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Scuola, Svimez: al Sud alunni perdono un anno rispetto a quelli del Nord per infrastrutture inadeguate

Scuola, Svimez: al Sud alunni perdono un anno rispetto a quelli del Nord per infrastrutture inadeguate

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Mezzogiorno, 4 agosto 2022 – 07:48

Il rapporto: circa 650 mila alunni della primaria senza mensa n palestra e solo il 18% ha il tempo pieno

di Simona Brandolini

Un bambino meridionale, a causa dell’assenza di infrastrutture adeguate, trascorre un anno in meno nella scuola primaria rispetto a un coetaneo settentrionale. Si tratta di quasi 4 ore a settimana in meno rispetto al Centro-Nord. Tra le anticipazioni del rapporto Svimez emerge un quadro vergognoso e che dovrebbe far riflettere pi di altri in periodo elettorale: nel Mezzogiorno circa 650 mila alunni delle scuole primarie statali (79% del totale) non beneficiano di alcun servizio mensa. In Campania se ne contano 200 mila (87%), in Sicilia 184mila (88%), in Puglia 100mila (65%), in Calabria 60mila (80%). Nel Centro-Nord gli studenti senza mensa sono 700mila, il 46% del totale. Serve utilizzare il Pnrr per colmare il divario di infrastrutture sociali a partire dall’istruzione. Tra l’altro invertire la rotta al Sud significa incidere sulle disuguaglianze, dice il direttore dell’associazione Luca Bianchi. Inoltre, circa 550mila alunni delle scuole primarie del Mezzogiorno (66% del totale) non frequentano scuole dotate di una palestra. Solo la Puglia presenta una buona dotazione di palestre mentre registrano un netto ritardo la Campania (170mila allievi senza, 73% del totale), la Sicilia (81%), la Calabria (83%). Nel Centro-Nord gli studenti senza palestra raggiungono il 54%. Il 57% degli alunni meridionali della scuola secondaria di secondo grado non ha accesso a una palestra; la stessa percentuale che si registra nella scuola secondaria di primo grado. Da segnalare che quasi un minore meridionale su 3 (31,35%) in un range tra i 6 e i 17 anni in sovrappeso, rispetto ad un minore su cinque nel Centro-Nord, in Basilicata il 40%.


Il tempo pieno

Solo il 18% degli alunni del Mezzogiorno accede al tempo pieno a scuola, rispetto al 48% del Centro-Nord: questo significa perdere un anno di scuola in un ciclo. Siccome una delle mission del Pnrr riguarda proprio la formazione e l’abbattimenti dei divari educativi, Svimez lancia un allarme. E riguarda la capacit delle amministrazioni meridionali di progettare. Rispetto al dato nazionale (1.007 giorni), i comuni del Mezzogiorno impiegano mediamente circa 450 giorni in pi per portare a compimento la realizzazione delle infrastrutture sociali. Considerando le tre fasi progettuali, le opere nel Sud partono gi con 300 giorni di ritardo. E dunque gli investimenti del Pnrr in infrastrutture sociali nel Sud dovrebbero essere avviati al massimo entro fine ottobre 2022 per riuscire a chiudere il cantiere entro la conclusione del Piano (agosto 2026).

Quanto ai dati economici, in generale quello che pi preoccupa il picco dell’inflazione del 2022 che dovrebbe interessare in maniera pi marcata il Mezzogiorno (8,4%; 7,8% nel Centro-Nord), dove dovrebbe essere pi lento anche il rientro sui livelli pre-shock. Questa dinamica dovrebbe determinare impatti pi pronunciati sui consumi delle famiglie e sulle scelte di investimento delle imprese, anche con potenziali problemi di continuit aziendale pi concreti nel Mezzogiorno. Questo comporter un crollo dei consumi al Sud delle famiglie pi fragili, sui cui bilanci incide maggiormente l’aumento dei prezzi dei beni di prima necessit. Anche in questo caso l’asimmetria tra famiglie si traduce meccanicamente in un’asimmetria territoriale sfavorevole al Sud. Sul fronte degli investimenti, la crescita pi forte al Sud che al Nord nel 2022: +12,2% contro il +10,1%. Al Sud per spingono la crescita soprattutto quelli nel settore delle costruzioni, grazie allo stimolo pubblico (ecobonus 110% e interventi finanziati dal Pnnr); la crescita degli investimenti orientati all’ampliamento della capacit produttiva invece inferiore di tre punti a quella del Centro-Nord (+7% contro +10%).

Infine l’occupazione, cresce ma di scarsa qualit. Nel I trimestre del 2022 l’occupazione del Mezzogiorno tornata a livelli del primo trimestre del 2020 con ancora 280mila posti di lavoro da recuperare rispetto al primo trimestre 2009. Il recupero dell’occupazione nel 2021 per interamente dovuto al Sud a una crescita dell’occupazione precaria (dipendenti a termine e tempo parziale involontario). La percentuale di part-time involontari infatti pari al 77,5% a Sud, contro il 54,7% nel Centro-Nord, dove invece riprende a crescere anche il tempo indeterminato.

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4 agosto 2022 | 07:48

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, 2022-08-04 08:05:52 ,
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