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Reinhold Messner, niente record degli 8mila secondo uno studio tedesco: «È ridicolo»- Corriere.it

Reinhold Messner, niente record degli 8mila secondo uno studio tedesco: «È ridicolo»- Corriere.it

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di Andrea Sereni

Il giornalista tedesco Eberhard Jurgalski sostiene che Messner non ha scalato l’Annapurna, una delle 14 cime più alte del mondo. «Ha mancato la vetta per 5 metri». La rabbia dell’alpinista


Reinhold Messner non ha raggiunto la vetta di tutti i 14 Ottomila metri
, le vette più alte del mondo. Gli mancherebbe — secondo quanto sostiene uno studio di un cronista tedesco, Eberhard Jurgalski, ideatore del sito 8000ers.com — la cima dell’Annapurna, mancata per soli cinque metri. «È ridicolo», ha commentato l’alpinista altoatesino, per nulla convinto della ricostruzione del giornalista himalayano. Solo in tre avrebbero scalato fino all’ultima vetta tutti gli Ottomila: l’americano Ed Viesturs (tra il 1989 e il 2005), il finlandese Veikka Gustafsson (tra il 1993 e il 2009) ed il nepalese Nirmal Purja (tutti nel 2019). Non re Messner, il primo uomo ad archiviare il record senza l’aiuto dell’ossigeno.

Lo studio decennale di Jurgalski, realizzato con droni e Gps, fa leva su una polemica frequente nell’alpinismo, che mette in dubbio risultati e vette raggiunte nel passato perché all’epoca strumenti e testimonianze da portare come prova erano meno precisi e affidabili di oggi. Leggenda vuole che fosse Elizabeth Hawley da Chicago, scomparsa nel 2018 a 94 anni, a valutare le dichiarazioni di ogni alpinista e, se convinta, inserirlo nell’Himalayan Database. Il giornalista tedesco spiega invece di aver ricevuto nel 2016 misurazioni e dati digitali della cima dell’Annapurna dal centro aerospaziale tedesco, potendo valutare foto scattate da diverse angolazioni sospetta che
Messner «era cinque metri sotto la vetta».

Jurgalski è sicuro che anche l’austriaca Gerlinde Kaltenbrunner, considerata la prima donna ad aver raggiunto le vette dei 14 Ottomila senza l’ausilio di ossigeno, non sia arrivata fino in fondo in due montagne.

«Quel giorno ho scalato una parete di 4000 metri e sono uscito sulla cresta della vetta, perché è lì che si giunge in cima — la replica di Messner —. Che qualcuno affermi ora che la cima è cinque o dieci metri accanto è assurdo, su queste cose non mi voglio soffermare». E ancora: «C’è poi da aggiungere un altra cosa: in 50 anni le cose cambiano. Le vette di queste montagne sono costituite perlopiù da neve e ghiaccio, che hanno subito delle modifiche. Lassù non c’è nessuna croce o segnale del punto esatto, pertanto, dire che la vetta è cinque o dieci metri più a lato è ridicolo».

7 agosto 2022 (modifica il 7 agosto 2022 | 13:57)

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www.corriere.it

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Andrea Sereni , 2022-08-07 13:58:08 ,

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