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Terra dei fuochi, grazie ai droni l’80 % di roghi in meno

Terra dei fuochi, grazie ai droni l’80 % di roghi in meno

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Mezzogiorno, 2 gennaio 2023 – 18:47

Dieci velivoli utilizzati nell’area tra Caserta e Napoli e un contingente di 205 bersaglieriIl viceprefetto Romano: tecnologia e militari hanno fatto la differenza

di Simona Brandolini

merito (non solo, ma anche) della tecnologia se il bilancio 2022 del contrasto nella Terra dei fuochi si chiude con il seguente risultato: roghi ridotti dell’80% rispetto alla media dei tre anni precedenti. Merito dei droni utilizzati per monitorare la vasta area tra Caserta e Napoli e intervenire immediatamente. Perch funziona cos. Attualmente impegnato per l’operazione Terra dei fuochi un intero contingente dell’esercito italiano. Cambia ogni sei mesi: questa volta sono impiegati 205 (erano 250) bersaglieri di Sardegna, che operano come in una missione all’estero, h24. I militari hanno in dotazione 4 droni, 2 sono dei vigili del fuoco e ulteriori 4 dell’Agenzia nolana, un consorzio di una ventina di comuni.


Il viceprefetto Romano

I droni militari non registrano, non hanno cio una scheda di memoria, questo perch in caso vengano abbattuti non devono poter avere informazioni utili. — spiega Filippo Romano, viceprefetto incaricato per il contrasto del fenomeno dei roghi e dei rifiuti nella Terra dei fuochi — E fino ad un anno fa potevano soltanto volare a vista. Che significa per esempio che non potevano essere utilizzati di notte, cio quando si sversa illegalmente. Ebbene siamo stati autorizzati per il volo non a vista. L’operatore quindi pu stare nel camioncino, che una postazione di regia e video, e in caso di sversamento o rogo allertare immediatamente la pattuglia che interviene. Rispetto a una modalit statica, questa dinamica. Dal 2000 al 2010, fino all’istituzione cio della figura dell’Incaricato, il numero di roghi di rifiuti superava i 4.000 l’anno, e dal 2013 in poi si andato stabilizzando intorno ai 2.000 annui. Rispetto alla media del triennio precedente, nel 2022 i roghi di rifiuti sono diminuiti dell’80% grazie a queste operazioni massicce. Rilevante anche l’aumento dei controlli e dei sequestri sulle aziende (+48%) e dei veicoli (+34%) delle denunce all’Autorit giudiziaria (+30%) e delle sanzioni amministrative (+95%). In termini numerici dal 2019 al 2022 da circa 1 milione e 200 mila euro siamo arrivati a 28 milioni circa.

Lo sversamento di rifiuti

Se da una parte, per, grazie ai militari e ai droni sono diminuiti i roghi, non si pu dire altrettanto per gli abbandoni di rifiuti nel territorio. Quelli sono aumentati — prosegue Romano — per la carenza di impianti per lo smaltimento dei rifiuti (basti ricordare che la Campania la regione italiana ed europea con il pi alto tonnellaggio di rifiuti esportati verso altre destinazioni), l’elevato tasso di evasione della Tari (tassa rifiuti), peraltro attestata in “Terra dei fuochi” sui valori pi cari a livello nazionale e la presenza di attivit imprenditoriali (commerciali, manifatturiere ed agricole) che lavorano “al nero” o che comunque trovano preferibile conferire i propri rifiuti di lavorazione attraverso i pi economici circuiti illegali. Un problema che non riguarda solo la Campania, ma l’intero Mezzogiorno come i dati Ispra ci indicano. Anche l’Italia dei rifiuti a due velocit. Lo dico da messinese — conclude Romano — il tema nel Sud la chiusura del ciclo, il nodo restano gli impianti.

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2 gennaio 2023 | 18:47

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