Sign In

Blog

Latest News
Stabia, al via gli interventi per il recupero della grotta di San Biagio

Stabia, al via gli interventi per il recupero della grotta di San Biagio

[ad_1]

Mezzogiorno, 3 febbraio 2023 – 16:11

Il Parco archeologico di Pompei ha avviato indagini per arrivare alla riapertura del ricercato ipogeo paleocristiano ubicato sotto Villa Arianna a Castellammare di Stabia

di Gimmo Cuomo

L’affresco di san Michele
L’affresco di san Michele

In corso le indagini e le attivit di monitoraggio propedeutiche alla riapertura alle visite della Grotta di San Biagio, un importante tempio pagano poi trasformato in ipogeo paleocristiano, ubicato sotto il costone tufaceo della collina di Varano, a Castellammare di Stabia, proprio in corrispondenza della sovrastante Villa Arianna di epoca romana. Il consolidamento e il restauro del monumento, chiuso al pubblico per problemi statici e in stato di abbandono, rientrano tra gli interventi che il Parco archeologico di Pompei sta programmando con la collaborazione del Centro interdipartimentale dei Beni culturali dell’Universit Federico II di Napoli. I lavori in corso puntano alla verifica statica del costone e della volta della Grotta.

La storia

Il preside Libero D’Orsi
Il preside Libero D’Orsi

La Grotta si form in epoca romana probabilmente in conseguenza dell’estrazione di tufo dal costone. Con la diffusione del cristianesimo fu trasformato in luogo di culto. All’interno fu realizzata una serie di affreschi e furono sepolti alcuni defunti. Nei secoli successivi l’ipogeo passo sotto il controllo del padri Benedettini. A quell’epoca risalgono le raffigurazioni di San Michele Arcangelo e San Gabriele, di santa Brigida, San Benedetto, San Pietro, San Giovanni Evangelista e San Renato. Il monumento fu in dedicato al culto dei Santi Giasone e Mauro e successivamente a quello di San Biagio, ricordato nel calendario cristiano il 2 febbraio. Chiusa al pubblico per problemi statici, all’inizio degli anni Cinquanta fu esplorata dal preside Libero D’Orsi, l’appassionato ricercatore al quale si deve la riscoperta delle ville romane dell’antica Stabiae, e al quale stato dedicato recentemente il museo archeologico ubicato nella reggia di Quisisana a Castellammare.


Il mistero del Santo

San Renato o san Catello?
San Renato o san Catello?

Tra i misteri da chiarire anche quello sulla reale identit di San Renato, raffigurato come un uomo dalla barba bianca che indossa l’omoforio, un paramento liturgico che porterebbe a identificarlo come vescovo. Sotto l’abito, la croce a tau che avrebbero portato all’identificazione come San Renato, religioso francese , poi divenuto vescovo di Sorrento. Ma la presenza di altre due lettere, la S e la C, hanno fatto ipotizzare che la figura potesse rappresentare San Catello, vescovo di Stabia e attuale patrono di Castellammare vissuto probabilmente nel IV secolo dopo Cristo.

Altri progetti

Gabriel Zuchtriegel
Gabriel Zuchtriegel

Si tratta — commenta il direttore del Parco archeologico di Pompei, Gabriel Zuchtriegel — di un contesto unico da recuperare e valorizzare, che si aggiunge al quadro storico delle testimonianze archeologiche dell’area di Stabia. Tutto il territorio oggetto di grande attenzione da parte del Parco archeologico che sta investendo in questi anni complessivamente circa 4 milioni a Castellammare di Stabia. Oltre alle indagini sulla Grotta di San Biagio, abbiamo in campo una serie di progetti di ricerca, manutenzione, restauro e accessibilit delle ville antiche sul piano del Varano e un progetto di ampliamento del Museo Libero D’Orsi presso la Reggia di Quisisana. Visto l’unicit e la complessit del patrimonio presente sul territorio, possiamo definire Stabia un vero gigante culturale e come tale va raccontato.

La newsletter del Corriere del Mezzogiorno

Se vuoi restare aggiornato sulle notizie della Campania iscriviti gratis alla newsletter del Corriere del Mezzogiorno. Arriva tutti i giorni direttamente nella tua casella di posta alle 12. Basta cliccare qui.

3 febbraio 2023 | 16:11

© RIPRODUZIONE RISERVATA




[ad_2]

LEGGI TUTTO

, 2023-02-03 16:17:37 ,
corrieredelmezzogiorno.corriere.it

Related Posts

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *