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Ucraina-Russia: le news sulla guerra di oggi. Oggi nuovo negoziati in Turchia

Ucraina-Russia: le news sulla guerra di oggi. Oggi nuovo negoziati in Turchia

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In Turchia, dopo due settimane di sostanziale stallo, ripartono i negoziati. Il nuovo round di colloqui tra l’Ucraina e la Russia è iniziato intorno 10.00 ora locale (le 9.00 in Italia) al palazzo Dolmabahce di Istanbul. L’Ucraina ha affermato che l’obiettivo più ambizioso è garantire un cessate il fuoco. «Con una pace giusta in Ucraina non ci sarà nessuno sconfitto», ha detto il presidente turco, Recep Tayyip Erdogan, in un discorso ai delegati russi e ucraini giunti a Istanbul per proseguire i colloqui per un cessate il fuoco. «Siamo entrati in una fase in cui i colloqui devono portare a risultati concreti», ha affermato il presidente turco, chiedendo un cessate il fuoco immediato. «Entrambe le parti hanno preoccupazioni legittime, è possibile raggiungere una soluzione accettabile per la comunità internazionale», ha proseguito Erdogan, «spetta a entrambe le parti porre fine a questa tragedia, l’estensione del conflitto non è nell’interesse di nessuno». 

Nelle immagini trasmesse dai media turchi, si vede Abramovich che non è seduto al tavolo principale delle delegazioni russa e ucraina, ma di lato accanto a Ibrahim Kalin, un portavoce del presidente Erdogan, e indossa cuffie per la traduzione. La presenza di Abramovich – sottolinea la Bbc – suggerisce che è ancora coinvolto a qualche livello nei tentativi di mediazione. Le delegazioni russa e ucraina sono state accolte al palazzo Dolmabahce, sede dell’ufficio del presidente Erdogan sulle rive del Bosforo, i negoziatori sono seduti a un lungo tavolo coperto di bianco, uno di fronte all’altro. La ripresa dei colloqui avviene mentre la tensione resta alta sia sul terreno che a livello diplomatico.

Zelensky si è detto pronto ad accettare lo status di neutralità. Il Cremlino precisa: «Nessuno sta pensando di usare armi nucleari», né di attaccare Paesi Nato. Secondo il Financial Times la Russia non chiederebbe più che l’Ucraina venga «denazificata» ed è pronta a lasciare che Kiev aderisca all’Ue a patto che rimanga militarmente non allineata.

La vicepremier ucraina Irina Vereshchuk ha annunciato l’apertura per oggi di tre corridoi umanitari, compreso uno dalla città assediata di Mariupol. Gli altri due corridoi sono stati aperti a Melitopol e Enerhodar.

La storia: I soldati russi gambizzati e la malvagità dei buoni
Il caso: Chiude la Novaya Gazeta, muore la libertà di stampa
Il reportage: A Kharkiv la resistenza va all’attacco: “Ora li rispediamo in Russia”
Il retroscena: Veleno sulle trattative, guerra tra i falchi nei servizi segreti e gli oligarchi del Cremlino
Come donare: Fondazione La Stampa Specchio dei tempi per l’Ucraina

La diretta ora dopo ora

10.18 – Fonte russa: “Ai negoziati la neutralità dell’Ucraina, c’è nella bozza”
La neutralità dell’Ucraina è uno dei punti in discussione nei colloqui in corso a Istanbul: lo ha detto a Interfax una fonte russa che ha familiarità con i progressi dei negoziati. «Le parti hanno iniziato i negoziati a livello di capi delegazione. In particolare, è stata sollevata la questione dei termini del possibile status neutrale dell’Ucraina», ha detto la fonte. «Presumibilmente, l’incontro può finire con la messa su carta dei termini dello status neutrale» ha aggiunto.

10.14 – Kiev: ai negoziati insisteremo su garanzie di sicurezza
Durante i colloqui con la Russia, la delegazione ucraina insisterà sulle garanzie di sicurezza internazionale per l’Ucraina. Lo ha annunciato il vice capo dell’ufficio del presidente, Kyrylo Tymoshenko, uno dei negoziatori ucraini, come riporta Unian. «Insisteremo sulle garanzie di sicurezza internazionali per l’Ucraina. La pace in Ucraina è il nostro compito principale», ha affermato.

10.08 – Nyt: Nokia ha aiutato il Cremlino a costruire un sistema di spionaggio informatico
Il gruppo finlandese di tlc Nokia avrebbe svolto un ruolo chiave nel garantire lo spionaggio informatico della Russia, costruendo un sistema per ascoltare le telefonate e intercettare le e-mail. Lo rivela un’inchiesta del New York Times. Sebbene Nokia abbia interrotto, a causa della guerra, le proprie attività in Russia e abbia condannato l’invasione dell’Ucraina, restano nel paese apparecchiature e software, fornite per oltre 5 anni a Mosca dalla società finlandese, che combinano il più potente strumento di sorveglianza digitale del governo con la più grande rete di telecomunicazioni del paese. Il principale servizio di intelligence russo, l’FSB, utilizza un sistema di attività operative (Sord) e investigative per ascoltare le conversazioni telefoniche, intercettare messaggi elettronici e di testo e tenere traccia di altre comunicazioni Internet. Il Sord è stato utilizzato – fra l’altro – anche per tenere sotto controllo i sostenitori di Alexei Navalny e lo stesso leader dell’opposizione.

10 – Kuleba ia negoziatori: non mangiate, non bevete, non toccate le superfici
I negoziatori seduti al tavolo con la controparte russa non dovrebbero bere o mangiare assieme ai loro interlocutori. L’avvertimento arriva dal ministro degli Esteri ucraino, Dmytro Kuleba, all’indomani della notizia del presunto avvenuto avvelenamento di Roman Abramovich e di due negoziatori ucraini. «Consiglio a chiunque si trovi a negoziare con la Federazione russa di non mangiare o bere e preferibilmente evitare di toccare qualunque superficie», ha affermato, secondo quanto riporta l’emittente britannica Sky News.

9.57 – Ue: 10mila posti letto per bambini e feriti
«Siamo qui oggi nel consiglio dei ministri della salute per riaffermare quella solidarietà nell’invio di medicinali e forniture, per portare i pazienti che hanno bisogno di cure in altri Stati membri». Così la commissaria Ue alla Salute, Stella Kyriakides, al suo arrivo al Consiglio Ue Salute. «Abbiamo assicurato oltre 10.000 posti letto e abbiamo già trasferito pazienti pediatrici, pazienti feriti e faremo di più – ha aggiunto -. Anche con team di esperti per poter supportare gli Stati membri alla frontiera nella discussione della crisi ucraina dal punto di vista sanitario. Si discuterà della pandemia di Covid19 in corso, della necessità di vaccinare il maggior numero possibile. E anche il problema delle malattie rare, che sappiamo colpisce milioni di persone in tutta l’Ue. È un momento difficile, ma sappiamo che come Europa siamo più forti».

9.46 – Colpito l’edificio dell’amministrazione regionale di Mykolaiv
È stato colpito l’edificio dell’amministrazione regionale di Mykolaiv. 8 persone sono attualmente sotto macerie e sono in corso tentativi per salvarle. Lo riferisce su Telegram Vitalii Kim, governatore dell’amministrazione regionale di Mylolaiv.

9.40 – Erdogan: una pace giusta non avrà un perdente
Una «pace giusta» non avrà un perdente e la continuazione del conflitto non giova a nessuno. Lo ha detto il presidente turco, Recep Tayyip Erdogan, nel suo benvenuto ai negoziatori russi e ucraini ai colloqui di Istanbul, citato dalla Bbc. «In un momento così critico, mi auguro che i nostri incontri e le nostre discussioni siano di buon auspicio per i vostri Paesi, per la nostra regione e per tutta l’umanità». Il presidente ha poi chiesto un immediato cessate il fuoco perché fermare la tragedia dipende da entrambe le parti. 

9.38 – Media: Abramovich ha parlato con Erdogan prima dell’avvio dei negoziati. Era presente durante il discorso del presidente turco
L’agenzia russa Ria Novosti ha riferito che l’oligarca russo Roman Abramovich ha parlato con il presidente turco Recep Tayyip Erdogan prima dell’inizio del nuovo round di negoziati tra Kiev e Mosca a Istanbul. L’oligarca è a Palazzo Dolmabache dove si stanno svolgendo i negoziati tra le delegazioni russa e ucraina. Roman Abramovich ha assistito al discorso del presidente turco Recep Tayyip Erdogan che poco fa ha accolto le delegazioni di Russia e Ucraina oggi a Istanbul per colloqui. Lo fa sapere la giornalista del quotidiano turco Hurriyet Nalan Kocak condividendo una fotografia del miliardario russo seduto tra funzionari turchi durante il discorso del presidente turco. 

9.35 – Una fonte russa: speriamo in primo importante risultato
La parte russa spera nel primo importante risultato nei colloqui con l’Ucraina a Istanbul. Lo ha detto alla Tass una fonte russa che ha familiarità con il processo negoziale. «Stiamo sperando per il primo risultato che sia pietra miliare», ha detto la fonte.

9.25 – Media: i Paesi Visegrad si spaccano, annullata riunione
L’incontro di Visegrad 4 previsto per domani e giovedì tra i rispettivi ministri della Difesa non avrà più luogo poiché sia la Polonia che la Repubblica Ceca si sono rifiutate di riunirsi con l’Ungheria, che finora ha dato un tiepido sostegno all’azione contro Mosca. Lo rivela il portale Euractiv, che cita informazioni preliminari del ministero della Difesa slovacco. Il ministro della Difesa polacco, Mariusz Blaszczak – spiega il quotidiano – ha annullato la sua partecipazione all’incontro sulla retorica ungherese sull’invasione russa dell’Ucraina, secondo quanto riferito lunedì dal quotidiano “Gazeta Wyborcza”. Venerdì scorso anche il ministro della Difesa ceco Jana Cernochová aveva annullato la sua partecipazione.

9.16 – Oggi tre corridoi umanitari
Oggi saranno tre i corridoi umanitari che verranno attivati in Ucraina, nelle regioni di Donetsk e Zaporizhzhia, per consentire l’arrivo di aiuti e la possibilità ai residenti di lasciare le città colpite dalla guerra. Lo rende noto il ministro per la Reintegrazione dei territori temporaneamente occupati dell’Ucraina Iryna Vereshchuk.
9.07 – Iniziati i colloqui a Istanbul
Le delegazioni di Russia e Ucraina hanno iniziato i colloqui a Istanbul, con la partecipazione del presidente turco Tayyip Recep Erdogan. Lo riferisce Interfax. Il canale televisivo Russia Today ha trasmesso l’inizio della riunione. Erdogan si è rivolto ai negoziatori con un breve discorso prima dei colloqui. 

8.46 – Kuleba: criminalizzare l’uso del simbolo Z
Il ministro degli Esteri ucraino Dmytro Kuleba ha chiesto agli stati di «criminalizzare» l’uso del simbolo Z come «mezzo per sostenere pubblicamente la guerra di aggressione della Russia contro l’Ucraina». «Z significa crimini di guerra russi, città bombardate, migliaia di ucraini assassinati. Il sostegno pubblico a questa barbarie deve essere proibito», ha scritto il capo della diplomazia di Kiev su Twitter.

8.57 – Il nuovo round di negoziati inizia verso le 9
Il nuovo round di colloqui tra l’Ucraina e la Russia inizierà intorno alle 10.00 ora locale (verso le 9.00 in Italia) al palazzo Dolmabahce di Istanbul. Lo riporta il Kyiv Independent. Si tratta del primo incontro in oltre due settimane. L’Ucraina ha affermato che l’obiettivo più ambizioso è garantire un cessate il fuoco. La delegazione ucraina, riporta la Tass, è già arrivata al palazzo Dolmabahce. 

8.55 – Erdogan chiede il cessate il fuoco: “I colloqui diano risultati concreti”
Il presidente turco Recep Tayyip Erdogan si è rivolto alle delegazioni di Mosca e Kiev arrivate a Istanbul, prima dell’inizio del nuovo round di negoziati. Il leader ha chiesto un cessate il fuoco. «Un conflitto prolungato non è nell’interesse di nessuno, otra i colloqui diano risultati concreti», ha detto Erdogan, secondo quanto riportano i media turchi. Il presidente turco ha dato la disponibilità ad ospitare un incontro tra Putin e Zelensky.

8.42 – Media: Abramovich è a Istanbul
Secondo l’agenzia russa Tass l’oligarca russo Roman Abramovich è a Istanbul, dove si terrà il nuovo round di negoziati tra Mosca e Kiev. Ieri il Wall Street Journal ha parlato di un possibile avvelenamento di Abramovich e di alcuni negoziatori di pace ucraini dopo un incontro a Kiev. Un portavoce dell’oligarca ha confermato i sintomi sospetti, mentre il consigliere presidenziale ucraino Mykhailo Podoliak ha parlato di «speculazione», aggiungendo che tutti i negoziatori ucraini «stanno lavorando come al solito».

8.34 – Il Cremlino: non daremo il gas alla all’Europa gratuitamente
La Russia non intende fornire gratuitamente all’Europa il suo gas naturale. Lo ha detto alla Pbs il portavoce del Cremlino Dmitry Peskov, sottolineando che, se l’Ue si rifiuterà di pagare la fornitura in rubli, Mosca valuterà la situazione e prenderà le decisioni opportune. «Non intendiamo fare beneficenza», «niente pagamento, niente gas», ha aggiunto Peskov.

8.30 – Aiea: intatto il materiale nucleare nella centrale di Kharkiv
È rimasta intatta, nonostante i danni subiti dalla struttura – la «piccola quantità di materiale nucleare» presente nel centro di ricerca della città nord-orientale ucraina di Kharkiv. A riferirne è stato il direttore generale dell’Aiea Rafael Mariano Grossi riportando le informazioni fornite da Kiev secondo cui l’impianto di ricerca nucleare, precedentemente colpito dai bombardamenti durante il conflitto, è stato nuovamente colpito sabato. In un aggiornamento di ieri, «l’Ucraina ha affermato che l’edificio, il suo sistema di solamento termico e la sala sperimentale sono stati danneggiati, ma la sorgente di neutroni, che contiene materiale nucleare utilizzato per generare neutroni per la ricerca e la produzione di isotopi, non lo è stato», afferma nella dichiarazione Grossi.

8.19 – Attacco missilistico a Nikopol, nell’est del Paese
Questa mattina le truppe russe hanno lanciato un attacco missilistico vicino a Nikopol, nell’Est dell’Ucraina. Lo ha annunciato su Facebook il capo dell’amministrazione statale e regionale di Nikopol Yevhen Yevtushenko, citato da Ukrinform. “Per il momento non ci sono notizie di vittime e non ci sono informazioni sulla reale minaccia per la città”, ha aggiunto Yevtushenko.

8.03 – Erdogan parlerà alle delegazioni prima dei colloqui
Il presidente turco Recep Tayyip Erdogan parlerà alle delegazioni di Mosca e Kiev prima dell’avvio dei colloqui a Istanbul questa mattina.

7.40 – Gb: i russi respinti da diverse posizioni intorno a Kiev
 «Le forze ucraine hanno continuato a condurre contrattacchi localizzati a nord-ovest di Kiev, anche a Irpin, Bucha e Gostomel. Questi attacchi hanno avuto un certo successo e i russi sono stati respinti da diverse posizioni». Lo ha riferito l’intelligence britannica nel suo aggiornamento della situazione sul terreno in Ucraina, precisando che «la Russia rappresenta ancora una minaccia significativa per la città grazie alla sua capacità di attacco». Quanto a Mariupol, Proseguono i «pesanti bombardamenti tuttavia il centro della città rimane sotto il controllo ucraino». «Altrove, le forze russe mantengono posizioni di blocco mentre tentano di riorganizzare e ripristinare le loro forze». 

7.20 Zelensky chiede più armi e sanzioni
Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky insiste con forza per un inasprimento delle sanzioni contro la Russia, e critica la natura «passiva» di alcune misure punitive, sottolineando che il mondo non può aspettare le azioni della Russia per rispondere. Nel discorso pronunciato e divulgato in nottata, il presidente ucraino . riporta la Bbc – si è lamentato del fatto che se «forti sanzioni preventive» fossero state adottate in precedenza, avrebbero potuto impedire l’invasione. «Una guerra su vasta scala è iniziata», ha dichiarato Zelensky nel discorso di sette minuti. «Ora ci sono indicazioni e avvertimenti secondo cui sanzioni presumibilmente più severe, come un embargo sulle forniture petrolifere russe all’Europa, sarebbero messe in atto qualora la Russia utilizzasse armi chimiche».

7.08 – Il governo insediato dalla Russia intensifica gli sforzi per ripristinare la normalità a Melitopol
Il governo insediato dalla Russia nella città ucraina occupata di Melitopol sta cercando di andare avanti con la vita quotidiana mentre l’invasione imperversa nelle vicinanze. Riaprono le scuole. 

06.15 – Kuleba: “Putin vuole distruggere l’Ucraina? Noi vogliamo vincere la guerra”
«Se Putin ha i suoi piani per “distruggere” l’Ucraina, anche noi abbiamo i nostri, vincere la guerra e liberare i nostri territori»: lo ha detto il ministro degli Esteri ucraino Dmitry Kuleba parlando in televisione secondo quanto riferito dall’agenzia ucraina Unian, a sua volta ripresa dalla Ukrainska Pravda. Il riferimento è al tentativo di mediazione attribuito dal Times all’oligarca russo Roman Abramovich al quale il presidente russo Putin avrebbe reagito affermando: «Digli che li distruggerò». «Ricordo che Putin aveva detto che avrebbe catturato Kiev e le città chiave dell’Ucraina in pochi giorni, ma non è avvenuto. Può anche fare i suoi piani, ma noi abbiamo i nostri, piani per la vittoria e la liberazione dei nostri territori», ha concluso Kuleba.

06.00 – Bbc: dubbi sull’avvelenamento di Abramovich
Fonti non ufficiali statunitensi e ucraine hanno sollevato sospetti circa la veridicità del presunto avvelenamento denunciato dal miliardario russo Roman Abramovich che ne avrebbe accusato i sintomi durante i colloqui di pace al confine tra Ucraina e Bielorussia all’inizio di questo mese, secondo fonti a lui vicine. Stessi sintomi avrebbero accusato due negoziatori di pace ucraini. Lo riporta la Bbc citando un rapporto secondo cui il presunto avvelenamento sarebbe stato orchestrato da estremisti russi che volevano sabotare i colloqui. Un funzionario statunitense tuttavia, citato da Reuters e ripreso dalla Bbc in condizione di anonimato, avrebbe affermato che l’intelligence suggeriva che i sintomi degli uomini fossero dovuti a fattori «ambientali» e non ad avvelenamento. In seguito un funzionario dell’ufficio del presidente ucraino, Ihor Zhovkva, ha detto alla Bbc che, sebbene non avesse parlato direttamente con Abramovich, i membri della delegazione ucraina stavano «bene» e che uno di loro aveva definito «falsa» l’ipotesi di avvelenamento. Tuttavia, il corrispondente della Bbc per la sicurezza Frank Gardner ha osservato che non sorprenderebbe che gli Stati Uniti volessero smorzare i sospetti circa l’uso di armi chimiche, in particolare da parte russa, in Ucraina, una mossa che potrebbe spingerli ad azioni di rappresaglia a cui non vorrebbero arrivare.

05.30 – Le delegazioni ucraina e russa sono a Istanbul
I negoziatori ucraini e russi sono arrivati a Istanbul, in Turchia, per l’atteso faccia a faccia, il primo in due settimane, volto a concordare un cessate il fuoco in Ucraina, o almeno un accordo sul soccorso umanitario agli sfollati. Lo riferisce la Bbc. «Non stiamo commerciando persone, terra o sovranità», ha affermato in proposito il ministro degli Esteri ucraino Dmytro Kuleba. «L’obiettivo minimo saranno i corridoi umanitari e quello massimo il raggiungimento di un accordo su un cessate il fuoco», ha detto alla televisione nazionale, mentre il consigliere del ministero degli Interni ucraino Vadym Denysenko si è detto scettico sulla possibilità di una svolta. Anche un alto funzionario del Dipartimento di Stato americano – aggiunge la Bbc – ha espresso dubbi simili sulle promesse di progresso, affermando che il presidente russo Vladimir Putin non sembrerebbe pronto a scendere a compromessi per porre fine alla guerra. Nel frattempo, il portavoce del Cremlino Dmitry Peskov ha affermato che è importante che i colloqui proseguano, pur non avendo finora prodotto progressi sostanziali.

05.15 – Onu a Mosca e Kiev: si indaghi sulle presunte torture ai prigionieri
Le Nazioni Unite chiedono a Mosca e Kiev di indagare sulle presunte torture ai prigionieri di guerra in Ucraina: lo ha detto il capo della Missione di monitoraggio dei diritti umani delle Nazioni Unite in Ucraina Matilda Bogner in un briefing, commentando alcuni video diffusi ieri. Lo riporta la Tass. «Abbiamo visto video da entrambe le parti di prigionieri di guerra ucraini che sono stati presi da parte russa e prigionieri di guerra russi che sono stati presi da parte ucraina», ha sottolineato, aggiungendo che l’Onu era «in procinto di verificare tutto il materiale che è stato rilasciato». «Chiediamo alle autorità di entrambe le parti di condurre indagini complete sulle accuse sollevate da questi video – ha sottolineato Bogner –. È importante che questo tipo di episodi e qualsiasi maltrattamento che potrebbe verificarsi venga interrotto immediatamente». Il funzionario dell’Onu ha sottolineato la necessità di assicurarsi che i prigionieri di guerra «non siano esposti al pubblico ludibrio e siano trattati con dignità». Su Internet sono stati diffusi video che mostravano presunti nazionalisti radicali ucraini che torturavano soldati russi fatti prigionieri, di cui non è ancora chiara la veridicità. Il portavoce del Cremlino Dmitry Peskov ha affermato che coloro che fossero coinvolti nelle torture dovranno essere ritenuti responsabili delle loro azioni.

04.55 – Kiev: respinte le truppe russe a 40-60 km da Kryvyi Rih, nel Sud del Paese
Le forze armate ucraine hanno annunciato di aver costretto le truppe russe ad arretrare di 40-60 chilometri dalla città di Kryvyi Rih, nel sud del Paese, dove erano dirette per un attacco. Lo ha affermato il governatore della regione, Oleksandr Vilkul, in un videomessaggio citato da Ukrainska Pravda. «Il nemico non viene solo fermato in tutte le direzioni, ma anche respinto lontano nel suo tentativo di avvicinarsi alla città», ha dichiarato, aggiungendo che le truppe russe sono state allontanate anche dall’area di Kherson. Le forze armate ucraine, secondo Vilkul, hanno sequestrato l’equipaggiamento dei russi, «con il quale continuerà a difendere Kryvyi Rih».

04.50 – In Russia nasce Rosgram, l’Instagram russo
La Russia lancia Rosgram, sostituto di Instagram. Lo ha annunciato il nuovo social tramite il suo canale Telegram. Lo riporta il Kyiv Independent. Lìapplicazione sostituirà Instagram, anche se non includerà molte delle sue funzionalità. Instagram è stato bandito in Russia il 14 marzo scorso

03.50 – Peskov: “La Russia non ha in programma attacchi a nessuno Paese della Nato”
La Russia non ha in programma di attaccare nessun Paese della Nato, ha detto all’emittente statunitense Pbs il portavoce del Cremlino Dmitry Peskov, a meno che non sia «un atto reciproco». Lo riferisce la Tass. Rispondendo a una domanda sul possibile allargamento del conflitto a Paesi Nato, Peskov ha detto che «se non ci sarà un atto reciproco, se non ce lo fanno fare, non possiamo pensarci e non vogliamo pensarci».

03.40 – Zelensky: “Siamo arrivati ad aspettarci l’uso delle armi chimiche. Non ho parole”
In un recente discorso video, il presidente Volodymyr Zelensky si è pronunciato contro sanzioni “condizionali” che ipotizzino una ulteriore escalation del conflitto, citando «segnali e avvertimenti» che alcune sanzioni, come l’embargo petrolifero russo, saranno imposte se la Russia utilizzerà armi chimiche contro l’Ucraina. Lo riporta il Kyiv independent. «Non ho parole. Pensate a cosa si è arrivati: ad aspettarci l’uso di armi chimiche», ha detto

02.20 – Il Cremlino: “Nessuno in Russia vuole usare armi nucleari”
«Nessuno in Russia sta prendendo in considerazione l’idea di usare armi nucleari». Lo ha detto il portavoce del Cremlino Dmitry Peskov a Pbs. Alla domanda del giornalista se il presidente russo Vladimir Putin abbia mai minacciato di usare armi nucleari nel caso in cui un terzo fosse intervenuto nel conflitto in Ucraina Peskov ha risposto: «Non credo. Ha invece dichiarato con chiarezza che se qualcuno dovesse interferire la Russa ha tutti i mezzi necessari per reagire e punire chi lo farà».

02.00 – Esercito Kiev: nelle ultime 24 ore colpiti 17 bersagli aerei russi
Nelle ultime 24 ore l’aviazione ucraina ha colpito 17 bersagli aerei russi. Lo riferisce il comando delle Forze armate ucraine su Facebook, rende noto Ukrinform. In particolare, «sono stati colpiti otto aerei, tre elicotteri, quattro Uav e due missili da crociera», si legge nel post. Nel dettaglio, otto aerei, quattro droni, tre elicotteri e due missili.

01.35 – Zelensky: “Chi non agisce per paura della Russia è responsabile”
Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky continua a esortare i paesi alleati a sostenere Kiev. «L’Ucraina non può e non sarà d’accordo con la posizione di sanzioni passive di alcune entità nei confronti della Russia. Non dovrebbero esserci pacchetti di sanzioni sospese, nel senso che se le truppe russe fanno qualcosa, allora ci sarà una risposta», ha detto nel suo messaggio alla nazionale a tarda notte. «Se i pacchetti di sanzioni sono deboli o non funzionano abbastanza, se possono essere aggirati, crea una pericolosa illusione per la Russia, che possa continuare a permettersi quello che sta facendo ora. E gli ucraini lo pagano con la vita. Migliaia di vite», ha spiegato. Il leader ucraino ha poi annunciato che creerà un gruppo di esperti presso l’Ufficio del Presidente, ucraino e internazionale, che «analizzerà costantemente le sanzioni contro la Russia». «Il nostro obiettivo è che funzionino come previsto. Nessuno ha il diritto di usare la vita degli ucraini per risparmiare entrate in Russia o entrate comuni con la Russia». «Gli ucraini non dovrebbero morire solo perché qualcuno non riesce a trovare il coraggio sufficiente per consegnare le armi necessarie all’Ucraina. La paura ti rende sempre complice», ha proseguito Zelensky. «Se qualcuno ha paura della Russia, se ha paura di prendere le decisioni necessarie che sono importanti per noi, in particolare fornirci aerei, carri armati, artiglieria necessaria, proiettili, questo rende tali persone responsabili della catastrofe creata dalla Russia truppe anche nelle nostre città».

01.20 – Kiev: “Continua la difesa all’interno di Mariupol”
Lo stato maggiore ucraino dichiara che le sue forze «Proseguono a mantenere la difesa circolare» all’interno della città portuale di Mariupol, anche se i militari russi hanno consolidato il controllo intorno alla città. Il sindaco Vadym Boichenko ha affermato che la città è «nelle mani degli occupanti», poiché i corridoi di evacuazione dalla città sono stati circondati da tutti i lati dalle forze russe. Boichenko ha chiesto «un’evacuazione completa» dei restanti cittadini. Funzionari ucraini affermano che il 90% degli edifici residenziali della città è stato danneggiato o distrutto durante i pesanti combattimenti dell’ultimo mese.

01.10 – Peskov: “Quello di Biden a Putin è un insulto personale”
Le parole del presidente americano Joe Biden sul fatto che Vladimir Putin non possa restare al potere perché è un tiranno, sono state «abbastanza allarmanti» e sono da considerare un «insulto personale». Così il portavoce del Cremlino Dmitrij Peskov in una intervista all’emittente americana Pbs. La Russia userebbe armi nucleari solo in caso di una «minaccia all’esistenza dello Stato» e non come conseguenza della guerra in Ucraina. 

01.00 – Biden insiste: “Putin è un dittatore”
Joe Biden torna a definire Vladimir Putin un dittatore, ma lo fa dal suo account di Twitter personale e non su quello ufficiale @POTUS. «Un dittatore deciso a ricostruire un impero non cancellerà mai l’amore di un popolo per la libertà. La brutalità non distruggerà mai la volontà di essere liberi. L’Ucraina non sarà mai una vittoria per la Russia», ha postato Biden sul suo account @JoeBiden. Il tweet arriva poche ore dopo la conferenza stampa nella quale il presidente ha chiarito che i suoi commenti sul leader del Cremlino sono «personali».

00.40 – Zelensky a Trudeau: “Grazie per il sostegno economico”
Il presidente ucraino Volodymyr Zelenskyj ha avuto un colloquio con il primo ministro canadese Justin Trudeau. «Abbiamo discusso di cooperazione nei settori della difesa e della pressione delle sanzioni sulla Russia – ha scritto su Twitter il leader ucraino –. Ho informato Trudeau sui crimini commessi dalla Russia e sullo stato dei negoziati. Sono grato per la disponibilità a prendere in considerazione un’ulteriore assistenza macro-finanziaria per l’Ucraina».

00.20 – Nuovo colloquio telefonico Macron-Putin
Il presidente francese Emmanuel Macron ha in programma oggi un nuovo colloquio telefonico con il leader russo Vladimir Putin. Lo riferisce la Tass, sulla base di quanto la portavoce del ministero degli Esteri francese, Anne-Claire Legendre ha annunciato al canale televisivo BFM: «La Francia intende mantenere questo canale aperto al dialogo». Macron ha già avuto «una serie di lunghe conversazioni con il presidente della Russia», l’ultima risale al 22 marzo scorso. Nel prossimo colloquio, il presidente francese intenderà affrontare con Putin i dettagli dell’operazione umanitaria per far evacuare i civili da Mariupol con la partecipazione di Grecia e Turchia. Rispondendo a quanto affermato dal ministro degli Esteri russo Sergei Lavrov sulle misure di ritorsione previste per i visti contro i paesi ostili, Legendre ha osservato che «tutti i paesi dell’UE sono inclusi nell’elenco dei paesi ostili. Al momento non sappiamo come la Russia affronterà questo problema nella pratica».

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AGGIORNAMENTI DALL’UCRAINA DI FRANCESCO SEMPRINI E NICCOLÒ ZANCAN. DIRETTA A CURA DI ROBERTO PAVANELLO , 2022-03-29 00:27:27 ,
www.lastampa.it

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