontato, banale, non hi sentito nessuna emozione e l’ho finito solo perchè non avevo altro da leggere.
Pittorico
Questo libro mi ha rinvigorito il desiderio di Giappone che avevo, leDescrizioni che di solito trovo noiose sonoMolto evocative e pittoriche e lâatmosfera intensa e commuovente. Peccato sia così breve!
Un Giappone noioso e scipito
** spoiler alert **Non so dire con esattezza se il libro mi sia piaciuto… proverò a fare una analisi premettendo che l’ho comprato più per la sua ambientazione nipponica che per l’autrice di cui non ho letto il più famoso L’eleganza del riccio.Lo spunto della storia aveva del pontenziale per quanto già sentito: una donna francese trascorre la sua esistenza con scarsa voglia di vivere, consapevole del suo “sopravvivere” e perennemente arrabbiata e cinica per non saper dare una soluzione a questa perenne insofferenza.La morte improvvisa del padre giapponese che non ha mai conosciuto la porta nel paese del sol levante e lì inizia un percorso voluto e programmato dal padre, accompagnato dal suo segretario Paul, da compiersi solo dopo la sua dipartita attraverso alcuni luoghi di Kyoto, principalmente templi e giardini.Questo viaggio, per quanto Rosa vi sia insofferente, opera in lei la magia che il padre ha sperato, rendendola suo malgrado una donna capace finalmente di SENTIRE, sensibile e toccata dalla bellezza o dalla tristezza che certi luoghi sanno suscitarle, inondandola di sensazioni in un crescendo che la fa sentire sempre più viva, ma anche malinconica e sola e si concederà di ammettere che il dolore di sentirsi indesiderata l’ha plasmata.Al termine del suo percorso Rosa si sentirà più incompiuta di prima, ma finalmente consapevole questa mancanza in lei sarà lo spunto per vivere che le è sempre mancato: la ricerca del suo posto e dell’amore nella sua accezione più ampia (amore familiare, filiale, passionale) con cui diventare finalmente completa.A lettura conclusa posso dire che se fosse stato sviluppato come un romanzo d’amore mi sarebbe piaciuto, ma il volersi dare una parvenza di romanzo impegnato d’intropezione ha finito per rendere più noiosa e ripetitiva la narrazione rendendola asettica.Rosa è un personaggio che non cattura: non è empatica e non vuole esserlo, il suo agitato mare interiore è una ripetizione di luoghi comuni e il viaggio che dovrebbe vivere nella cultura orientale e nel suo modo di “sentire” non riesce a trasmettere la fascinazione e la suggestione auspicabile. Una guida turistica sa fare di meglio.Questo perchè le descrizioni sono a mio avviso troppo scarne e frammentate (scelta evidentemente sia dell’autore che del traduttore che l’ha resa in italiano), forse vogliono richiamare i dipinti in cui con poche pennellate si tratteggia un paesaggio, ma qui le pennellate sono troppo poche perchè il significato sia percepibile e il risultato sono frasi accostate a caso farcite con paroloni per evidenziarne l’aspetto più filosofico (sto ancora cercando di capire cosa sia la “mineralità dell’ambiente”, una caratteristica evidentissima in Giappone dato quante volte viene ripetuta).Forse l’autrice in quei giardini giapponesi ha sentito tanto, anche per me è stato così, ma non è riuscita a trasmetterlo bene e le sue parole non hanno minimamente reso la potenza di quei luoghi.E non basta che consigli di buonsenso siano elargiti in un giardino secco, davanti ad una tazza di matcha o affianco ad una camelia sfiorita per diventare pilastri zen.Insomma un 6 più per l’idea, ma lo svolgimento è carente e volutamente ostico e ha tolto molta magia.