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Russia, tribunale conferma condanna a 14 anni a insegnante Usa

Russia, tribunale conferma condanna a 14 anni a insegnante Usa

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Quattordici anni di reclusione in un carcere di massima sicurezza. A distanza di poco più di due mesi, un tribunale russo ha confermato in appello la condanna inflitta a giugno all’insegnante americano Marc Fogel, che le autorità russe accusano di «traffico illegale di droga su larga scala»: una sentenza pesante, da molti considerata palesemente ingiusta e sproporzionata e dietro la quale si sospettano motivi politici a causa delle forti tensioni tra Mosca e Washignton, inasprite dalla guerra in Ucraina.

Fogel, 61 anni, ex dipendente dell’ambasciata americana a Mosca, secondo la Bbc ha detto ai suoi avvocati che aveva circa 17 grammi di marijuana nella valigia quando è stato fermato all’aeroporto Sheremetyevo di Mosca il 15 agosto dell’anno scorso. Ma ha anche sottolineato che la cannabis gli era stata prescritta da un medico dopo un intervento alla schiena e che non sapeva che la marijuana a scopi sanitari fosse illegale in Russia.

La Cnn fa sapere che pochi giorni fa un gruppo di nove senatori americani, sia democratici sia repubblicani, hanno inviato una lettera al segretario di Stato Usa Antony Blinken chiedendo che l’insegnante della Anglo-American School di Mosca sia definito “ingiustamente detenuto”. Secondo loro, una pena detentiva tanto lunga “può essere intesa solo come uno stratagemma politico del regime autoritario di Vladimir Putin”.

Il caso di Fogel ricorda in qualche modo quello di Brittney Griner. La star del basket Usa è stata infatti arrestata all’aeroporto moscovita di Sheremetyevo perché la polizia russa le avrebbe trovato in valigia due cartucce per vaporizzatore a base d’olio di cannabis: una quantità ridicola, meno di un grammo, di una sostanza che comunque la campionessa era autorizzata a usare a scopi medicinali in Arizona per il dolore dovuto ai tanti infortuni. Ma tanto è bastato alla corte per condannarla in primo grado a nove anni in un processo ritenuto anch’esso ingiusto e di matrice politica.

Alcune settimane fa, Mosca ha confermato che Russia e Stati Uniti stanno trattando un possibile scambio di detenuti e la Reuters sostiene che secondo una fonte informata gli Usa sarebbero disposti a scambiare Viktor But, soprannominato «il mercante di morte» e condannato negli Stati Uniti a 25 anni nel 2012 con l’accusa di traffico di armi.

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Giuseppe Agliastro , 2022-08-25 20:59:52 ,
www.lastampa.it

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