Joe Biden e il premier Mario Draghi si sono incontrati nello Studio Ovale per una visita «volta a mostrare l’unità degli alleati contro l’invasione russa ma essa ha fornito anche una finestra sui diversi approcci al conflitto». Lo scrive il Washington Post dopo il colloquio tra i due leader, durato un’ora e mezza. Draghi ha detto che «dobbiamo utilizzare ogni canale per la pace, per un cessate il fuoco e l’avvio di negoziati credibili». E ha aggiunto che «in Italia e in Europa ora la gente vuole mettere fine a questi massacri, a questa violenza, a questa macelleria». È con questo auspicio, per ora lontano dal concretizzarsi, che si apre il giorno di guerra in Ucraina numero 77. Gli attacchi russi Proseguono soprattutto nell’Est e Sud del Paese. E continua la resistenza dei combattenti asserragliati nella acciaieria Azovstal di Mariupol, dove sventola ancora la bandiera ucraina. L’impianto verrà conquistato dalle truppe russe, ma sicuramente chi sta combattendo lì dentro sta vendendo la pelle a caro prezzo. Intanto la Bielorussia schiera truppe al confine e c’è lo stop al gas russo che transita dal Donbass.
Il reportage – Bucha, sulle tracce dei massacratori: “Uccidevano per uno sguardo”
Il racconto – Ludmylla e gli altri, la storia degli ostaggi dei russi
Il punto – L’invito del premier Draghi agli Usa: “Riprendere il negoziato in Ucraina”
La storia – Olha, la cecchina di 98 anni: dall’Armata Rossa alla Resistenza a fianco dell’Ucraina
Il punto di Andrea Margelletti – “In molti sperano nella malattia di Putin. Peccato che in Russia i cambi favoriscano i falchi e non le colombe”
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01.25 – abitazione Bianca: impegno di Biden e Draghi per la pace
«Nel loro incontro nello studio Ovale Joe Biden e il premier Mario Draghi hanno sottolineato il loro impegno a perseguire la pace sostenendo l’Ucraina e imponendo costi alla Russia»: lo si legge nella sintesi del colloquio diffuso dalla abitazione Bianca, dove per la prima volta dopo tanto tempo il presidente americano usa la parola «pace», su cui ha insistito oggi il capo del governo italiano. «Di fronte alle sfide economiche globali create dalle azioni russe, hanno discusso misure volte a rafforzare la sicurezza alimentare e a rimodellare i mercati energetici globali».
01.20 – Il Pentagono: dagi Usa armi all’Ucraina anche prima dell’invasione
Gli Stati Uniti hanno inviato armi all’Ucraina «molto prima dell’invasione» da parte della Russia. Lo ha detto il portavoce del Pentagono, John Kirby, alla Fox news. «Gli Stati Uniti hanno detto a tutto il mondo quello che avevano visto fare alla Russia dallo scorso autunno: ammassare truppe al confine con l’intenzione di invadere l’Ucraina», ha detto il portavoce del ministero della Difesa. «Lo abbiamo detto forte e chiaro, da qui ma anche in giro per il mondo, soprattutto in Europa», ha aggiunto Kirby sottolineando che «non tutti ci hanno creduti. Ma avevamo ragione su ciò che la Russia stava per fare».
00.20 – Nyt: una Pussy Riot è fuggita dalla Russia
Una componente delle Pussy Riot è fuggita dalla Russia. Maria Alyokhina era arrivata per la prima volta all’attenzione delle autorità russe e del mondo quando la band punk organizzò una protesta contro il presidente Vladimir Putin nella Cattedrale di Cristo Salvatore a Mosca. Gesto che costò alla donna due anni di carcere per «teppismo». Dopo essere stata incarcerata altre sei volte dalla scorsa estate, ogni volta per 15 giorni, lo scorso aprile, quando Putin ha iniziato a reprimere più duramente qualsiasi critica all’invasione dell’Ucraina, le autorità hanno annunciato che gli arresti domiciliari di Alyokhina sarebbero stati trasformati in una colonia penale in 21 giorni. Così la Pussy Riot ha deciso che era ora di lasciare la Russia, almeno temporaneamente. E ci è riuscita, scrive il New York Times, travestendosi da addetta alla consegna del cibo per sfuggire alla polizia di Mosca, che sorvegliava l’appartamento dell’amica dove si trovava. La donna ha lasciato nella abitazione il suo cellulare per evitare di essere rintracciata. Aiutata da amici, è riuscita poi dopo alcuni giorni ad arrivare in Lituania.
00.15 – Eurovision, la lituana Monika Liu grida il motto della resistenza ucraina
«Slava Ukraini!», Monika Liu, la cantante lituana qualificata questa sera a Torino alla finale dell’Eurovision, grida il motto della resistenza ucraina durante la conferenza stampa che segue la prima serata sul palco della rassegna. «Dobbiamo aiutare questo Paese, ha bisogno di noi», ha detto spiegando di avere scelto di cantare in lituano «nonostante molta gente creda ancora, a 30 anni dall’indipendenza, che la nostra lingua ufficiale sia il russo»
00.10 – Zelensky ricorda il primo presidente deceduto a 88 anni: “Otterremo la vittoria e la pace”
Leonid Kravchuk, che «da bambino sopravvisse alla Seconda guerra mondiale e all’occupazione, conosceva il costo della libertà. Con tutto il suo cuore voleva la pace per l’Ucraina, e sono sicuro che noi la realizzeremo. Raggiungeremo la nostra vittoria e la nostra pace». Così il presidente ucraino Volodymyr Zelensky ha ricordato la figura del primo presidente dell’Ucraina indipendente, deceduto oggi all’età di 88 anni. «Qualsiasi cosa sia successa» dopo la sua presidenza, «Kravchuk è sempre rimasto con l’Ucraina», ha aggiunto Zelensky, citato dal Guardian.
AGGIORNAMENTI DALL’UCRAINA DI FRANCESCA MANNOCCHI., Niccolò Zancan. DIRETTA A CURA DI ROBERTO PAVANELLO , 2022-05-11 00:27:06 ,
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