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«Stellantis, contributo anti-inflazione ai dipendenti francesi ma non a quelli italiani». Proteste a Pomigliano

«Stellantis, contributo anti-inflazione ai dipendenti francesi ma non a quelli italiani». Proteste a Pomigliano

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Mezzogiorno, 28 settembre 2022 – 13:08

Il sindacato: «Ci auguriamo che in Italia venga garantito lo stesso trattamento ma in forma stabile»

di Paolo Picone



Monta il malumore tra i lavoratori degli stabilimenti italiani di Stellantis e in particolare nel sito industriale di Pomigliano d’Arco dopo la notizia circolata ieri e diffusa da France Press, confermata dal Gruppo in Francia che Stellantis verserà alla maggior parte dei dipendenti francesi del gruppo automobilistico fino a 1400 euro una tantum come misura anti-inflazione nel mese di ottobre. Comunicazione fatta ieri ufficialmente dal gruppo automobilistico nel corso di un incontro tra azienda e sindacati in Francia, specificando che però non ci sarà un aumento degli stipendi. «Anche qui viviamo gli stessi disagi dei nostri colleghi francesi – dicono alcuni lavoratori del Giambattista Vico di Pomigliano d’Arco – ed anche di più visto il caro bollette che in Europa sta colpendo maggiormente il nostro Paese. Confidiamo nel sindacato nelle prossime trattative sul salario, che ci tuteli e ci faccia avere quanto davvero ci spetta».

Negoziato

Ma il sindacato italiano rilancia e punta piuttosto su un trattamento che non sia “una tantum” ma che diventi invece strutturale. «Rispetto alla notizia del bonus in Francia per i dipendenti del Gruppo Stellantis – sottolinea Biagio Trapani, segretario generale della Fim di Napoli – nel nostro Paese il negoziato per aumentare i salari dei lavoratori Stellantis, Iveco, Cnhi e Ferrari partirà nel prossimo mese. Ci auguriamo però che in Italia venga riservato lo stesso trattamento, ma non certo una tantum, cioè in forma stabile in busta paga ma per far ciò bisogna passare dal contratto nazionale. Abbiamo infatti già fissato con le altre organizzazioni firmatarie del Ccsl, per il giorno 10 ottobre a Roma, l’Assemblea dei delegati sindacali di tutti gli stabilimenti italiani per illustrare le nostre richieste per difendere il potere d’acquisto dei salari, per rinnovare le altre parti economiche legate al sistema premiante, oltre agli aspetti di natura normativa e di miglioramento delle condizioni di lavoro. Seguirà poi la fase di approvazione da parte delle Rsa e d’illustrazione nei luoghi di lavoro».


Potere d’acquisto

«Il contratto – fa notare Trapani – scadrà al 31 dicembre 2022 ma contiamo, già nella seconda metà di ottobre d’inoltrare le richieste per poi procedere quanto prima al negoziato. È così che nel nostro Paese si tiene fronte alla necessità di dare risposte in tempi brevi al problema dell’inflazione che sta tagliando fortemente il potere d’acquisto dei salari delle lavoratrici e dei lavoratori del Gruppo, le “una tantum” non hanno strutturalità, parlano nel breve alla pancia dei lavoratori che invece hanno bisogno di stabilità». Per Stellantis, nel corso del 2022, le misure messe in campo in Francia ammontano fino a 1965 euro per lavoratore. In Italia ancora non pervenuta alcuna misura neanche simile.

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28 settembre 2022 | 13:08

© RIPRODUZIONE RISERVATA




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