Salvini ricandida i furbetti del bonus Covid al contrario di quanto impose a Zaia

Confermati in posti sicuri i parlamentari leghisti che usufruirono dell’aiuto dell’Inps, in Veneto un caso analogo non venne tollerato dal segretario. I malumori per le liste Proseguono: poche adesioni per Pontida
In Veneto Luca Zaia ancora se le ricorda le pressioni che ricevette da Matteo Salvini. Era l’agosto del 2020, piena pandemia: uscì fuori che due consiglieri regionali e il vicepresidente della giunta avevano richiesto il bonus Covid dell’Inps. Ovvero: seicento euro. Gianluca Forcolin, vicegovernatore, dovette dimettersi subito annunciando che non si sarebbe ricandidato il mese dopo. Lo stesso accadde agli altri due: Riccardo Barbisan e Alessandro Montagnoli. Il caso toccò anche tre parlamentari del Carroccio che Salvini ha deciso di ricandidare alle politiche.
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